Social Design

Social design definisce le modalità dell’applicazione di metodologie di progettazione per affrontare complesse tematiche umane, mettendo al centro le problematiche sociali e di minoranze, in particolare dei migranti.

Quando parliamo di Social Design, a cosa ci riferiamo? La definizione principe è del sociologo e urbanista svizzero Lucius Burckhardt, che nel 1980 parlò di

un design orientato al sociale, capace di impattare sulla qualità delle relazioni sociali, verso l’attivazione di vere e proprie trasformazioni e cambiamenti.

Attraverso la progettazione di oggetti, in pratica, si interviene sulla società, col fine di creare un mondo migliore più etico ed in grado, attraverso il design di migliorare la vita delle persone spesso meno considerate.

Vengono quindi affrontate temi, metodologie, strategie di progettazione e strumenti per poter offrire potenziali soluzioni al fenomeno delle migrazioni e all’integrazione con le comunità nelle quali i migranti stessi si stabiliscono.

Il pensiero progettuale sociale è un approccio sistematico in cinque fasi alla risoluzione dei problemi delle questioni sociali.

Le idee alla base del design sociale sono state ispirate dagli scritti di Victor Papanek, uno dei primi ad affrontare le questioni del design sociale negli anni ’60.

Era concentrato sulla creazione di cambiamenti nel campo del design e non tollerava più il design errato, qualsiasi progetto che non tenesse conto dei bisogni di tutte le persone e ignori le proprie conseguenze ambientali.

Per essere una forza positiva nella società, design e designer devono essere socialmente e moralmente responsabili, i designer hanno una seria responsabilità per le conseguenze che i loro progetti hanno sulla società.

Queste conseguenze includono l’impatto ambientale e i progettisti possono contribuire a una progettazione più rispettosa ed ecologica dei prodotti selezionando con cura i materiali che utilizzano.

Papanek fa anche delle osservazioni sulla progettazione per i bisogni delle persone (piuttosto che per i loro desideri) e i designer hanno la responsabilità delle scelte che fanno nei processi di progettazione. Spesso il design si distacca dal mondo reale e si concentra sul mercato commerciale progettando per oggetti di lusso o per poche persone in base all’estetica, o oggetti usa e getta.

Papanek sottolinea che i designer dovrebbero avere un occhio attento a dove si trova il bisogno e spesso lo si trova osservando le popolazioni emarginate.

Il Social Design è pertanto il prodotto di un processo partecipativo e coinvolgente indipendentemente dal luogo nel quale viene realizzato o dagli architetti, urbanisti e amministratori che lo coordinano.