Mutuo cointestato in caso di separazione/divorzio: cos’è e come funziona

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

Mutuo cointestato in caso di separazione o divorzio: cos’è e come funziona il finanziamento sottoscritto da due persone che si impegnano congiuntamente a rimborsare l’importo delle rate. Vediamo cosa accade se sopraggiunge la separazione o il divorzio.

Mutuo
Oleksandr Pidvalnyi: Pixabay

Il mutuo è un particolare tipo di contratto che prevede il coinvolgimento di due soggetti, il mutuante, cioè colui che eroga una somma di denaro o una quantità di beni fungibili, e il mutuatario, vale a dire colui che si impegna a restituire alla scadenza la somma pattuita. Nel mutuo cointestato, invece, c’è la possibilità di intestare il contratto a più soggetti che decidono di acquistare casa.

In questo caso, vengono condivise non solo le spese ma anche le stesse responsabilità in caso di problemi o eventuali complicazioni. D’altro canto le banche hanno una doppia garanzia di solvibilità e, in caso di mancato pagamento da parte di uno dei due debitori, il pagamento dell’intero importo può riversarsi sull’altro.

E cosa succede se i soggetti in questione decidono di divorziare o separarsi? Vediamo cosa dice la legge.

Separazione o divorzio, cosa succede in caso di mutuo cointestato?

Divorzio
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Il mutuo cointestato offre soluzioni efficaci in caso di separazione dei due coniugi o conviventi. La legge italiana prevede in caso di separazione consensuale dei due intestatari tre possibili alternative. Vediamo nel dettaglio.

Come prima soluzione, è possibile mettere in vendita l’immobile a terzi. Si tratta di una decisione drastica, ma che pone fine a tutti i problemi derivanti dal mutuo cointestato. In questo modo, i soggetti ottengono liquidità immediata e possono da un lato coprire il debito con la banca, dall’altro dividere i soldi in modo equo. Ovviamente questa soluzione diventa difficile in caso di presenza di figli minorenni.

La seconda opzione prevede il pagamento congiunto. In questo caso i due coniugi valutano la possibilità di continuare a pagare il mutuo a rate saltando le trafile burocratiche. Questa è la soluzione più consigliata specialmente se manca poco alla fine del finanziamento e se tra i due soggetti è stato mantenuto un buon rapporto. Il pagamento congiunto può costituire anche una sorta di alternativa all’assegno di mantenimento. Tale accordo, è denominato accollo interno e non prevede la presenza della banca.

La terza soluzione prevede l’abbandono del contratto di mutuo di uno dei due soggetti. Spetterà alla banca valutare se il coniuge che si è fatto carico della spesa è in grado di sostenere l’intero importo della rata mensile. Anche in questo caso esiste l’alternativa, ovvero spostare il mutuo in un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose.

È possibile procedere anche con l’estinzione anticipata del mutuo. Ciò avviene quando le rate rimanenti per l’’estinzione sono poche e i coniugi intendano mantenere l’immobile per i propri figli.