Superbonus 110%: soldi finiti, che fare ora?
Adesso è davvero finita l’epoca d’oro? ENEA annuncia che i fondi stanziati per il Superbonus 110% sono finiti. Cosa succederà adesso? La parola passa al Governo.
Il mitico Superbonus 110% sembra aver perso il suo tocco di magico, a distanza di quasi 2 anni dalla sua introduzione da parte del Governo Conte che aveva l’intento di riavviare i motori dell’economia italiana, segnata dalla pandemia che aveva praticamente di fatto bloccato ogni attività economica, fatta eccezione per il delivery di ristoranti e bar.
Ma siccome non potevano andare bene le cose, neanche quando il Governo ha deciso di finanziare i lavori edilizi, assegnando un’aliquota record, 110% appunto, alle opere di riqualificazione energetica, prima sono scoppiati gli scandali relativamente alla cessione dei crediti ad aziende inesistenti, dando il via ad una prima serie di modifiche legislative.
Poi, per chi si era invece attivato per tempo, il problema di avviare i cantieri, per mancanza di impalcature nonché materiali che, per via della crisi, sono stati razionati diventando impossibile reperirli, allungando di molto i tempi.
Adesso l’ultima nota negativa arriva direttamente dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) che in una nota ha certificato che al 31 maggio scorso, su oltre 30 miliardi di investimenti ammessi, risultavano già essere prenotati incentivi complessivi per 33,7 miliardi di euro, per un totale di 172.450 interventi edilizi incentivati.
Peccato però che lo stanziamento governativo si fosse fermato a 33,3 miliardi, secondo quanto risulta dai calcoli fatti dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Di fatto, la manovra che doveva servire a rilanciare il settore, è conclusa, senza più nemmeno uno spicciolo a disposizione di chi volesse oggi attivarsi per cambiare volto all’appartamento in cui ha investito i risparmi di una vita.
Soldi finiti: cosa succede ora?
La domanda sorge spontanea: cosa accadrà d’ora in avanti a chi volesse procedere con la riqualificazione energetica dell’abitazione, condominio o villetta non importa?
Secondo la normativa in vigore, il termine limite è il 31 dicembre 2022, per quel che riguarda quest’anno solare. A questo punto, chi si era già mosso per richiedere il Bonus, sia sotto forma di cessione del credito che di detrazione, correrà il rischio di vedersi inevasa la domanda di ammissione oppure di essere un ulteriore problema per le casse dello Stato italiano.
La parola passa allora al Governo che, nella veste del suo Primo Ministro Mario Draghi, non ha certamente uno dei suoi primi estimatori e tanto meno nel ministro dell’Economia Daniele Franco, di cui sono note le intenzioni di non effettuare scostamenti di bilancio. Si intravede il rischio di nuove tasse per rifinanziare la manovra? Questo è il timore di milioni di italiani prima di partire per le ferie.