Sfratto con animali domestici: come funziona e come muoversi

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Lo sfratto con animali domestici è una tematica che sempre più solleva discussioni, poiché cani, gatti e gli altri animali da compagnia sono considerati alla stregua di veri e propri membri della famiglia. Come si fa però quando questi provocano danni all’immobile o ai vicini? Ecco una guida per orientarsi in questa particolare casistica.

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Sfratto con animali domestici: come funziona e come muoversi
Photo by Michelle_Pitzel – Pixabay

Quando si prende una casa in affitto, è diventato sempre più frequente incontrare difficoltà di fronte alla prospettiva di portare con sé un animale domestico. C’è però chi permette l’ingresso di animali da compagnia nei propri immobili, ma che a distanza di tempo potrebbe voler fare un passo indietro.

I danni che cani, gatti e altri animali possono provocare sia all’immobile che agli altri vicini infatti, sono numerosi, e l’unico modo per porvi fine spesso è sfrattare l’inquilino che ne è proprietario.

La presenza di animali domestici in una casa in affitto può diventare motivo di conflitto tra proprietario e inquilino, e se non si risolvono le problematiche parlando e confrontandosi, cosa può fare il proprietario per tutelare il suo immobile e la tranquillità condominiale? Ecco quali sono i diritti dell’inquilino secondo la legge, e quali invece le tutele del proprietario nel richiedere lo sfratto.

Animali nella casa in affitto

Sfratto con animali domestici: come funziona e come muoversi
Photo by heathergunn – Pixabay

Affittare una casa ad un inquilino con animali domestici in Italia è perfettamente consentito dalla legge, a patto che il proprietario ne sia a conoscenza e dia il suo consenso. Il proprietario, infatti, può inserire norme specifiche sull’uso dell’immobile per quanto riguarda la presenza di animali in casa, e addirittura vietarli esplicitamente.

Se la clausola però non è inserita nel contratto, il proprietario non può opporsi alla presenza di animali in casa e l’inquilino ha tutto il diritto di tenerli e adottarne di nuovi, a patto che non infranga le norme del regolamento di condominio.

Questo, infatti, può stabilire norme di comportamento a tutela della sicurezza, dell’igiene e della corretta condivisione degli spazi comuni, come ad esempio imporre ai padroni di tenere il cane al guinzaglio per le scale oppure di limitare l’accesso degli animali a determinati parti condivise dello stabile. Se non si rispettano le norme del condominio, il proprietario dell’immobile diventa responsabile nei confronti degli altri abitanti del condominio, e deve prendere provvedimenti con l’inquilino irrispettoso.

Sfratto con animali domestici

Sfratto con animali domestici: come funziona e come muoversi
Photo by baninho – Pixabay

Da qui il problema dello sfratto. Il proprietario, infatti, non può sfrattare un inquilino per il semplice fatto di avere un animale in casa (se il contratto di locazione non contiene la clausola apposita). Può però prendere provvedimenti e, eventualmente, arrivare anche a chiedere lo sfratto, se l’animale diventa un elemento di disturbo considerevole:

 

Prima di inviare una diffida formale all’inquilino in cui si chiede di risolvere il problema, e prima di avviare uno sfratto per inadempimento contrattuale, è necessario documentare il problema e raccogliere prove a sostegno dell’inadempimento.

Inoltre, è bene sapere che qualsiasi danno provocato all’immobile o allo stabile dal proprio animale domestico, si deve risarcire in toto. Nel caso di un affitto, quindi, il proprietario può trattenere il deposito cauzionale alla fine del contratto o, se i danni dovessero essere maggiori, chiedere un risarcimento all’inquilino in sede civile.

Sfratto con animali domestici: foto e immagini