Il lato industriale dell’artigianato

Autore:
Ali Filippini
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

A EDIT Napoli abbiamo osservato eccellenti esempi di imprese che portando avanti un approccio fondamentalmente artigianale hanno trovato nel design una nuova leva

Il lato industriale dell’artigianato

L’ultima edizione di EDIT Napoli – evento che da sempre promuove la ricerca creativa e i processi produttivi artigianali di eccellenza – ha ancora una volta dimostrato che nel nostro paese esiste una cultura del fare legata ai territori e alla capacità di lavorazione dei materiali in grado di dialogare con il design.

La quinta edizione della manifestazione, dopo aver animato per quattro anni gli spazi del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, quest’anno ha avuto il suo palcoscenico principale all’interno dell’Archivio di Stato di Napoli dove hanno esposto diverse aziende.

Ne è emersa, evidente, la lungimiranza di certe imprese, alcune con un lungo passato alle spalle, altre più giovani, nel farsi accompagnare dai designer per esplorare nuove linee di intersezione che aggiornano la produzione e allo stesso tempo dimostrano come dai materiali più tradizionali si possano ricavare rinnovati linguaggi, riabilitando soprattutto texture e superfici.

Il lato industriale dell’artigianato
EDIT Napoli 2023, Archivio di Stato Di Napoli ph. Eller Studio

La porcellana come rivestimento

Il lato industriale dell’artigianato
DeMarchiVerona, EDIT2023

Usare la porcellana per fare dei rivestimenti per l’architettura, fatti a mano, non sembrava un’idea facile ma grazie alla caparbietà di Andrea De Marchi, ceo dell’omonima impresa, e l’incontro con l’interior decorator Giacomo Totti, art director delle collezioni, tutto questo si è trasformato in Oniric Matters un progetto innovativo di alta artigianalità esposto a EDIT.

La porcellana è usata per ottenere, attraverso lo stampaggio, delle superfici tridimensionali di straordinaria resa cromatica e tattile, frutto di una lunga sperimentazione, il cui esito non è solo decorativo. I rivestimenti sono infatti performanti e durevoli, resistenti agli agenti atmosferici e agli sbalzi termici, impermeabili, e quindi ideali anche per la posa in esterno come nelle aree verdi con piscina.

Le quattro collezioni Arena, Calipso, Maya, disegnate da Giacomo Totti, hanno richiami architettonici ispirati ora al classicismo ora alle culture precolombiane, con riferimenti tattili e cromatici particolari come una doratura a effetto increspato dalle reminiscenze Art Decò. Mentre in Cross, disegnata da Marta Martino, il pattern di borchie piramidali crea una superficie tridimensionale di grande effetto esaltata dal colore.

Il lato industriale dell’artigianato
Il lato industriale dell’artigianato
Il lato industriale dell’artigianato
Maya, Giacomo Totti
Il lato industriale dell’artigianato
Cross, Marta Martino

I virtuosismi del marmo

Il lato industriale dell’artigianato
EDIT Napoli 2023_DelSavio1910_ph. Eller Studio

Del Savio 1910 è una storica azienda di Pordenone specializzata in superfici e rivestimenti che grazie alla collaborazione con la coppia di designer veneziani Zanellato/Bortotto ha trovato negli ultimi anni una sua dimensione sperimentale legata al lavoro sugli scarti di cava, alla palladiana evoluta, all’uso di inserti in cemento nel marmo per ravvivarne l’aspetto classico e monumentale.

Questa ricerca è ben rappresentata da due nuovi pezzi dimostrativi di questa nuova texture marmorea, solcata da linee di cemento colorato che andando oltre la funzione di elemento riempitivo diventano protagoniste del decoro. Il piano rotondo, di grande complessità esecutiva, del tavolo da pranzo Marbling Table ricorda, ad esempio, le antiche tecniche di marmorizzazione della carta, composto dai marmi Verde Guatemala e Bianco di Carrara che, grazie alla resina cementizia, formano un pattern irregolare e “liquido”.

Il lato industriale dell’artigianato
DelSavio1910_Table_MarbleMarbling_phMauroTittoto
Il lato industriale dell’artigianato
DelSavio1910_Table_MarbleMarbling_phMauroTittoto
Il lato industriale dell’artigianato
DelSavio1910_Table_MarbleMarbling_phMauroTittoto

La madia Myth Cupboard/Sideboard gioca invece sui grafismi più geometrici della collezione Myth/EIDOLA disegnata da Mae Engelgeer, dove grazie agli abbinamenti di materiali, colori e geometrie il pattern crea un effetto trompe l’oeil. La fuga, scelta in un colore a contrasto, diventa una vera e propria componente decorativa e definisce il disegno del frontale, a sua volta realizzato abbinando moduli di tre varietà di marmi.

Il lato industriale dell’artigianato
DelSavio1910_CupSideboard_Myth_phMauro Tittoto
Il lato industriale dell’artigianato
DelSavio1910_CupSideboard_Myth_phMauro Tittoto
Il lato industriale dell’artigianato
DelSavio1910_CupSideboard_Myth_phMauro Tittoto

La complessità del metallo

Il lato industriale dell’artigianato
EDIT Napoli 2023_DeCastelli_ph. Eller Studio

De Castelli, nota azienda trevigiana specializzata nella lavorazione del metallo con speciali finiture per progetti e mobili su misura, dimostra come dalla collaborazione con un gioielliere e artista possa nascere un oggetto certamente straordinaria, un’opera di design editoriale – che è poi la cifra alla base di EDIT – summa delle capacità lavorative nel settore. Para-Vimento si avvale della maestria di Giampiero Bodino ed è composto di una moltitudine di moduli geometrici realizzati in metallo, accesi dalle diverse finiture: acciaio inox, rame e ottone, con i loro speciali trattamenti e ossidazioni esito della pluriennale ricerca dell’azienda veneta. Una sequenza di intarsi compongono disegni ispirati ai pavimenti del milanese Palazzo Litta, dove l’opera è stata presentata per la prima volta durante lo scorso Salone del Mobile. Le finiture giocano fra loro facendo vibrare di riflessi i piani verticali che compongono i quattro elementi mobili, bordati con un’inaspettata tonalità fluo a contrasto.

Il lato industriale dell’artigianato
EDIT Napoli 2023_DeCastelli_ph. Eller Studio
Il lato industriale dell’artigianato

Il lato industriale dell’artigianato: foto e immagini

Ali Filippini
Ali Filippini, laureato in design al Politecnico di Milano, dottore di ricerca in Design, affianca all'attività didattica quella professionale in ambito editoriale collaborando come giornalista pubblicista per riviste di settore (Abitare, Auto&Design) e a progetti dedicati alla cultura del design. Per Pianeta Design i suoi contributi vertono maggiormente sui temi della tecnologia e dell’innovazione.