Milano Design Week 2023 – 20 aprile: le lampade wireless e la spiritualità di Apacheta
Modernità, tecnologia, mood parigino e un tocco di assoluta novità con il Nomadic Pavilion di Louis Vuitton. Milano entra nel vivo della manifestazione dedicata al design.

Se c’è un aspetto che la Milano Design Week ogni anno evidenzia è l’internazionalità del design. Osservando le aziende presenti in questa intensa settimana dedicata all’arredo, si è compreso quanto siano variegati i linguaggi parlati in quest’ambito.
Ognuno di questi si nutre di precise influenze culturali che, il più delle volte ha radici radicate nel passato storico ed artistico. Il Nomadic Pavilion di Louis Vuitton, ad esempio, sembra portarci all’interno di una misteriosa creatura realizzata con materiale moderno ma dalla forma organica.
La Manufacture, invece, ha saputo coniugare il gusto francese dei suoi arredi con la sofisticata antichità di una dimora storica. Tra di loro s’inseriva l’installazione Apacheta di Loro Piana, che ci portava tra le misteriose e spirituali vie delle Ande. Queste e molte altre sono le idee e le esposizioni che hanno caratterizzato il quarto giorno della Milano Design Week 2023.

1. Le lampade wirless da Foscarini a Ginori

Tra i vari trend evidenziati durante la manifestazione, uno sembra aver conquistato il mondo dell’illuminazione. Si tratta della tecnologia wireless che riesce ad abbinare l’originalità del design, l’artigianalità e l’innovazione tecnica. Tra le tante lampade, Fleur realizzata da Foscarini e disegnata da Rodolfo Dordoni, è caratterizzata da un disegno che presta grande attenzione alle due porzioni che la compongono, lampada e vaso monofiore, con un supporto trasparente e un diffusore più presente. Nel momento in cui viene accesa, il LED illumina la parte dello stelo in tutta la sua trasparenza.
Un altro esempio di lampada wireless viene da Ginori 1735 con uno stile completamente diverso. La collezione Domus, realizzata dai Maestri vetrai di Barovier&Toso e disegnata da Luca Nichetto, traccia il nuovo percorso del brand che con il debutto nell’interior design si avvia verso i territori del lifestyle. La preziosa lampada Trinitas, che prende la forme di tre bottiglie di profumo su un piatto di ceramica, esalta le diverse lavorazioni del vetro di Murano.
Chiudiamo con un’altra proposta nata dall’incontro tra la storica Maison francese di cristalli Saint-Louis e il designer francese Noé Duchaufour-Lawrance. Insieme hanno realizzato una lampada portatile che comprende un paralume in vetro sfaccettato ricoperto da un coperchio in legno di frassino. Folia contiene una sorgente a LED ricaricabile che proietta sulle superfici un affascinante mandala di luce.
2. La Manufacture a Casa Manzoni

All’interno del distretto di Brera, in uno dei luoghi più storici di Milano, è situata Casa Manzoni appartenuta, ovviamente, al grande scrittore. Qui, immersi in un’atmosfera atemporale, sono state presentate le collezioni di La Manufacture.
Il brand parigino si è fatto portavoce dell’incontro tra stile e cultura. Due elementi riassunti nel design delle collezioni presentate che, come è facile immaginare, hanno un fascino tutto francese, a cui si è aggiunta l’incredibile artigianalità italiana. Facendo appello a questi aspetti, dunque La Manufacture ha realizzato un allestimento dal sapore “deco-narrativo”.
Ad essere interessati, nello specifico, sono stati sette ambienti ed il patio di Casa Manzoni, arricchito da piante selvatiche e fiori di campo. Per rendere l’atmosfera ancora più poetica ed eterea, poi, è stata invitata a suonare la sua arpa Mary Lattimore. Con la sua musica si fondeva la voce dell’attrice Elena Rivoltin, chiamata a recitare alcuni passi de I promessi sposi.
3. Loro Piana e Apacheta

Loro Piana ha scelto il designer e artigiano argentino Cristián Mohaded per creare l’installazione presso la sede dell’azienda. Per l’occasione, Mohaded ha trasformato il Cortile della Seta in un paesaggio andino.
L’ispirazione di Mohaded viene dagli Apachetas, cumuli di pietre secolari che onorano lo spirito della Pachamama (Madre Terra) che indicano sentieri e valichi attraverso le Ande, costruiti nei secoli dai viaggiatori che li portavano a mano per segnare la strada a chiunque seguiva.
Loro Piana e il designer condividono la passione per i materiali naturali e la sostenibilità, oltre all’impegno per l’artigianato e la bellezza. Ma sono anche legati da un legame più profondo. Mohaded, infatti, è nato a Catamarca, nel nord-ovest dell’Argentina, lo stesso luogo in cui Loro Piana si procura la vigogna, la fibra animale più preziosa ed esclusiva al mondo, utilizzata nelle sue collezioni.
Il progetto ha così trasformato il cortile della sede in un paesaggio onirico ispirato a Catamarca, caratterizzato da 12 torri che imitano le forme irregolari e ascendenti degli Apachetas, rivestite con tessuti provenienti da vecchie collezioni di interni Loro Piana, invitando i visitatori a riflettere sul significato di nobilitare materiali di scarto.
4. Il Nomadic Pavilion

Una delle istallazioni che ha suscitato più stupore per l’importanza delle dimensioni, del materiale utilizzato e della forma è, senza alcun dubbio, il Nomadic Pavilion. Si tratta dello spazio allestito dal designer Marc Fornes per Louis Vuitton all’interno del cortile di Palazzo Serbelloni in corso Venezia. Qui l’artista ha realizzato una struttura gigantesca che ha lasciato letteralmente a bocca aperta i visitatori.
Lastre di metallo ultrasottili, infatti sono state unite insieme per creare una struttura a bulbo modellata sulla forma del corallo, un motivo che appare regolarmente nel lavoro di Fornes. I visitatori erano invitati a interagire e a entrare all’interno della struttura labirintica e studiarne le varie perforazioni.
Milano Design Week 20 aprile 2023: foto e immagini
Ad attrarre lo sguardo sono due installazioni dal carattere e dalla natura diversa. Si tratta di Nomadic Pavilion e l’Apacheta. per comprenderne la bellezza sfogliate le foto in galleria.