Le case popolari possono essere vendute? La sentenza di Firenze fa discutere
Le case popolari non possono essere vendute: è quanto stabilito dal Consiglio di Stato che ha pronunciato la sentenza a favore dell’unico inquilino degli alloggi Erp di via dei Pepi nel Comune di Firenze. Vediamo cosa è successo.

Sconfitta eclatante per il Comune di Firenze che aveva messo in vendita le case popolari di via dei Pepi. Secondo l’ente locale quelle abitazioni non potevano essere considerate edilizia residenziale pubblica e per questo motivo aveva deciso di cederli ad Invimit, società legata al ministero dell’economia, che avrebbe dovuto avere il compito di venderli tutti all’asta. I fatti risalgono a sette anni fa quando ebbe inizio il calvario.
L’unico inquilino assegnatario di uno degli alloggi Erp, Giuseppe Cazzato, aveva deciso di presentare ricorso contro il Palazzo Vecchio. Nonostante la sentenza del Tar sul blocco dei 14 alloggi di via dei Pepi non fosse stata ancora emessa, il Comune di Firenze aveva deliberato la vendita degli altri 47 alloggi, come certificato dal voto del consiglio comunale di fine 2017.
L’amministrazione di quel periodo aveva intenzione di battere cassa per reinvestire i soldi nel sociale. Una questione complicata anche perché Palazzo Vecchio avrebbe incassato solo una piccola quota mentre la fetta più sostanziosa sarebbe stata gestita dalla stessa Invimit e sarebbe arrivata molto tempo dopo.
Case popolari in vendita a Firenze: la sentenza

La sentenza del Tar arrivò nel 2018 e diede ragione a Caiazzo, l’inquilino. Il Comune di Firenze non accettò di buon grado la sconfitta è presentò ricorso (nonostante in commissione aveva annunciato che non lo avrebbe fatto) e dopo altri 5 anni è arrivata la sentenza definitiva.
Gli alloggi popolari non possono essere venduti e devono solo essere assegnati alle persone considerate meno abbienti.
Sette anni che mi hanno provato, ma è una battaglia che andava fatta, non tanto per me ma per il diritto all’abitare
è il commento Giuseppe Cazzato.
Adesso chiediamo l’immediato riutilizzo a fini abitativi, con la riassegnazione degli immobili di via dei Pepi ed il blocco della vendita di tutti gli altri immobili conferiti a Invimit,
è la richiesta di Maurizio Milana, il legale che ha difeso Cazzato.
Cosa succederà ora
Anche se la sentenza riguarda i 14 alloggi di via de’ Pepi, il problema persiste anche per gli altri 47 alloggi popolari all’epoca messi in vendita, molti dei quali sono stati già venduti all’asta.
Ora il Comune si adoperi per bloccare la vendita degli altri immobili Erp illegittimamente svenduti insieme al lotto di Via de’ Pepi e metta il ricavato di eventuali vendite già avvenute a disposizione del patrimonio Erp,
si legge in una nota di Potere al Popolo.