Caldaie: la misura che sconvolge milioni di famiglie italiane

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Dal 2026 basta controlli alle caldaie a gas in casa: così prevede la bozza del nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente, che farebbe cambiare tantissime cose in Italia. I controlli, nel nuovo anno, saranno esclusivamente da remoto, documentali e amministrativi: ecco cosa cambierà.

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Basta controlli alle caldaie a gas in casa: cambia tutto
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Il Ministero dell’Ambiente ha proposto di porre fine alle ispezioni fisiche in casa per quasi tutte le caldaie a gas. Questo è quanto si legge nella bozza del nuovo decreto, che prevede, a partire dal 2026, controlli solamente da remoto, documentali e amministrativi, senza più la presenza fisica di un tecnico in casa. Nonostante si tratti di un’ipotesi, la proposta fa già discutere, poiché andrebbe ad incidere su circa 20 milioni di caldaie domestiche a gas in tutta Italia.

La maggior parte di queste caldaie ha una potenza inferiore ai 70 kilowatt, soglia al di sotto della quale l’articolo 8, comma 3 della bozza di modifica al Dpr 74 del 2013, eliminerebbe i controlli fisici in casa.

Di conseguenza, per quasi tutte le caldaie a gas italiane non ci sarebbero più ispezioni in presenza, ma solamente da remoto. Ecco cosa comporta questa decisione per i cittadini, e quali sarebbero le conseguenze se la proposta dovesse passare.

Basta controlli alle caldaie a gas in casa

Basta controlli alle caldaie a gas in casa: cambia tutto
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Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha proposto la riforma del Dpr 74 del 2013, ossia il testo che disciplina le modalità di controllo e manutenzione degli impianti termici. In particolare, il centro nevralgico della riforma si trova nell’articolo 8, comma 3, del testo di bozza. Qui, il Ministero inserisce l’eliminazione delle ispezioni in presenza per tutti gli impianti che hanno una potenza inferiore ai 70 kilowatt, ossia la quasi totalità delle caldaie a gas installate nelle abitazioni private, uffici e piccoli edifici italiani.

In buona sostanza, quindi, al posto dei controlli periodici alla caldaia effettuati direttamente in casa e sull’impianto, gli enti competenti farebbero solamente controlli di tipo documentale e amministrativo, rigorosamente da remoto, utilizzando i catasti degli impianti termici.

Inoltre, contrariamente a quanto previsto dal testo attuale, lo standard nazionale unico di controllo sull’efficienza energetica avrebbe una cadenza quadriennale, che le singole Regioni possono accorciare solamente in caso di motivazioni specifiche. Quali sono, quindi, le conseguenze di questi cambiamenti che, se approvati, entreranno in vigore a partire dal 2026?

Pro e contro del decreto Caldaie

revisione caldaia
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La prima conseguenza di questi cambiamenti sarebbe la riduzione degli oneri burocratici e delle spese per le famiglie, poichè diradando i controlli periodici, si abbassa la spesa da dedicare agli impianti. Questo comporterebbe, quindi, un risparmio diretto per milioni di utenti, ma non solo. Si avrebbe anche una considerevole semplificazione delle procedure amministrative, poichè un sistema digitale funzionante permetterebbe di effettuare i controlli solamente sugli impianti che ne hanno una reale necessità, ottimizzando la spesa delle risorse pubbliche. Oltre ai lati positivi, però, ce ne sono anche di negativi:

  • il rischio di non avere controlli da remoto affidabili;
  • la difficoltà di dialogo tra i vari catasti regionali e provinciali degli impianti termici e con le banche dati dei contratti di fornitura del gas, dell’anagrafe o dell’abitabilità degli immobili;
  • lo scoraggiamento di sistemi di controllo virtuosi e rigorosi volti a ridurre le emissioni, migliorare la sicurezza e contenere i consumi;
  • la riduzione dell’autonomia delle amministrazioni locali nella gestione dei controlli;
  • il rischio di aumentare gli incidenti legati al gas per usi civili a fronte di controlli meno frequenti e di una manutenzione meno rigida.

Questa modifica, insieme con la cancellazione dello stop alla vendita delle caldaie a gas dell’UE, rischia quindi di far fare un passo indietro all’Italia in termini di efficienza energetica.

Basta controlli alle caldaie a gas in casa: foto e immagini