Nel 2024 i piccoli comuni vendono più delle grandi città
Nell’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi di Tecnocasa si legge che nel 2024 i piccoli comuni vendono più delle grandi città. Questo ovviamente, è un dato relativo, da considerarsi in misura percentuale. Infatti, se da un lato città come Milano e Napoli mostrano flessioni sempre maggiori, le città più piccole si dimostrano più dinamiche e resilienti.
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Il 2024 è stato un anno decisamente particolare per il mercato immobiliare italiano. Partito con gli strascichi del 2023, nei primi due trimestri dell’anno ha arrancato parecchio, tra i tassi di interesse sui mutui alle stelle e uno stock immobiliare che non riusciva a star dietro alla domanda sempre crescente.
Da giugno poi, le cose hanno iniziato a mutare, dopo i tagli ai tassi di interesse operati dalla BCE, che hanno portato ad un lento aumento sia delle compravendite che delle richieste di mutuo.
Infatti, nel terzo trimestre 2024 le compravendite di immobili residenziali finanziate da un mutuo sono state il 44,1% del totale. Con i tassi più bassi però, ha preso vita un nuovo trend, iniziato già quando i tassi erano più proibitivi, che vede i mercati delle città più piccole molto più vivi e dinamici rispetto a quelli delle grandi città. Il motivo è semplice: qui le case costano meno, e comprarle è più semplice. Ecco tutti i dati che Tecnocasa ha evidenziato nel suo report.
I dati del terzo trimestre

Dopo i primi due trimestri dell’anno in cui i numeri sono caduti in discesa libera praticamente ovunque, il terzo trimestre mostra timidi segnali di ripresa, che però confermano il trend di cui sopra. Infatti, spiccano su tutti i risultati ancora negativi di Milano, che continua a scendere nelle compravendite, registrando un calo del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, e di Napoli, dove invece la flessione è pari al 3,6%.
Un dato molto positivo invece, è quello di Bari. La città pugliese ha infatti registrato, nel terzo trimestre 2024, un aumento delle compravendite del 16,9%. Vanno molto meglio, invece, le città più piccole, dove la pressione sul mercato non è così stringente e dove i prezzi riescono a mantenersi a livelli accettabili e ancora abbordabili per le tasche degli italiani.
Lo spostamento verso l’hinterland sta interessando infatti sempre più realtà territoriali, e quella milanese è solamente la capofila. Anche a Roma infatti, sempre più persone si stanno muovendo verso l’esterno, scegliendo il pendolarismo in favore di una casa di proprietà, oppure di un canone di affitto a prezzi umani.
I piccoli comuni vendono più delle grandi città

A giocare il ruolo principale, è quindi il lato economico. Nelle grandi città infatti, i prezzi hanno raggiunto nel 2024 delle cifre astronomiche. In particolare, città come Milano, Firenze, Roma e Venezia registrano i prezzi al metro quadrato più proibitivi, con un conseguente raffreddamento della domanda. Ad aver registrato i risultati peggiori però, sono:
- Milano, con una flessione dell’8,5%;
- Verona, con un calo delle compravendite pari al 7,3%.
Tra le grandi città solo Genova e Palermo si dimostrano in crescita, registrando rispettivamente un aumento delle compravendite dell’1,5% e dello 0,4%. In queste due città infatti, i prezzi bassi e l’interesse molto vivo della domanda sia in prima persona che degli investitori, hanno fatto sì che la situazione rimanesse dinamica e vivace.