Arrivano i Gesti Universali di Giuseppe Penone alla Galleria Borghese
Penone e il suo percorso materico

In questo senso, dunque, non si va creando nessun tipo di contrapposizione con il luogo. Piuttosto si punta ad una sorta di completamento riguardo l’ampio discorso che coinvolge il rapporto con la natura e le sue forme molteplici.
Così, nelle sale interne caratterizzate da un tripudio di fregi e dal biancore traslucido del marmo, sono state inserite opere realizzate attraverso elementi completamente diversi come foglie, cuoio e legno. Una sorta d’innesto artistico che infonde nuovo colore e vita al movimento del granito.
I giardini, invece, diventeranno il regno dei metalli con una serie di sculture in bronzo che si fonderanno con quaranta nuove piante in vaso. Alcune di queste, poi, andranno a svolgere proprio il ruolo di sostegno come una sorta di piedistallo naturale.
Percorso e significato

La mostra sarà organizzata in diversi percorsi. Nello specifico si tratta di:
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Sguardo vegetale
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Soffio di foglie
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Respirare l’ombra
Percorrendoli tutti si arriverà al senso di questa mostra. Ossia, il lavoro di Penone si prefigge lo scopo di osservare la materia rivelando le forme che nasconde. Il suo intento è quello di riattivare il naturale scambio osmotico tra il museo e il parco circostante, che ha ispirato tante delle opere parte della sua collezione.
In sostanza, dunque, gli interventi dell’artista non scardinano quell’equilibro unico tra forma e architettura che da sempre caratterizza la Galleria.
Piuttosto va a rinnovare il gioco tipico del Barocco. Quello in cui il paesaggio veniva intrecciato con la natura e la scultura. Il fine di tutto questo è dare vita ad un dialogo tutto nuovo, rivelando l’evoluzione storica e contemporanea della scultura stessa.