Vivere a Milano. Spazi fluidi, ambienti aperti e pavimenti originali: benvenuti nella casa di via Gluck
A Milano, un appartamento ristrutturato si racconta attraverso abbinamenti cromatici inaspettati e dettagli design accurati, rivelando un progetto che parla di passione

Via Gluck non è più quella cantata da Adriano Celentano nel 1966, ma sicuramente occupa un posto speciale nel nostro immaginario. Se negli Anni 60 era considerata una via periferica di una Milano in pieno boom economico, oggi si trova a ridosso di un importante snodo, l’area di Ponte Seveso, vicinissima alla stazione Centrale, in una zona densamente popolata e urbanizzata, completamente inglobata nel tessuto cittadino.

È proprio in via Gluck che Studiocarta ha seguito il progetto per un appartamento di circa 100 metri quadrati. Fondato a Milano da Mauro Carta nel 2010, lo studio negli anni si è specializzato nelle ristrutturazioni di appartamenti, uffici e spazi commerciali. “Solo l’attenta risposta ai bisogni individuali permette ai progetti di produrre luoghi di originalità e grande funzionalità” spiega l’architetto Carta.
E il risultato lo conferma. Il progetto è partito dalla richiesta della committenza, una giovane coppia, di ospitare e intrattenere i propri amici. Il risultato è un’abitazione fluida, dove gli ambienti si dipanano garbatamente, in un equilibrio sobrio fra palette cromatica contemporanea e tracce che raccontano la storia dell’abitazione, come i pavimenti originali recuperati.
Un ingresso aperto sulla zona giorno

La scelta di non mettere porte a separazione degli ambienti nella zona giorno lascia intravedere l’intero sviluppo dell’appartamento fin dall’ingresso, che si apre sulla grande cucina con isola. A catturare l’occhio è il bel pavimento di Ceramica Bardelli (Collezione Monoscopio), dagli echi rétro, nei toni della carta da zucchero, vinaccia e ottanio.
Lo stesso punto di azzurro riveste la cucina su misura di Pezzini Arredamenti, abbinata ai toni neutri dell’isola. Proprio sopra, le due sospensioni Bell di Normann Copenhagen – create da Andreas Lund e da Jacob Rudbeck – illuminano in modo puntuale il piano cottura e lo snack per la colazione o per un light lunch a cui sono accostati gli sgabelli Nenè di Midj, disegnati da Paolo Vernier, che invitano alla condivisione anche quando si cucina.

Proprio in cucina si è scelto di inserire la prima libreria a giorno semitrasparente, in sostituzione di una parete che avrebbe ridotto notevolmente la luminosità. È stata realizzata su misura da Pezzini Arredamenti, come la seconda libreria che separa la zona pranzo dal living, entrambi collocati nello spazio al di là del corridoio.
Una sala da pranzo funzionale e dinamica

Il grande tavolo da pranzo – si tratta del Gazelle di Driade, disegnato da Park Associati – si staglia contro la libreria attrezzata con un funzionale pannello rotante per la TV che consente di guardarla in entrambi gli ambienti. Essendo a giorno, i ripiani della libreria lasciano curiosare fra i libri, oltre a riconoscere oggetti di Seletti, Venini e la lampada Dalù disegnata da Vico Magistretti per Artemide.
Abbinate al tavolo, le sedie vintage di Cargo&HighTech si integrano con discrezione grazie all’essenziale struttura tubolare. Divertente e dinamica, la sospensione Plusminus di Vibia, disegnata di Stefan Diez, non è l’unica fonte luminosa della stanza. Sulla parete, infatti, una composizione di lettere Seletti scelta dal padrone di casa illumina l’ambiente portando una nota di originalità contemporanea.
Un soggiorno dal confort essenziale

La zona living è lo spazio per il relax di tutta la famiglia: la coppia con i suoi due inseparabili beagle. Qui il grande divano Fly Light di Dema, progettato da Gianfranco Gualtierotti, risulta esteticamente leggero grazie al la scelta del rivestimento color ghiaccio, ben contrastando con il tavolino a clessidra Tempo di Zanotta, disegnato da Prospero Rasulo, in un bel rosso lacca.
Sulla parete dietro il divano è stato applicato un rivestimento a mezza altezza di Ceramica Bardelli che aggiunge un gioco dinamico di luci e ombre. Per quanto arredato con pochi elementi, il living risulta confortevole e ricco di dettagli che movimentano l’atmosfera.
Una zona notte luminosa

Un disimpegno introduce alla zona notte, conducendo al bagno di cortesia e alla zona padronale vera e propria. Qui le pareti si tingono di sfumature più delicate, tra il blu polveroso della carta da zucchero e i toni morbidi dell’ocra e delle tinte naturali. Il pavimento originale in rovere a spina italiana ben si abbina con la tenda che rivela la cabina armadio realizzata su misura da Pezzini Arredamenti.
Come comodini fanno capolino due Componibili Kartell, un classico senza tempo disegnati da Anna Castelli Ferrieri, abbinati ad altri due cult del design, le Lampadine di Flos, un must have disegnato nel 1972 da Achille Castiglioni, declinate nello stesso azzurro del copriletto. Coerente con il resto della casa, anche la zona notte svela un equilibro cromatico e spaziale sobrio e gentile.
Dettagli garbati per i due bagni

Il bagno en suite mostra la stessa cura che è stata prestata nell’intero appartamento. Basti citare la presenza di complementi iconici della storia del design come le applique La Roche di Nemo Lighting, disegnate da Le Corbusier, o il dettaglio della maniglia Lama di Olivari, progettata da Gio Ponti.
Analoga attenzione è stata riservata al bagno di servizio, in cui spicca il bel giallo uovo della doccia abbinato al grigio antracite del rivestimento alle pareti. Comune denominatore, la scelta di utilizzare piastrelle di piccolo formato che restituiscono un movimento grafico piacevole e ordinato.
