Kitchen Cosmo, il robot che cambia il modo di cucinare
Da un progetto sviluppato da due studenti del MIT nasce Kitchen Cosmo. Non il classico robot da cucina super moderno, ma un mix tra passato e futuro.
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Il mondo della casa viaggia a pari passo con l’avanzamento tecnologico ed è ormai impossibile non avere tra le mura domestiche assistenti vocali, display che mostrano ogni parametro e altre interfacce digitali. La casa del futuro è già presente, eppure il fascino retrò continua a persistere nell’immaginario comune.
Proprio da questo concetto nasce il nuovo modo di pensare la cucina, il prototipo Kitchen Cosmo. Si tratta di un robot da cucina che si discosta completamente da quelli a oggi in commercio. Non si affida a schermi o comandi vocali, ma a manopole, cursori e piccoli gesti tattili. Il risultato è un oggetto che sembra uscito da un’altra epoca e che invece racchiude l’avanguardia dell’intelligenza artificiale.
Ideatori del progetto sono C. Jacob Payne e Ayah Mahmoud, studenti del Massachusetts Institute of Technology, hanno immaginato un elettrodomestico in grado di restituire alla cucina la sua dimensione più concreta e rituale.
Kitchen Cosmo: come funziona il nuovo robot da cucina

L’idea alla base del funzionamento del Kitchen Cosmo è semplice quanto sorprendente. È sufficiente mettere gli ingredienti sul piano, impostare alcune preferenze con comandi analogici e ricevere in cambio una ricetta stampata su carta.
Il cuore del sistema è una piccola webcam che fotografa gli ingredienti disposti davanti al dispositivo. L’utente, nel frattempo, regola sei parametri principali, ovvero tempo di cottura, numero di porzioni, livello di abilità, preferenze alimentari, tipo di pasto e soprattutto il cosiddetto cooking mood. Quest’ultimo non è un dettaglio estetico, ma un parametro capace di trasformare radicalmente la ricetta, modulandone la struttura, il tono delle istruzioni e persino la logica complessiva del processo.
Dopo aver elaborato gli input, l’AI genera una ricetta personalizzata e coerente con ingredienti e preferenze. Al posto del display una stampante termica consegna un foglio da strappare e archiviare nell’apposito cilindro alla base. Un Arduino orchestra i componenti, mantenendo il tutto essenziale e lontano dalla complessità delle interfacce tradizionali.
Un vero e proprio esempio di tecnologia domestica che però non nasce come prodotto commerciale, ma come speculazione accademica. È stato sviluppato all’interno del corso Design Studio: Interaction Intelligence del designer Marcelo Coelho al MIT. L’obiettivo è esplorare i cosiddetti Large Language Objects (LLO), ovvero oggetti fisici che integrano l’intelligenza artificiale, spostandola dal cloud alla materia concreta.
Il progetto fa parte delle ricerche del Design Intelligence Lab, che indaga nuove forme di interazione tra esseri umani e AI. In questo senso, Kitchen Cosmo diventa un esperimento pratico che mette in discussione la centralità degli schermi nella nostra quotidianità.
Un mix tra passato e futuro

Il design di Kitchen Cosmo è studiato e attento, il risultato perfetto per ottenere una forma rétrofuturista e l’archivio cartaceo di ricette rimandano al celebre Honeywell Kitchen Computer del 1969, un oggetto iconico mai entrato davvero nelle case ma rimasto nell’immaginario collettivo. Se allora il computer di cucina era una promessa astratta, oggi diventa pratica quotidiana, capace di improvvisare e adattarsi alle esigenze domestiche reali.
La vera novità è però nella funzione “cooking mood” che rappresenta un vero cambiamento. La possibilità di spaziare da “Nostalgic” a “Surreal”, non influisce solo sul tipo di piatto ma anche sul linguaggio delle istruzioni, rendendo ogni ricetta un’esperienza unica. È il passaggio da un’intelligenza artificiale che mira a massimizzare l’efficienza a una che si mette al servizio dell’interpretazione e della creatività.
Gli ideatori di Kitchen Cosmo hanno già tracciato possibili sviluppi, come l’integrazione con ricettari specifici, l’inserimento di conoscenze culturali e regionali, la personalizzazione in base alle preferenze dell’utente, fino all’uso di grafi di abbinamento degli ingredienti. L’obiettivo non è sostituire il cuoco, ma stimolare nuove idee e restituire piacere al gesto del cucinare.
Kitchen Cosmo: immagini e foto
Kitchen Cosmo dimostra che la tecnologia può essere innovativa senza diventare invasiva. Al contrario, può valorizzare il tatto, la carta, i gesti lenti e rituali. È un oggetto che si colloca perfettamente tra i mixer e le radio di un tempo, ma sa dialogare con la dispensa contemporanea. Il futuro non deve necessariamente passare dagli schermi, ma può trovare nuove forme di espressione nell’analogico.