OTO Chair, la sedia ecosostenibile che nasce dalla plastica riciclata

Autore:
Tiziana Morganti
  • Giornalista

Dopo aver attirato l’attenzione di professionisti e appassionati del settore durante la settimana milanese, arriva in commercio questo modello essenziale ed innovativo, facile da montare ed economico da acquistare.

Modelli di OTO Chair
Photo by One to One

 L’ultima edizione della Milano Design Week ha messo in risalto molte novità relative all’arredo d’interni con un’anima ed un intento sostenibile. Una di queste è, senza alcun dubbio, la OTO Chair. Si tratta del primo prodotto di One To One presentato all’interno dello spazio espositivo di Alcova, capace di aggiudicarsi la menzione speciale del concorso RoPlastic di Rossana Orlandi e il Red Dot 2023 Award.

Ma di cosa si tratta nello specifico? Com’è facile dedurre dal suo nome il prodotto in questione è una sedia ispirata all’economia circolare. Il che vuol dire che implementa un approccio e una filiera completamente sostenibili. Oltre a questo, poi, il modello è realizzato in plastica riciclata ed è prodotto utilizzando un unico stampo. Per finire, utilizza un terzo delle dimensioni degli stampi tradizionali ed è venduta ottimizzando tutte le fasi produttive, dalla logistica al trasporto.

In sostanza, tutto questo vuol dire che la sedia è acquistabile online ed arriva all’indirizzo dell’acquirente in giornata, smontata all’interno di un imballo piatto ed ecologico, proprio come il prodotto che contiene. In questo senso, dunque, OTO Chair aspira a diventare è un’icona minimalista e industriale, democratica e molto facile da montare. L’assemblaggio, infatti, è stato pensato come un sistema di incastro assolutamente intuitivo che non richiede viti o inserti di alcun tipo.

La storia di OTO Chair

Tutti i colori disponibili per la OTO Chair.
Photo by One to One

Il lungo percorso di OTO Chair inizia ben sei anni fa. Nello specifico quando Alessandro Stabile e Martinelli Venezia hanno iniziato a lavorare al progetto di una sedia industriale che, per entrambi gli studi, doveva stimolare e rendere effettivo un nuovo modo di pensare e vivere. Ossia quello più coerente con le esigenze che le emergenze ambientali hanno iniziato ad imporre agli uomini.

Da tutto questo, dunque, nasce l’idea di un modello capace di essere esteticamente rilevante, rappresentando anche un nuovo capitolo nel panorama domestico del Made in Italy.

Sin dall’inizio ci siamo resi conto che utilizzare materiali riciclati non bastava. Dovevamo pensare a qualcosa che mettesse a sistema l’intera filiera sostenibile, dalla produzione alla logistica, dalla distribuzione al montaggio, per stimolare il pubblico con un prodotto capace di attivare un nuova consapevolezza,

dichiarano Stabile e Martinelli.

La struttura di OTO Chair

Imballaggio della OTO Chair.
Photo by One to One

Com’è stato già evidenziato, OTO Chair è una sedia monomaterica, facile da montare, prodotta in un unico stampo e realizzata con plastica riciclata post-industriale. Il suo impegno ambientale, però, non si ferma certo qui. OTO, infatti, contribuisce a rimuovere ulteriore plastica dai mari grazie alla collaborazione tra One To One e Ogyre, la prima startup italiana certificata B Corp che ha sviluppato una piattaforma digitale per “Fishing For Litter”.

Si tratta di una pratica volta alla pulizia degli oceani grazie all’ ausilio di flotte di pescatori impegnati nella raccolta dei rifiuti marini. Un’attività che spesso viene svolta durante il momento della pesca. Questo vuol dire, dunque, che acquistando una sedia si contribuisce alla rimozione di 500 grammi di rifiuti marini.

Anche il design minimale ha una funzione ecologica ben precisa. Questo, infatti, risponde all’esigenza di ridurre al minimo gli scarti di produzione in termini di materiale, tempo ed energia. Inoltre viene confezionata in un pacco composto di polpa di cellulosa riciclata e riciclabile da consegnare direttamente all’utilizzatore. In questo modo è possibile saltare tutti i passaggi intermedi, risparmiando economicamente, nei trasporti e nelle emissioni.

La sostenibilità della sedia OTO, per finire, si riflette anche sua durata e sul prezzo, ispirato a un criterio di inclusività.