Fuorisalone 2022 Ceramiche Giovanni De Maio: la nuova collezione Abaco Celeste, l’intervista a Mimmo De Maio
Fuorisalone 2022 Ceramiche Giovanni De Maio: l’azienda storica di produzione e lavorazione di piastrelle artigianali lavorate a mano secondo i metodi di lavorazione della ceramica vietrese presenta Abaco Celeste. Un immenso caleidoscopio creato da Cristina Celestino costituito da cinque impronte precise, dove viene esaltata la qualità del fatto a mano e il savoir faire dell’azienda salernitana. È la storia di un incontro tra botanica mediterranea, narrativismo decorativo e stratificazione materica. Ne abbiamo parlato con Mimmo De Maio Amministratore e CFO.
Ci racconta la storia di Ceramiche Giovanni De Maio?
“L’azienda nasce nel lontano 1826, e tra qualche anno festeggerà lo storico traguardo dei due secoli di attività rendendola una delle aziende più antiche d’Italia ad essere tutt’oggi ancora sul mercato. Io oggi rappresento orgogliosamente la quinta generazione di De Maio (www.giovannidemaio.com). L’azienda ovviamente si è evoluta molto nel tempo, trasformandosi da piccola bottega produttrice di tavelle in cotto a realtà imprenditoriale italiana conosciuta in tutto il mondo che ad oggi vanta un mix di know-how artistico ed industriale che le permette di offrire 12 collezioni di alto pregio e lavorare su prodotti customizzati nella materia, nella forma e nei colori.”
Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Ceramiche Giovanni De Maio?
“Utilizzare la nostra tradizione, e quella della lavorazione della ceramica vietrese, come una base da cui attingere per l’evoluzione di nuove opere, cercando di sdoganare sì, ma senza mai perdere la nostra identità mediterranea”.
In che modo si sta evolvendo, oggi, il settore e il mercato, vista anche la pandemia di Covid-19, che ci ha fatto riscoprire l’importanza della casa durante il lockdown?
“L’incertezza che si è insinuata in ciascuno di noi durante questa emergenza, ha trovato nella casa un momento di tregua, La casa ormai è un rifugio, e il doverci vivere la maggior parte del tempo, stimola un’accurata ricerca estetica del proprio abitare. Oggi però il settore della ceramica sta vivendo un periodo paradossale, vive di un’ incremento di domanda, ma nello stesso tempo viene affossato da un aumento spropositato di costi che svariano dalle materie prime ai trasporti ai rincari di energia e gas. C’è una grossa difficoltà organizzativa, e di approvvigionamento che genera anche grande problematica di ritardi a cui tutto il settore edilizio sta cercando di far fronte.”
Vi siete posti nuovi obiettivi in ottica green o nuove soluzioni eco-sostenibili?
“Da sempre lavoriamo al contatto con la natura, della natura ne utilizziamo i colori e ne prendiamo sputo per i decori. Lo stesso supporto in cotto che utilizziamo, il nostro Cotto di Ogliara, è un supporto ricavato da un impasto al 100% di argilla del nostro territorio. E’ un prodotto che anche in fase di lavorazione è totalmente riutilizzabile rendendolo quindi un prodotto ecosostenibile. Proprio a Milano ad esempio per lo store di Bally a Via Montenapoleone abbiamo realizzato un progetto di bio-design che prevedeva il rivestimento delle vetrine con lastre di argilla tridimensionali e realizzazioni di pezzi speciali come tavoli e layout espositivi che dovessero avere tutti una caratteristica ben precisa, quella dell’ecosostenibilità, ottenuta in pieno dai nostri prodotti 100% naturali.”
Com’è la casa del futuro secondo Ceramiche Giovanni De Maio?
“Come già detto prima, oggi la casa sta diventando sempre più importante per tutti noi, e la casa firmata Giovanni De Maio è una casa che vuole contribuire attraverso il colore ed alla qualità artistica del prodotto, a trasmettere nell’ambiente un senso di positività e una esaltazione del bello, arrivando anche a dare la possibilità al cliente finale, di non accontentarsi di una mera proposta commerciale industriale, ma richiedere un prodotto ad hoc, sartoriale, che rispecchi a pieno un proprio gusto personale.”
Ci racconta le novità della collezione 2022?
“Da tempo stavamo seguendo il bellissimo lavoro di Cristina Celestino e cosi abbiamo deciso di contattarla. Lei ha subito accettato con grande entusiasmo e il risultato che vediamo oggi è frutto del lavoro durato quasi due anni! Cristina ha fatto un grosso lavoro sulla memoria identitaria legata ai nostri luoghi, riportando alla luce ornamenti e segni che poi ha re interpretato attraverso la sua peculiare sensibilità. La nuova collezione, Abaco Celeste, è costituito da 5 ‘anime’: Helios, Thalassa, Chloris, Peplo e Graphé. Essi si mescolano, creando ogni volta scenari e scenografie diverse!”
Quale sarà il concept dell’allestimento per la Design Week 2022?
“Sfruttando le diverse potenzialità di Abaco Celeste, le sue infinite possibilità di abbinamento Cristina Celestino studio ha progettato un allestimento non convenzionale, artistico, che mette in luce proprio l’anima del progetto. Un grande caleidoscopio campeggerà in vetrina e la presenza di alcune totem totalmente rivestiti con le piastrelle della nuova collezione comunicheranno un nuovo modo di rivestire le superfici!”
Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?
“Oggi c’è sicuramente una forte attenzione alla sostenibilità, sostenibilità a 360°, dall’utilizzo di determinate materie prime, alla sostenibilità del processo produttivo, e una sempre più forte tendenza alla realizzazione di oggetti anche d’arte e di design ricavati da prodotti riciclati. Una tendenza importantissima, considerando l’età di consumismo sfrenato che stiamo vivendo, qualcosa che dobbiamo fare per le generazioni future.”
Una domanda che è anche un po’ una provocazione esiste ancora uno stile italiano nel design?
“Sì. Esiste ancora se inteso come linguaggio. La cura, l’estetica e il carattere, del Made in Italy sono elementi riconoscibili in ogni parte del mondo. Alla base di tutto questo c’è la nostra cultura e il rispetto della tradizione artigianale fondamento della nuova espressione del vivere italiano.”
Cosa significa per voi il concetto di Made in Italy?
“Il Made in Italy per noi è rispondere al design contemporaneo esaltando cultura, prodotti e manualità della nostra tradizione.”