Dove mettere i punti luce in casa: guida e consigli

Autore:
Massimiliano Grimaldi
  • Direttore responsabile

Avere una casa ben illuminata è fondamentale per poterla vivere al meglio. Come facciamo a distribuire correttamente i punti luce nelle nostre stanze? È necessario redigere un progetto attentamente per ogni spazio, vediamo come.

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I punti luce sono necessari a garantire una buona abitabilità della casa. Grazie alla loro sapiente distribuzione è possibile vivere ogni stanza pienamente, svolgere senza difficoltà i compiti più diversi, dal cucinare allo studiare, dal cenare al conversare.

Ambienti diversi, luci diverse, ecco come progettarle.

Punti luce: che cosa sono

Chi si occupa di illuminazione definisce con l’espressione “punti luce” le zone della casa in cui saranno collocati dei corpi illuminanti.

Per corpo illuminante si intende qualsiasi fonte di luce: una lampada da terra, una lampada a sospensione, un faretto e qualsiasi altro mezzo di questo tipo. Anche prese, interruttori, deviatori, invertitori sono considerati punti luce. Poiché da loro viene erogata energia.

Prima di definire, quindi, dove posizionare questi comandi è necessario progettare dove disporre i corpi illuminanti.
Sarà in base a questa disposizione
, infatti, che verrà studiato tutto l’impianto.

Dove mettere i punti luce in casa

Come disporre i punti luce in casa

La corretta disposizione dei punti luce nell’appartamento è strettamente correlata alla sistemazione degli arredi nelle diverse stanze. La prima cosa da fare, quindi, è definire questo aspetto. Planimetria alla mano sarà più semplice individuare i punti giusti.

Una volta definiti gli ingombri e la posizione dei vari arredi otterremo, senza difficoltà, anche la corretta distribuzione dei punti luce.

Una regola fondamentale è quella di bilanciare la luce senza lasciare zone scoperte, e quindi buie, ma senza nemmeno eccedere.

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Come calcolare i punti luce in camera

Il passaggio successivo prevede di calcolare la quantità di punti luce da sistemare nell’appartamento.  Nella camera da letto matrimoniale, è quasi sempre previsto e preferibile l’individuazione di un punto luce centrale, ovvero il lampadario da soffitto classico al quale abbinare almeno due lampade da comodino.

Sono, quindi, da calcolare almeno 3 prese e 3 interruttori. Per un totale di 9 punti luce, comprensivi dei corpi illuminati veri e propri, delle prese e degli interruttori.

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Posizionare correttamente i punti luce

La difficoltà maggiore può essere rappresentata dalla distribuzione degli interruttori e delle prese. In questo senso l’architetto potrà sicuramente aiutarvi nell’individuare la disposizione più funzionale.

Basterà seguire i gesti quotidiani per comprendere quale sia la posizione corretta degli interruttori. Se immaginiamo di entrare in una stanza viene automatico capire dove collocare l’interruttore. In genere, quello di comando della luce a soffitto sarà posto lateralmente rispetto all’apertura della porta, così che sia comodo da accendersi appena entriamo in camera.

Se per la luce dei comodini sono sufficienti le prese (l’interruttore è integrato nella lampada), non dobbiamo dimenticare di collocare accanto al letto il pulsante per accendere e spegnere la luce principale. Non sarà, così, necessario alzarsi dal letto per farlo.

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Come scegliere il tipo di illuminazione

Dopo aver scelto la posizione ed il numero dei nostri punti luce, passiamo a decidere il tipo di illuminazione. Questo dipende dal tipo di luce che desideriamo avere all’interno della nostra stanza:

  • La luce diffusa. Questo è il tipo di corpo luce che illumina tutta la stanza. Ideale per la zona living, è perfetta anche per l’illuminazione centrale nelle camere da letto.
  • La luce indiretta. Questo tipo d’illuminazione vuole dare carattere e movimento alle zone di passaggio come corridoi e disimpegni.
  • La luce mirata. In questo caso parliamo di un tipo di illuminazione che deve garantire la copertura completa di un determinato punto della stanza. In ambienti come la cucina, il piano di lavoro o il tavolo da pranzo, può essere utile prevedere questo tipo di illuminazione poiché è necessario avere una visuale perfetta.

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Lampade, lampadari, applique quali preferire?

In base al tipo di illuminazione scelta si potrà individuare anche il tipo di lampada da acquistare. Per ottenere una luce diffusa si possono utilizzare sia faretti ad incasso al soffitto sia lampade a plafoniera o strisce a LED.

Per avere una luce indiretta, occorrono fasci di luce diretta sul muro (singoli o doppi in alto e in basso che donino un piacevole effetto visivo, senza però risultare eccessivi. Infine se per la vostra stanza necessita di punti di luce mirata utilizzate delle lampade a sospensione, o con dei faretti a fascio di luce diretta.

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Punti di luce stanza per stanza

Ecco allora rapidamente, suggeriamo la miglior disposizione dei punti in ogni stanza. Per il soggiorno è sempre meglio scegliere dei punti luce dedicati alle varie zone. Orientatevi verso un mix di illuminazione  diretta e diffusa; gradita la scelta di utilizzare una serie di faretti a LED orientabili a soffitto.

In cucina si ha invece bisogno di una luce molto funzionale. Si deve prediligere un tipo di luce intensa, ottenuta, per esempio, con faretti e strisce LED sotto ai pensili.

Infine, in camera, bisognerà abbinare alla luce diffusa principale un punto luce secondario, come ad esempio una lampada da terra o delle luci da lettura da posizionare in corrispondenza della testata del letto.

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Dove mettere i punti luce in casa: foto e immagini

In questa gallery troverete diverse soluzioni per illuminare la casa. Potrete scegliere così quella più rispondente alle vostre esigenze di luce.