L’estetica dei contrasti

Autore:
Daniela Giambrone
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

Una ristrutturazione in punta di piedi quella condotta da Archiplan Studio in un appartamento nel centro di Mantova dove l’eredità storica si fonde con gentilezza nel presente.

L’estetica dei contrasti
Foto Davide Galli

Tenere insieme due mondi, quello del vecchio e quello del nuovo, in un equilibrio in grado di garantire le identità di entrambi. Così gli architetti di Archiplan Studio commentano l’intervento che hanno curato per il progetto residenziale Broletto Uno.

Archiplan Studio nasce a Mantova nel 1997 su idea di Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini e si configura come un gruppo di progettisti che condividono gli stessi criteri di ricerca. Negli anni lo studio si è occupato di edifici pubblici, privati, residenziali e commerciali, oltre a progetti territoriali e di valorizzazione del paesaggio, senza dimenticare il disegno di interni e degli allestimenti.

L’estetica dei contrasti
Foto Davide Galli

Broletto Uno è un appartamento di 85 metri quadrati circa, nel centro storico di Mantova, al secondo piano di un edificio ad angolo risalente al Cinquecento, con affaccio su piazza Broletto. Da tipico appartamento anni Sessanta, lo studio lo ha trasformato in una residenza turistica di grande pregio e fascino.

La pianta originaria è stata per lo più conservata: ingresso, cucina, bagno, sala da pranzo e una grande stanza che ospita sia il living sia la camera da letto, divisa dalla zona relax attraverso un prezioso separé in legno.

Qui durante i lavori abbiamo ritrovato tutti gli affreschi, che abbiamo recuperato, mentre abbiamo abbattuto la parete divisoria in canniccio che era stata eretta per frazionare lo spazio

racconta Jacopo Rettondini dello studio.

Una ristrutturazione gentile

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Foto Davide Galli

Considerata l’esigenza della committenza e le caratteristiche storiche dell’appartamento, gli architetti hanno cercato una soluzione che richiedesse il minor numero possibile di opere.

Per questo motivo sono stati realizzati tutti gli impianti fuori traccia, come ad esempio in bagno, dove i tubi in rame sono stati lasciati a vista. “La porta del bagno ha un’estetica tipicamente anni Ottanta senza nessuna qualità, però ha una bellezza intrinseca che abbiamo riconosciuto e mantenuto così com’è”.

L’estetica dei contrasti
Foto Davide Galli

Riguardo gli affreschi, sono stati tutti restaurati tramite una semplice pulitura, mentre alcuni intonaci sono stati lasciati scrostati, così come ritrovati. Il risultato finale ha trasformato l’ambiente originariamente tutto bianco in uno spazio fortemente caratterizzato dal mix di materia.

Recuperato anche il pavimento originale in cotto, sottoposto a un trattamento di lavaggio profondo, mentre negli altri ambienti, dove erano stati posati dei materiali tipici degli anni Sessanta che non presentavano particolari motivi di interesse, gli architetti hanno scelto di stendere uno strato di resina uniforme.

L’importanza della sinergia fra i materiali

L’estetica dei contrasti
Foto Davide Galli

Questi interventi ben rappresentano l’orientamento tenuto dallo studio: “Tentiamo di tenere insieme gli opposti, come la forza e la fragilità, il perfetto e l’imperfetto, la lucentezza di un oggetto appena prodotto e l’imprevedibilità dei materiali caduti in uno stato di abbandono. Operando scelte sempre in funzione di quello che scopriamo durante i lavori”.

Un approccio che Archiplan Studio ha affinato in circa 15 anni di attività, necessario per confrontarsi in contesti urbani storici. Il focus non è tanto (o non è solo) la qualità di legno, pietra o intonaco, quanto piuttosto il grado di relazione che gli architetti riescono a fare emergere dalla sinergia fra questi materiali.

L’anima contemporanea delle zone di servizio

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Foto Davide Galli

Cucina e bagno sono gli ambienti che più presentano gusto contemporaneo nelle soluzioni design. Accomunate dagli impianti a vista (i tubi in ottone diventano motivo ornamentale di sapore urbano), le due stanze sono caratterizzate da cromie opposte. La cucina, in lamiera cerata, è intima e raccolta nei suoi colori neutri e nella sua tridimensionalità di luci soffuse. Il bagno, invece, è un cubo completamente bianco interrotto solo dai dettagli in metallo (il lavabo e i tubi in ottone a vista dell’impianto) e da una mensola in legno.

Zona giorno e notte fluide

L’estetica dei contrasti
Foto Davide Galli

Il resto della casa risplende dell’eredità storica dell’edificio. Pavimenti in cotto e affreschi ci guidano attraverso lo sviluppo dell’appartamento, introdotto dalla sala da pranzo per poi aprirsi nell’ampio spazio che accoglie living e camera da letto. La luce naturale che filtra dalle numerose finestre illumina e mete in risalto l’elemento centrale, il separé che da un lato è divano, dall’altro letto, attorno al quale ruota l’equilibrio dell’intero spazio.

Il piacere del su misura

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Foto Davide Galli

Tutti gli arredi sono stati realizzati su disegno – dal letto, al separé, fino alle poltrone – a eccezione del tavolo nella zona giorno, la cui storia è comunque particolare. Jacopo Rettondini racconta infatti che è nato dal recupero degli scarti dei molti strati di legno utilizzati durante la ristrutturazione che sono stati poi assemblati per costruire il tavolo. Grazie all’altezza dei soffitti, negli ambienti dove è stato possibile, sono state applicate delle soluzioni per creare spazio in più. Come, per esempio, i contenitori simili ai gavoni delle navi in bagno e in cucina.

Gli elementi funzionali sono stati interpretati e risolti anche come elementi architettonici.

L’utilizzo della paglia di Vienna per il separé non è solo un vezzo stilistico, è anche una soluzione per creare una trasparenza vedo non vedo tra gli ambienti

spiega Rettondini.

 

L’estetica dei contrasti: foto e immagini