Lampada Bourgie: storia, com’è fatta, dove trovarla
Ideata nel 2004 per la Kartell, questo tipo di lampada riesce ad interpretare con materiale moderni uno stile tradizionale, permettendo alla luce di riflettersi con leggerezza attraverso le trasparenze della struttura. Scopriamo tutti i segreti dietro alla creazione della lampada Bourgie e i motivi alla base del suo successo.
Quando si arreda uno spazio, che sia una stanza da letto o un soggiorno, è sempre consigliabile prestare particolare attenzione alla tipologia delle luci e alla loro disposizione. La giusta illuminazione, infatti, non solo contribuisce a caratterizzare l’atmosfera ma anche lo stile della stanza in questione.
Non è un caso, dunque, che nel corso degli anni diversi designer hanno prestato molta attenzione allo stile delle lampade, utilizzando diversi materiali in gradi di rifrangere la luce in modo sempre originale. Alcune di queste soluzioni, poi, sono diventate dei veri e propri oggetti di culto per chi proprio non riesce a rinunciare ad avere un pezzo unico per dare personalità alla propria abitazione.
Uno di questi, ad esempio, è la lampada Bourgie. Questo nome, in se, potrebbe non dire molto a chi non è proprio esperto di arredo ma basta una semplice immagine per rendere le cose immediatamente più chiare. Non è sbagliato affermare, infatti, che si tratta di una delle lampade più conosciute dal grande pubblico e, soprattutto, una delle più ambite.
Ma qual è il segreto del suo successo? Sicuramente la reinterpretazione di forme classiche e spesso barocche attraverso la leggerezza e la trasparenza di un materiale moderno come il policarbonato. Non è un caso, dunque, che dal 2004, anno in cui è stata progettata per la Kartell, questa lampada sia diventata un oggetto in grado di mettere d’accordo il modo d’intendere gli ambiti da diverse generazioni.
Per comprendere fino in fondo il potenziale di questo elemento di arredo, però, proviamo a ricostruire la sua storia e gli elementi strutturali che lo caratterizzano.
1. Lampada Bourge: la storia
Chi si nasconde dietro la progettazione di quest’oggetto ormai così iconico? Il suo ideatore è Ferruccio Laviani che ebbe l’illuminazione ascoltando una canzone. D’altronde non si sa mai da dove può arrivare la scintilla creatrice, anche da un brano anni settanta dal titolo Bourgie Bourgie.
Ad inciderlo erano stati i Gladys Knight & The Pips come leggera critica ad una borghesia troppo impostata e ambiziosa, pronta a circondarsi di oggetti pretenziosi per far valere il proprio potere economico.
Da questo primo passo, dunque, è stato semplice arrivare alla realizzazione del progetto finale, anche se molte sono state le fasi di miglioramento del design.
Alla fine, dunque, la Kartell ha lanciato sul mercato una lampada il cui compito era proprio coniugare, quasi beffandosene, il gusto statico e imponente delle famiglie “bene” con una visione sicuramente più moderna disincantata della realtà. Vista da questa angolazione, dunque, un semplice elemento di arredo è riuscito ad assumere quasi un significato sociale, raccontando un mondo che, probabilmente, sente l’esigenza di prendersi meno sul serio.
Per questo motivo la lampada Bourge in pochi anni è riuscita a conquistare anche le scrivanie dei luoghi più austeri e formali come, ad esempi studi notarili e d’avvocati, portando una vera e propria ventata di vitalità e irriverenza. Non bisogna dimenticare, infatti, che è possibile trovare anche dei modelli realizzati nei colori pastello, oltre che nel classico bianco.
2. Lampada Bourge: com’è fatta
Dopo aver scoperto alcune curiosità riguardo la storia e la nascita di questa lampada così particolare e riconoscibile, è la volta di andare ad analizzare gli elementi che definiscono la sua struttura.
Come abbiamo già più volte evidenziato, questo modello basa la sua stessa essenza sulla fusione delle esigenze di un mondo classico declinato attraverso uno dei materiali più innovativi.
Questo vuol dire, dunque, che la sua struttura è definita da un piedistallo alto e dalla forma sinuosa diviso otticamente in tre livelli. L’ispirazione, ovviamente, è quella barocca, che si mostra nelle morbidezze e nei ghirigori che impreziosiscono la base in tutta la sua estensione.
Il tutto è incorniciato da un grande cappello modellato attraverso la tecnica del plissè. A rendere il tutto originale e unico, poi, è la scelta di un materiale trasparente che, anche grazie al disegno della forma, riesce a creare un gioco particolare di rifrazione della luce.
Per quanto riguarda la sua grandezza, poi, è molto versatile. Di base, infatti, il paralume ha delle dimensioni pari a 68, 73 e 78 cm. Questo vuol dire che la Bourge può essere tranquillamente utilizzata come abat jour in camera da letto e come lampada da tavolo per il salotto.
Nonostante queste misure standard, però, non bisogna dimenticare anche la versione alta da terra, che s’inserisce alla perfezione tra un divano ed una poltrona per arricchire con un tocco di originalità la zona conversazione.
3. Lampada Bourge: dove trovarla
Ma dove è possibile trovare quest’oggetto del desiderio per chi non vuole proprio rinunciare a dare una forte caratterizzazione ai propri spazi? Ovviamente, per chi volesse acquistare un esemplare di lampada Bourge il consiglio è di visitare il sito ufficiale della Kartell, dove sono presenti tutti i modelli e le diverse collezioni.
Oltre a questo, poi, una veloce ricerca su internet metterà in evidenza i rivenditori più vicini alla propria zona dove poter andare a toccare con mano e vedere con i propri occhi le varie proposte suddivise soprattutto per colore e grandezza.
Lampada Bourge: foto e immagini
La creazione di Ferruccio Laviani è entrata nella storia del design e nel cuore di molti appassionati. Con le sue linee barocche ridisegnate attraverso un materiale moderno come il poliuretano, riesce a fondere tradizione e contemporaneità industriale.
Per capire come arricchire il vostro soggiorno o la camera da letto con una lampada Bourge lasciatevi ispirare dalle immagini inserite in galleria.