Parquet in bamboo: tutto quello che ti serve sapere
Il parquet in bambù sta spopolando sempre di più: architetti, designer, progettisti e fornitori lo consigliano per tutti gli ambienti. Perché è tanto amato? Quali sono le caratteristiche che lo rendono unico? È un’alternativa più ecosostenibile rispetto al parquet classico? Le risposte nella guida qui sotto.
Partiamo dalle basi: il bambù – o bamboo che dir si voglia – non è un albero. È una graminacea, al pari di granturco e mais. E in comune con questi cereali ha la crescita veloce. In pochissimi anni, infatti, una canna di bambù può arrivare a misurare oltre 40 metri.
Specie originaria dell’Oriente e dell’Africa, è estremamente resistente e flessibile. La crescita spontanea e rigogliosa, nonché velocissima, ne fanno elemento ideale per combattere le deforestazioni a scopo commerciale.
Infatti, le montagne coltivate a bambuseto, non restano mai completamente spoglie: per avere un’ottima resa, il bambù deve crescere almeno quattro anni. I coltivatori di questa pianta segnano sulle canne l’anno di nascita di ogni esemplare in modo da non tagliare bambù che abbiano bisogno di ulteriore crescita.
Siamo di fronte ad un comportamento responsabile, così facendo i terreni coltivati a bambuseto non restano mai sguarniti di rizomi che proteggono da frane e slavine. E spesso i bambù colmano delle lacune del terreno proprio grazie alle proprie radici: vengono messi a dimora per evitare il collasso di terreni danneggiati.
Dunque optare per un parquet in bambù è sicuramente una scelta eco-friendly e responsabile – viste anche la bellezza, la durezza e la durabilità del prodotto.
Perché scegliere il parquet in bambù?
Perché è resistente: nella scala di Brinnell – ossia la scala di valori con cui si misura la durezza dei materiali – il bambù è due volte più forte del ciliegio e del rovere. Per questa sua proprietà è detto anche ‘acciaio naturale’! Grazie alla resistenza anche i graffi sono un lontano ricordo, assicurando la bellezza del parquet negli anni.
Per la sua tolleranza al fuoco, essendo poco infiammabile rispetto ad altri legni. Ciò è dovuto ai tempi di innesco e alla combustione che si raggiunge solo a temperature veramente alte. Quindi in caso di scintille di camino o sigarette niente paura, la casa non andrà a fuoco. Non solo, non si macchierà neanche.
Sceglierlo significa anche dire addio alle macchie da liquidi: se dovesse cadere olio, acqua, aceto o vino non sarà più un problema. Infatti il bambù è un materiale poco assorbente.
Grazie a questa qualità non si hanno più nemmeno problemi di umidità: addio a muffe, scollature e parquet rovinati da un ambiente troppo umettato.
Come già accennato, il bambù è davvero un prodotto ecologico: addio alla deforestazione per creare pavimenti. Inoltre il parquet in bambù è lavorato nei paesi in cui la pianta è coltivata.
Questo perché occorre tagliare, levigare e modellare le canne dopo poche ore dall’abbattimento. Alla riduzione dell’impatto ambientale si aggiunge anche l’incremento dei capitali in paesi economicamente sottosviluppati.
Infine, il parquet in bambù è meno costoso rispetto al parquet in altri legni. Il costo per mq si aggira tra i 25 € e i 40€.
Tipologie di parquet in bambù
Sono sostanzialmente tre: orizzontale, verticale e pressato. Per la prima tipologia, i nodi della pianta sono più visibili poiché le aste sono assemblate – appunto – in orizzontale rispetto al piano su cui poggiano.
Il parquet in verticale, invece, perde la connotazione tipica del bambù essendo i nodi della pianta meno visibili. Questa caratteristica contribuisce a fare del parquet verticale quello più scelto in Europa poiché più conforme ai parquet classici.
Quello pressato, detto anche strand woven, è il parquet con maggiore durezza tra quelli elencati. Ciò è dovuto al metodo utilizzato per assemblare le aste: non incollandole come nei classici parquet ma pressandole.
Per la scala di Brinnell, infatti, il parquet di bambù pressato misura una durezza di 9,5 – rispetto al 4,6 del verticale e dell’orizzontale.
Varietà dei colori
Anche il parquet in bambù ha una varietà cromatica pari ai classici parquet. In commercio si trovano parquet sbiancati, naturali, carbonizzati – ossia cotti in appositi forni per scurire il legno e renderlo più simile al noce. Per scegliere quello più adatto alla tua casa, tieni conto delle dimensioni delle stanze, della luminosità, dello stile di arredamento e delle porte e degli infissi già presenti.
È adatto all’esterno?
Certamente! Se si vuole rivestire un patio, il bordo piscina, il terrazzo, una parte del giardino o una veranda basta applicare un trattamento contro gli animali xilofagi e gli agenti atmosferici. Data la sua resistenza all’umidità e a questi accorgimenti, si avrà un perfetto rivestimento per le aree esterne, occorre fare soltanto un paio di volte l’anno una passata di olio per nutrire il legno.
Manutenzione
La manutenzione è semplicissima: occorre areare la stanza per far respirare il palchetto, passare una scopa o un’aspirapolvere e successivamente lavare il pavimento con acqua e sapone per parquet – consigliamo come strumento un mocio ben strizzato.
Per ridurre i graffi sul parquet consigliamo di applicare i feltrini sotto mobili e sedie per evitare che spostandoli, questi danneggino il pavimento.
Parquet in bamboo: immagini e foto
Abbiamo raccolto nella galleria sottostante alcune immagini che ben illustrano il ciclo vitale del bambù – dal bambuseto al parquet in posa nelle case. Dai uno sguardo!