Villa Romboli rinasce a Marina di Pisa: il liberty toscano tra memoria e futuro
Vanta un secolo e più Villa Romboli, la dimora affacciata su Bocca d’Arno ora tornata a nuova vita grazie al restauro condiviso firmato Pierattelli Architetture e Delfina Design, che coniuga identità storica, interior contemporaneo e visione urbana
Ph by Andrea Martiradonna

Dopo oltre un secolo di storia, la villa che un tempo accolse Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse, è stata oggetto di un importante intervento di restauro conservativo, frutto di un approccio corale e multidisciplinare. A sostenere l’intera operazione è stata Marina Development Corporation – società attiva nello sviluppo di progetti immobiliari sostenibili rivolti al residenziale e alla ricettività nei porti turistici del Mediterraneo – in sinergia con la Soprintendenza Regione Toscana conservando, se non addirittura magnificando, gli elementi strutturali e decorativi originali. Il ripristino architettonico è stato seguito dallo studio Pierattelli Architetture, mentre la complessa e delicata opera di interior design porta la firma di Delfina Design, boutique interior studio di architettura e design con sede a Dubai, guidato dalla milanesissima architetta Delfina Cortese. Una felice sinergia che ha permesso di coniugare il fascino intramontabile del passato con le esigenze funzionali di un ambiente contemporaneo e necessariamente proiettato nel futuro.

Oggi Villa Romboli ospita gli uffici vendite della stessa Marina Development Corporation e una raffinata caffetteria aperta al pubblico. Immersa in un rigoglioso parco privato, si sviluppa su due livelli, ciascuno con una precisa vocazione e un’estetica coerente.
Villa Romboli è un progetto stratificato, del passato che evolve, mantenendosi fedele a sé stesso, e incontra il futuro
commenta Delfina Cortese
la storia della villa, l’elevato valore storico-artistico e la ricchezza delle finiture e dettagli architettonici accolgono la nuova destinazione d’uso, la trasformazione da luogo di villeggiatura a pubblico e le necessarie modifiche strutturali ad uso office. Il mio interior vuole sottolineare proprio questa dualità di anime e di epoche, e la possibilità concreta che coesistano in armonia senza che ne sia minimizzato il retaggio storico né che ne risenta la funzionalità e il posizionamento del nuovo proprietario.

Il piano terra, con doppio affaccio sull’esterno, è stato trasformato in un’accogliente area dedicata alla clientela, con reception, sale d’attesa e un bar completo di lounge interna ed esterna. Strategica è stata l’abbattimento di alcune pareti tra le diverse stanze per creare un unico ambiente, privo di interruzioni visive, dove il passaggio da un’area all’altra diventa fluido e naturale. Al primo piano, invece, si è scelta una conservazione più rigorosa della distribuzione originale degli spazi, ottimizzata per ospitare una moderna sala riunioni, uffici privati e aree di co-working, oltre alle stanze di servizio.



La filosofia progettuale di Delfina Design si basa su un delicato equilibrio: conservare l’anima storico-artistica dell’edificio e, al contempo, integrare le funzionalità operative di un ambiente lavorativo contemporaneo e aperto al pubblico. Le pavimentazioni originali, le pareti e i soffitti affrescati, i portoni interni in legno: ogni elemento preesistente è stato salvaguardato e mantenuto, per quanto possibile, considerate le condizioni iniziali piuttosto precarie. Un progetto di interior non sovrapposto, ma accostatosi all’originale con un rispetto quasi reverenziale, operando senza sovraccaricare l’involucro di dettagli superflui, lasciando che la struttura storica fosse la vera protagonista, in dialogo costante con il contesto e i visitatori.



Questa filosofia si manifesta con evidenza nella raffinatezza delle scelte progettuali. Alcune porzioni della pavimentazione, ad esempio, replicano le storiche con cementine dai classici formati esagonali e romboidali, ma pur essendo di fattura contemporanea. L’illuminazione è stata risolta con estrema cura: elementi a parete per preservare le volte affrescate, punti luce a gradino (anziché a parete) per la scala centrale, e sistemi a binario da pavimento a soffitto che enfatizzano i dettagli architettonici senza richiedere invasive opere murarie. Le quinte freestanding, rivestite in argilla personalizzata con un pattern decorativo astratto di Matteo Brioni, si fondono armoniosamente con gli affreschi pre-esistenti, creando quinte funzionali per schermi o mensole. Lo stesso rivestimento arricchisce le porte scorrevoli al piano terra che dividono gli ambienti senza separarli, mentre al primo piano si è optato per porte a battente con un decoro geometrico minimal, in continuità con la decorazione delle volte.



Dettagli materici che narrano una storia
La narrazione materica si fonda su una palette sobria e naturale: travertino, legno di noce, argilla. Esemplare in tal senso è il bancone della reception e il suo gemello nella zona bar: scavato da un unico blocco di travertino di 2,8 tonnellate, è il centro focale dello spazio che lo accoglie (prodotto da Vaselli). Su progetto dello studio di architettura, la pietra è stata sagomata per inserirsi perfettamente nel layout, mantenendo un lato grezzo che richiama il suo corrispondente, dedicato alla preparazione e presentazione di cocktail e aperitivi nella zona bar.



Anche il bancone della caffetteria, costituito da due blocchi indipendenti e funzionali alle attività di preparazione e servizio, qualifica l’intero ambiente, arricchito da un sistema essenziale di mensole a binari, accostato alle pareti che ne costituiscono il fondale. L’arredo è completato da poltroncine in tonalità chiara e coffee table in legno di noce, che richiamano i dettagli lignei dei blocchi di travertino e i complementi d’arredo scelti per la lounge. Il legno di noce e la pietra naturale, uniti alle finiture in argilla, diventano il fil rouge materico che unisce i differenti ambienti.


Altrettanto raffinata la scelta degli arredi delle migliori aziende di design italiano come Flexform, Poliform, Unifor e Porada, mentre per l’illuminazione interna si è preferito Viabizzuno.