Case Green, via libera alla Direttiva europea: classe D entro il 2033

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

Case Green, arriva il primo via libera alla Direttiva: edifici classe D entro il 2033. Lo scopo delle nuove norme sarà quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell’UE entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050. Scopriamo le ultime novità.

Case Green
Harry Strauss: Pixabay

Via libera dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici. L’ok della Commissione arriva dopo il compromesso definito nei giorni scorsi con 49 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astenuti.

Stando al testo approvato in commissione, gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033.

Per l’Italia si tratta di un impegno economico finanziario colossale, così come si evince dai dati emersi dal presidente di Enea Gilberto Dialuce. Tenendo in considerazione il tempo che si ha a disposizione, ci vuole uno “sforzo notevole” per realizzare gli obiettivi della direttiva Ue sulle case green. Secondo le stime Enea, il 74% delle abitazioni italiane sarebbe in classe energetica inferiore alla “D”.

Il voto al Parlamento europeo, in Commissione industria, sulla proposta di direttiva che obbliga a fare interventi di efficientamento energetico sugli immobili è andato come era previsto, cioè con il sì al testo. Il Governo Meloni, però, può ancora intervenire per scongiurare gli effetti disastrosi che l’approvazione definitiva di questo provvedimento avrebbe per l’Italia. Ci aspettiamo che lo faccia, in coerenza con le dichiarazioni rilasciate nell’ultimo mese dai maggiori esponenti dei tre partiti della coalizione (oltre che da autorevoli rappresentanti di Italia Viva-Azione)”,

si legge nella nota del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Case Green, le eccezioni

Case Green
Pixabay

La proposta prevede diverse eccezioni. Si tratta delle case di vacanza, palazzi storici protetti, chiese e abitazioni indipendenti di meno di 50 metri quadrati. Inoltre, in caso di costi eccessivi delle materie prime potranno essere concesse altre deroghe.  Per quanto riguarda gli interventi (cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari), potranno essere cofinanziati non solo con risorse nazionali ma anche con un eventuale fondo europeo ad hoc.

La situazione in Italia

L’Italia occupa il nono posto nella classifica pubblicata dallo U.S. Green Building Council (USGBC) dei 10 migliori Paesi al mondo per edifici certificati sostenibili nel 2022. È quanto si legge nel comunicato di Green Building Council Italia, la filiale italiana dell’organizzazione delle imprese e dei professionisti dell’edilizia green.