Investimenti immobiliari 2024, ecco quali sono i settori migliori
Investimenti immobiliari, quali sono i settori migliori del 2024? Prima di investire nel mattone, è bene analizzare se si tratta di una scelta conveniente e redditizia. A tal proposito, una mano ci viene fornita dal Team Research di CBRE che ha realizzato il “Real Estate Market Outlook 2024” contenente le prospettive 2024 per il real estate. Non ci resta che dare un’occhiata alle previsioni.
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Dai volumi d’investimento nel commercial real estate del 2023 in Italia traspare una frenata trasversale a tutti i principali settori del mercato immobiliare italiano, in un quadro di rallentamento globale causato primariamente dal continuo aumento dei tassi d’interesse. È quanto emerge dal “Real Estate Market Outlook 2024”, ideato dal Team Research di CBRE, leader globale nei servizi e negli investimenti in commercial real estate.
Le politiche monetarie restrittive della BCE avviate nella seconda metà del 2022 hanno provocato una forte riduzione dei capitali destinati al mercato immobiliare, in particolare a causa dell’incertezza sulla dinamica futura dei prezzi degli immobili e del deterioramento delle condizioni di accesso al finanziamento. Per il 2024 ci aspettiamo un recupero degli investimenti, favorito dal raggiungimento di nuovi equilibri sulle le aspettative di prezzo degli investitori e dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e sostenuto dagli ottimi fondamentali dei mercati occupier
è quanto dichiarato da Giulia Ghiani, Head of Research & Data Intelligence di CBRE Italy. Ora diamo un’occhiata alle previsioni che riguardano gli investimenti immobiliari nel 2024.
Investimenti immobiliari: le prospettive per il 2024

Nel 2024 continuerà ad aleggiare grande incertezza sul mercato italiano e la causa è da ricondurre alle aspettative di prezzo ancora divergenti, elevato costo del debito e costi di costruzioni ancora vicini ai massimi storici. Ad essere favoriti potrebbero essere gli investimenti con rendimenti più alti e profili di rischio più pronunciati, come asset class immobiliari Alternative e Operational Real Estate (OPRE) supportati da solidi fondamentali dell’industria di riferimento (Hotels, Healthcare, Data Centre, infrastrutture) o in mercati regionali ancora poco esplorati.
Nel dettaglio, dall’indagine condotta da Cbre Italia su un campione di 238 operatori domestici e internazionali, emerge che rimane fermo l’interesse per hotels (16% delle preferenze) e residenziale (26%) mentre è in aumento quello per il segmento industriale e logistico (37%). Inoltre, si evidenzia come gli investitori si aspettino ulteriori repricing rispetto ai valori che hanno caratterizzato il primo trimestre del 2022, nonostante il riallineamento tra le aspettative di prezzo appare ormai prossimo per i mercati primari delle strutture recettive, delle abitazioni e degli uffici di grado A.
Tra le classi di attivo alternative, è forte l’attenzione allo student living, ai data center e al senior living mentre un comune denominatore di tutti i player è l’attenzione al green, ovvero al miglioramento delle performance di sostenibilità.
Il comportamento degli investitori
Ciò che emerge dal sondaggio è la presenza di due fenomeni e la spiegazione ci viene fornita da Silvia Gandellini, head of Capital Markets & AT High Street di Cbre Italy:
Da un lato, un atteggiamento ancora cauto degli investitori; dall’altro, un forte interesse ad esporsi verso settori che si caratterizzano per ottimi fondamentali, adottando politiche di finanza etica che si dimostrano sempre più ambiziose e capaci di creare impatti positivi sia dal punto di vista ambientale che sociale.