Il Serpentine Pavilion di Lina Ghotmeh, lo spazio progettato per riscoprire la convivialità

Autore:
Tiziana Morganti
  • Giornalista

L’architetto Lina Ghotmeh ha presentato in esclusiva il suo progetto, realizzato con materiali ecosostenibili ed un’attenzione alle esigenze sociali.

Vista dall'alto del Pavillion 2023
Photo by Serpentine Galleries

Destinato ad assumere la forma di un rifugio in legno che ospita un tavolo concentrico attorno al quale i visitatori possono riunirsi, il padiglione di Lina Ghotmeh nei Kensington Gardens di Londra aprirà al pubblico venerdì prossimo, 9 giugno 2023.

Ghotmeh è il ventiduesimo architetto incaricato del Serpentine Pavilion. Ha progettato la struttura, chiamata Named À table, come spazio di scambio e celebrazione.

Il padiglione emerge attorno a questo tavolo concentrico che permette alle persone di stare insieme” – ha spiegato – si chiama À table, come l’espressione francese utilizzata per riunirsi attorno allo stesso tavolo. D’altronde, quando si è giovane i genitori ti dicono in questo modo di scendere e stare insieme per mangiare, discutere, condividere.

L’archeologia del futuro

La foto dell'architetto che ha realizzato il Serpentine Pavillion 2023.
Photo by Serpentine Galleries

L’architetto ha descritto la sua filosofia progettuale durante la creazione della struttura come “archeologia del futuro”. Ma di cosa si tratta nello specifico?

L’archeologia del futuro è un concetto che mi è venuto in mente all’inizio dei miei studi di architettura. E’ un modo di guardare a questa come una continua ricerca di tracce, di elementi provenienti da varie discipline, che si sintetizzano nello spazio. Crescendo a Beirut, una città che è stata costantemente ricostruita dopo la guerra, non facevo altro che riempire e completare spazi. In sostanza, non era certo raro vedere una rovina ed immaginare come sarebbe stata completata e finita.

La struttura del Pavillion

Visuale esterna del Serpentine Pavillion 2023
Photo by Serpentine Galleries

Il padiglione è realizzato prevalentemente in legno, con particolare attenzione ai materiali di origine biologica e a basse emissioni di carbonio.

Il padiglione segue la forma di una foglia. Soprattutto se guardata al microscopio. Per quanto riguarda la struttura, poi, è composta solo da una trave a sbalzo costruita in legno –  spiega Ghotmeh – Non vedo davvero l’ora di vedere le persone che lo abitano e creano una comunità al suo interno.

Il lavoro di Ghotmeth

Interno del Serpentine Pavillion 2023.
Photo by Serpentine Galleries

Ghotmeh è l’ultimo architetto incaricato di progettare il padiglione. La sua prima commissione importante è stata il Museo Nazionale Estone, vicino alla città di Tartu.

Lavorando con lo studio di architettura con sede a Parigi Dorell Ghotmeh, ha vinto il concorso per progettare il museo nel 2005 insieme ai co-fondatori Dan Dorell e Tsuyoshi Tane.

La struttura di 34.000 metri quadrati ha una forma a cuneo, con un enorme tetto inclinato che evoca la vecchia base aerea che occupava il sito. La forma a rampa, inoltre, ha lo scopo di evocare la storia emergente del paese, mentre affronta un nuovo futuro.

Pannelli di vetro dal pavimento al soffitto, poi, costituiscono le pareti della struttura, consentendo molta luce naturale negli spazi espositivi, accanto a un cortile riparato. I progetti più recenti di Ghotmeh includono l’abitativo Stone Garden a Beirut e il laboratorio Maroquinerie de Louviers per il marchio di moda Hermès.

Stone Garden, in particolare, è un condominio situato a Beirut, completato poco dopo l’esplosione di Beirut nel 2020. L’edificio è stato costruito con un mix di cemento e terra locale, e la facciata è stata pettinata a mano da artigiani per creare un effetto increspato. Gli appartamenti sono accompagnati da profondi balconi che fungono da giardini per i residenti. Il blocco ospita anche una piattaforma artistica