Tassa di successione immobili: cos’è, e cosa c’è da sapere
L’imposta di successione, così correttamente definita e non tassa rappresenta un’imposta indiretta da versarsi all’Agenzia delle Entrate in occasione di un’eredità. Si applica nel momento in cui si ricevono in eredità beni mobili, immobili, diritti reali o somme di denaro. In particolare, può riguardare sia beni immobili che beni mobili e contanti. Cerchiamo di fare chiarezza sul suo funzionamento, e gli aspetti fondamentali.

Tassa di successione: facciamo chiarezza sul suo ruolo
L’imposta di successione rappresenta un tributo imposto dallo Stato, gestito dall‘Agenzia delle Entrate, in seguito a un evento legale noto come successione. Questo avviene quando un individuo assume le posizioni giuridiche di un altro, come nel caso di una successione per causa di morte, che porta all’eredità.
In pratica, quando si verifica il decesso di una persona i suoi beni vengono normalmente in automatico, trasmessi agli eredi. Lo Stato impone una tassa su questo trasferimento di proprietà, ed è qui che entra in gioco l’imposta di successione. Per adempiere a questa formalità, gli eredi e altre figure coinvolte devono compilare la dichiarazione di successione. Questo atto non è limitato solo agli eredi, ma può coinvolgere anche i chiamati all’eredità, i legatari, gli amministratori dell’eredità, i curatori, l’esecutore testamentario e i trust.
La dichiarazione di successione deve essere compilata entro un anno dalla data di apertura della successione, che coincide con il momento del decesso. Tuttavia, alcune situazioni esentano dalla presentazione di questa dichiarazione, come quando l’eredità è destinata al coniuge o ai parenti in linea diretta del defunto, quando il valore totale dell’eredità è inferiore a 100.000 euro, o quando non sono inclusi beni immobili o diritti reali immobiliari.
Quali sono i beni esentati dalla tassa di successione
Determinate categorie di beni sono esenti dall’imposta di successione e, di conseguenza, non contribuiscono al calcolo del valore totale dell’eredità o della donazione. Ecco quali sono:
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- Titoli di stato italiani o di altri paesi all’interno dell’Unione Europea.
- Aziende, rami d’azienda o quote di controllo in società di capitali, a condizione che i parenti in linea retta prosegua nell’esercizio dell’attività per almeno 5 anni dal momento del trasferimento.
- TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e prestazioni erogate dai fondi di previdenza complementare.
- Veicoli registrati nel Pubblico Registro Automobilistico.
- Polizze sulla vita.
A chi presentare l’atto di successione
La dichiarazione di successione va presentata all’Agenzia delle Entrate tramite servizi telematici online, utilizzando il proprio profilo SPID. Si può anche fare ricorso a intermediari abilitati, come CAF o commercialisti, specialmente per anziani o persone poco esperte con i computer. In alternativa, è possibile recarsi di persona all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.
Nel caso in cui il defunto risiedesse all’estero la dichiarazione di successione va inviata all’ufficio finanziario competente nella circoscrizione in cui risulti essere l’ultima residenza italiana conosciuta, o, se sconosciuta, all’ufficio competente di Roma.
Per compilare correttamente la dichiarazione, è necessario avere a disposizione informazioni dettagliate, come i dati anagrafici del richiedente e del defunto, l’albero genealogico, gli estremi catastali degli immobili in eredità, titoli azionari, donazioni fatte dal defunto in vita e eventuali debiti.
Come si determina l’importo della tassa di successione sugli immobili
L’importo della tassa di successione sugli immobili viene calcolato in base al valore dell’immobile oggetto di eredità o donazione. Questo valore viene determinato in modo specifico a seconda del Paese e delle leggi locali.
In genere, il valore dell’immobile oggetto di successione è determinato in base al valore di mercato dell’immobile stesso al momento della successione. Questo valore di mercato può essere determinato attraverso perizie immobiliari o stime valutative fatte da esperti del settore immobiliare.
Una volta determinato il valore dell’immobile, saranno applicate le aliquote fiscali previste dalla legge per calcolare l’importo della tassa di successione. Le aliquote potranno variare a seconda del grado di parentela tra il defunto e il beneficiario dell’eredità, e a seconda del valore dell’immobile.
Per ottenere un calcolo preciso dell’importo della tassa di successione sugli immobili in caso di eredità è consigliabile consultare un commercialista o un esperto fiscale che conosca le leggi fiscali locali e possa fornire un calcolo accurato in base alla situazione specifica.
Come provvedere al pagamento della tassa di successione

Effettuare il pagamento dell’imposta di successione è un passaggio importante dopo aver determinato l’importo esatto dovuto. Il beneficiario dell’eredità riceverà un avviso di liquidazione, indicante l’importo dovuto, che dovrà essere versato entro 60 giorni tramite il modello F24. Nel caso in cui l’importo sia significativo, è possibile richiedere un pagamento rateizzato, con l’obbligo di versare almeno il 20% del totale entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso. La restante somma può essere suddivisa in 8 rate trimestrali, a cui saranno applicati interessi.
Cosa accade se non si paga
Nel caso in cui vi sia un’omissione nella presentazione della dichiarazione di successione, la sanzione prevista è ridotta a 1/10 del minimo, in caso in cui sia presentata con un ritardo non oltre a 90 giorni. Invece n caso di omissione della presentazione della dichiarazione, ecco che scatterà immediatamente la sanzione amministrativa che potrà avere un importo tra il 120% fino al 240%, dell’imposta dovuta.