Vendere una casa popolare riscattata: come funziona

Si può vendere una casa popolare riscattata? Se sì, quali sono gli step da seguire? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul riscatto di una casa popolare e sulla sua successiva rivendita, dai requisiti indispensabili per l’acquisto ai vincoli previsti dalla legge per la vendita. Si tratta di un’operazione vantaggiosa oppure no?

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La materia riguardante gli alloggi di edilizia residenziale pubblica è parecchio complessa. Infatti, al di là delle regole standard e uguali per tutto il territorio italiano che regolano i rapporti tra l’ente proprietario e gli inquilini a cui sono stati assegnati gli alloggi, ogni singolo Comune può varare le proprie norme a questo proposito.

Per questo, è bene informarsi approfonditamente quando si vogliono fare operazioni che riguardano le case popolari, che sia per acquistarle oppure per rivenderle dopo averle riscattate.

Infatti, qualsiasi immobile che rientra nell’edilizia residenziale pubblica si può acquistare e rivendere, ma si deve fare molta attenzione a rispettare tutte le norme che lo regolano, e a rientrare nei requisiti necessari per portare a termine l’operazione.

Questo tipo di alloggio, infatti, nasce per rispondere alla necessità abitativa di famiglie con un reddito basso e una condizione sociale svantaggiata, per cui la speculazione immobiliare è una materia da escludere a prescindere. Come si fa, però, se si vuole vendere una casa popolare riscattata?

Riscattare un immobile di edilizia residenziale pubblica

Prima ancora di sapere come fare per vendere una casa popolare, è necessario capire come entrarne in possesso. A parlare di questa materia è la Legge n.560/1993, che tratta appunto le norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Questa specifica che l’ente proprietario deve mettere la casa in vendita tramite un bando, a cui il potenziale acquirente deve partecipare. I requisiti che l’acquirente deve avere per riuscire a comprare una casa popolare sono i seguenti:

• essere l’assegnatario dell’immobile o un familiare convivente;
• vivere nell’immobile da almeno 5 anni;
• essere in regola con i canoni di locazione;
• avere un reddito inferiore ai limiti imposti dal bando (si parla comunque di redditi bassi);
• avere la cittadinanza italiana, europea oppure il permesso di soggiorno;
• essere residente nel Comune in cui sussiste l’immobile;
• non essere proprietario di altri immobili idonei all’abitazione del nucleo familiare.

Vendere una casa popolare riscattata

Passata la fase di analisi dei requisiti, l’acquirente dovrà pagare il prezzo pattuito per comprare l’immobile. Questo è solitamente un prezzo inferiore al valore di mercato. Una volta diventati proprietari di una casa popolare riscattata, si può rivendere? La materia è complessa, e il motivo è principalmente che non esiste una regola unica per tutti i casi. Se l’immobile nasce da un’operazione di edilizia sovvenzionata, non si può vendere prima che siano passati 10 anni dalla stipula del contratto, o comunque prima che si sia pagato l’intero prezzo per il suo acquisto.

Inoltre, l’ente di riferimento potrebbe vantare un diritto di prelazione sulla vendita, anche dopo il termine del periodo di cui sopra. Nell’edilizia convenzionata e agevolata invece, la tempistica entro cui si può vendere l’immobile scende solitamente a 5 anni. In caso di vincoli diversi, può addirittura diventare impossibile vendere l’immobile. Per questo, è bene informarsi preventivamente con un tecnico per capire la fattibilità dell’operazione. Tutto ciò assodato, e svincolato l’immobile da tutti i cavilli, la casa si può vendere a prezzo di mercato.

Molte città in Italia dedicano parecchie risorse alle case popolari, come ad esempio Roma, per rispondere alla crisi abitativa e anche per poter, in futuro vendere gli immobili alle famiglie che li abitano.

Vendere una casa popolare riscattata, come funziona: foto e immagini