Edilizia 2024, crisi delle costruzioni: tutta colpa del Superbonus?

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

Edilizia 2024, dopo un trend positivo registrato nel 2023, scendono le ombre sulle costruzioni: secondo le previsioni dell’Ance, ci sarà una perdita negli investimenti del 7,4%, soprattutto nel mercato della riqualificazione che perderà il 27%. Colpa dello stop al Superbonus? 

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Un 2023 positivo per il settore costruzioni che per il terzo anno consecutivo ha visto un’espansione dei suoi livelli produttivi +5% su base annua. La crescita stimata per il 2023 (+5%) è presente in tutti i comparti e trainata, in particolare, dagli investimenti per la riqualificazione abitativa, stimolata ancora una volta dagli incentivi fiscali, oltre che dal comparto delle opere pubbliche, sul quale incidono positivamente due fattori quali PNRR e chiusura fondi strutturali 2014-2020.

Tuttavia, la situazione cambia per il 2024, anno in cui è previsto un calo degli investimenti in costruzioni del -7,4% su base annua. Si tratta di un risultato frutto del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura. In altre parole, lo stop al Superbonus ha condizionato l’andamento del mercato delle costruzioni nel 2024.

Costruzioni: bene il 2023, ma per il 2024 c’è un calo

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Dando un’occhiata più da vicino ai dati, emerge che quest’anno è prevista una flessione tendenziale del -27% che riporta i livelli a quello pre-covid. Segni negativi anche per la nuova edilizia abitativa (-4,7%) e non residenziale privato (-1%); di contro, si prevede una crescita significativa negli investimenti in opere pubbliche (+20%), frutto della necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR che assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dalle ristrutturazioni.

Superbonus, lavori fermi per 7 miliardi

La presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) Federica Brancaccio, accende i riflettori sulla problematica legata ai cantieri fermi per via della stretta Superbonus. Parliamo di lavori da completare per 7,2 miliardi di euro.

Ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani. Grazie anche al superbonus l’Italia nel 2021-2022, ha avuto una crescita superiore alla Cina, (+12,3 Pil contro il loro +11,3), ma negli ultimi due mesi i lavori da completare restano fermi a 7,2 miliardi, a testimonianza delle difficoltà che imprese e i cittadini stanno incontrando per terminare i lavori. I sette miliardi di cui parliamo nella relazione si riferiscono ai cantieri ancora da completare, in cui vediamo fortissimi rallentamenti. Si rischia di lasciare scheletri urbani in giro per le nostre città e famiglie e imprese in gravi difficoltà

, ha sottolineato Federica Brancaccio. Sempre riguardo al Superbonus110%, ha dichiarato che:

è il più grande indiziato di sperpero pubblico degli ultimi anni. Sono stati usati toni aspri e talvolta poco istituzionali che hanno evidenziato solo gli aspetti negativi di una misura che nel biennio 2021-2022 ha consentito all’Italia di crescere a ritmi superiori a quelli della Cina (+12,3 Pil contro il loro +11,3). A che prezzo si dirà. Certo troppo alto e con grandi sprechi che però potevano essere evitati se fossimo stati ascoltati. Abbiamo chiesto, fin da subito, regole per impedire alle imprese non qualificate l’accesso alle risorse. Allo stesso modo siamo stati fautori di un sistema di controlli, pesantissimo per le imprese, però necessario a ridurre al massimo le frodi. Non a caso il numero maggiore di irregolarità riguarda i bonus per i quali questi controlli non erano obbligatori.

Superbonus news

Su Pianetadesign.it potete trovare sempre tutte le ultime notizie aggiornate in materia di Superbonus oltre alle istruzioni ed alle guide che spiegano la modalità del funzionamento della cessione del credito e dello sconto in fattura.

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