Pavimentazione di esterni: occorre il permesso di costruire?

Se vogliamo pavimentare un’area esterna, dobbiamo fare attenzione: solo in alcuni casi la pavimentazione è considerata edilizia libera, mentre in altri casi occorre richiedere il permesso di costruire anche solo per spianare il suolo! Vediamo insieme le norme in proposito.

Pavimentazione del suolo: quali sono le norme

La pavimentazione del suolo non fa “cubatura” e pertanto può sembrare un intervento libero, ma non è così. Ogni modifica permanente del suolo, infatti, ha un suo carico urbanistico e, quindi, va fatta solo ed esclusivamente se autorizzata da un permesso di costruire.

Anche la semplice realizzazione di scavi o spianamenti rappresenta una modifica permanente del suolo ed è ammessa senza permesso di costruire solo ai fini geognostici o per consentire le attività agricole.

Cementificare, poi, rappresenta una trasformazione del suolo permanente e un carico urbanistico non indifferente, dal momento che la cementificazione delle aree urbane e agricole è un fenomeno che ha creato effetti negativi sul deflusso dell’acqua.

Il cemento, infatti, rende impermeabile il terreno e questo fa sì che meno acqua venga drenata dalla terra e così aumenta il carico di acqua da smaltire per i sistemi fognari. Per questa ragione, le politiche di pianificazione territoriale, hanno stabilito degli indici di permeabilità del terreno.

Gli indici di permeabilità definiscono la quantità minima della superficie di un lotto che deve essere mantenuta o sistemata a verde e non può essere edificata né impermeabilizzata. Ogni Comune definisce il proprio indice di permeabilità sulla base delle normative nazionali e regionali all’interno del proprio strumento urbanistico.

Pertanto, prima di pavimentare un’area esterna dobbiamo consultare il Comune per capire quali interventi ricadono nell’edilizia libera in base agli indici di permeabilità previsti e anche accertarci sempre e comunque del fatto che sull’area non vi siano particolari vincoli paesaggistici.

Pavimentare in edilizia libera è comunque e dunque possibile, fermo restando il principio di non effettuare modifiche permanenti del suolo, nei casi che andiamo a scoprire qui di seguito.

Pavimentazione di esterni: quando è edilizia libera

Se il Testo Unico dell’Edilizia, D.P.R 380/01 stabilisce i principi per cui non si possono effettuare modifiche permanenti del suolo senza permesso di costruire, altrettanto delinea di conseguenza le modifiche che possono essere effettuate in edilizia libera.

Se le modifiche del suolo permanenti non possono essere effettuate in edilizia libera, ne consegue che le modifiche non permanenti possono invece essere ammesse. Parliamo, ad esempio, di pavimentazioni autobloccanti posate sul suolo, ma anche di strati di ghiaia o altre piccole pietre che possono servire a disegnare graziosi sentieri che preservano il cammino da fastidiosi avvallamenti e pozzanghere.

Strati di sabbia o di ghiaia sono naturali e permeabili e pertanto ammessi, viceversa il cemento non è permeabile, ma, come anticipato, è possibile cementare, come per esempio per la realizzazione di aree di sosta delle auto, purché si rispettino i limiti dell’indice di permeabilità previsto dal Comune di pertinenza.

Evitando trasformazioni permanenti del suolo se non nel rispetto degli indici di permeabilità previsti, dunque, è possibile pavimentare gli esterni in edilizia libera, soprattutto nelle aree pertinenziali degli edifici, se non lo vietano i vincoli paesaggistici del territorio.

In edilizia libera ricadono inoltre tutte le ristrutturazioni, le sostituzioni e i ripristini delle pavimentazioni già esistenti e, pertanto, se dobbiamo cambiare un pavimento rovinato, già esistente e a suo tempo autorizzato, possiamo sempre farlo senza alcun permesso.

Pavimentazione di esterni, occorre il permesso di costruire: foto e immagini