Migliaia gli immobili da regolarizzare: via ai controlli AdE
In Italia sono migliaia gli immobili da regolarizzare a seguito di interventi che ne hanno modificato il valore. Proprio questi, non a caso, sono nel mirino dell’Agenzia delle Entrate, che ha da poco annunciato di aver avviato la prima fase di controlli sulle variazioni catastali che riguardano gli immobili che hanno usufruito di Superbonus, Ecobonus e Sismabonus.
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Che in Italia la situazione immobiliare non sia regolare al 100% è più che evidente. Il Decreto Salva Casa, grazie al quale moltissime situazioni attualmente irregolari potranno essere sanate agevolmente, ne è un esempio lampante. Negli ultimi anni poi, grazie alle agevolazioni come il Superbonus, l’Ecobonus e il Sismabonus, sono aumentati considerevolmente gli immobili che a fronte di modifiche sostanziali non hanno adeguato la loro rendita catastale.
Queste agevolazioni infatti, hanno permesso ai proprietari di riqualificare i propri immobili sotto diversi punti di vista, che spaziano dall’efficientamento energetico all’adeguamento antisismico. Dopo questi interventi, gli immobili hanno acquisito un valore maggiore, che però non è stato, in migliaia di casi, riportato al catasto e non risulta dalla rendita catastale. Per questo, dopo mesi di voci di corridoio, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente avviato la prima fase di una campagna di controlli a tappeto che punta a regolarizzare quanti più immobili possibili in Italia.
Arrivano le lettere di compliance

L’annuncio è arrivato nell’ambito di una riunione promossa dalla Direzione Centrale Servizi Catastali, Cartografici e di Pubblicità Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, cui ha partecipato anche il Gruppo di Lavoro Catasto del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (CNPI).
Con il Provvedimento n.38133/2025, quindi, l’AdE ha dato il via ufficialmente ai controlli su migliaia di immobili in Italia. Il mezzo con cui l’Agenzia delle Entrate si metterà in contatto con i proprietari immobiliari è una lettera di compliance, con la quale li inviterà a regolarizzare la propria posizione.
Per farlo, ci si può avvalere di un Perito industriale, il quale verifica la necessità dell’aggiornamento e presenta tutta la documentazione necessaria attraverso il Servizio di Consegna Documenti e Istanze, disponibile nell’Area Riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo si ha la sicurezza innanzitutto della necessità di adeguare la rendita catastale, e in secondo luogo anche che l’istanza sia gestita in maniera corretta.
Migliaia gli immobili da regolarizzare

Quali sono però gli interventi che richiedono di una variazione della rendita catastale? Si tratta di tutti quegli interventi che vanno a modificare in maniera sostanziale la categoria catastale di un immobile, la sua consistenza oppure la classe catastale. In buona sostanza, quindi, rientrano in questo obbligo tutti gli interventi che aumentano considerevolmente il valore dell’immobile. Per fare alcuni esempi:
- l’aggiunta di spazi abitativi e l’ampliamento volumetrico dell’immobile;
- l’installazione di impianti avanzati per l’efficientamento energetico;
- interventi strutturali considerevoli.
Di conseguenza, molti degli interventi realizzati sfruttando le agevolazioni del Superbonus, dell’Ecobonus e del Sismabonus, impongono al proprietario di adeguare la rendita catastale del proprio immobile e, conseguentemente, di pagare tasse più alte in virtù del possesso di un bene dal valore più alto.
Teoricamente la procedura di adeguamento dovrebbe partire in automatico entro 30 giorni dal termine dei lavori, così come indica il Testo Unico dell’Edilizia, e deve essere il direttore dei lavori, progettista o tecnico consulente a guidare il proprietario nella presentazione della pratica.
Se questo non dovesse avvenire (per mancanza del tecnico o del proprietario) e si dovesse ricevere una lettera di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate, quindi, l’unica cosa che rimane da fare è procedere con l’adeguamento e regolarizzare la propria posizione.