Superbonus 110%: ora servono le foto

Autore:
Davide Bernasconi
  • Giornalista

Superbonus 110%: Agenzia delle Entrate inserisce un altro documento per evitare truffe. Necessarie scattare fotografie per accertare di aver fatto i lavori.

Superbonus 110%: ora servono le foto

Per poter accedere al Superbonus 110% ora sono necessarie anche le fotografie e non parliamo di report scandalistici da sfogliare sotto l’ombrellone, ma di prove concrete che dimostrano che i lavori siano stati effettivamente attuati. 

A stabilire che bisogna passare anche dal fotografo, è la Circolare 23/E/2022 dello scorso giugno che l’Agenzia delle Entrate ha emanato per dimostrare che le cose vano fatte sul serio, per dire un netto stop a truffe ed abusi.

Nel documento viene inoltre chiarito quando e come scatta la responsabilità solidale del cessionario, ovvero del soggetto che acquista il credito di imposta corrispondente alla detrazione.

Il cessionario deve obbedire ad una serie di verifiche, fra cui appunto che i lavori siano stati davvero svolti. Pertanto il servizio fotografico, fatto prima, durante e dopo lo svolgimento delle opere, diventano a tutti gli effetti un documento che mette al riparo da successivi problemi.

Chi acquista il credito od il fornitore che applica lo sconto in fattura possono essere considerati responsabili in solidale con chi ha avuto un comportamento fraudolento.

L’Agenzia delle Entrate ha elencato una serie di comportamenti  che comportano la perdita dell’agevolazione e fra questi uno dei più gravi è appunto la mancata attuazione delle opere.

A tale proposito, vale la pena ricordare che, per godere di bonus ristrutturazioni, ecobonus e sismabonus, non serve il visto di conformità e l’attestato di congruità delle spese:

  • se gli interventi, su singole unità immobiliari o parti comuni dell’edificio, sono classificati come attività di edilizia libera
  • l’importo dei lavori non è superiore a €10.000.