L’innovazione nell’interior design. Quattro esempi
La progettualità contemporanea è un prezioso alleato per architetti e interior designer, grazie alla capacità di trasformare pareti, superfici e materiali rendendo gli spazi più funzionali e adattabili alle esigenze quotidiane, pur mantenendo una forte identità estetica.

La nuova progettualità supera i canoni estetici e si fa organismo vivo per sublimare – e rendere ancora più versatile – il binomio di forma-funzione: le pareti diventano scenari, le strutture accolgono i gesti quotidiani e i materiali prendono voce in una metamorfosi corale. La tecnologia è il grande alleato che rende le scenografie domestiche sempre più dinamiche adattandosi ai bisogni e ai ritmi del momento. Con un linguaggio fluido, poetico e tecnologico, l’abitare contemporaneo si reinventa così, ad ogni passo, grazie ad aziende illuminate che fanno della ricerca costante l’anima della loro produzione.
Framework di Lualdi

Non più semplici rivestimenti, ma pareti che parlano, si muovono, si adattano. Con Framework, il sistema integrato di pannelli modulari che “reinventa” le superfici, Lualdi e Piero Lissoni riscrivono la grammatica dell’abitare: la boiserie diventa un’architettura capace di leggere i gesti quotidiani e trasformarsi insieme agli spazi che abita. Il cuore del progetto è un telaio in alluminio che contempla diverse possibilità: mensole sospese, vani giorno, cassetti, barre LED e porte battenti o scorrevoli dialogano tra loro in una modalità flessibile, contemplando la possibilità di può diventare cabina armadio, studio, libreria o spazio di passaggio. L’anta spessa 60 mm innalza migliora il comfort acustico e moltiplica le finiture, regalando ai progettisti un doppio volto, data la possibilità di scegliere finiture diverse sui due lati. Mentre l’utilizzo di legno, vetro, alluminio, e in prospettiva di gres o tessuti, permette di ottenere scenografie tra loro diversissime. Ogni dettaglio è pensato per esserne parte: maniglie, stipiti e sistemi di illuminazione integrati smettono di essere semplici accessori e diventano segni grafici, tracce di un linguaggio elegante e contemporaneo. Framework non è solo un sistema tecnico: è una visione dello spazio fluida e flessibile che accompagna i gesti, le necessità e i desideri dell’abitare di oggi.
Snowsound-Up di Caimi

Il comfort acustico, soprattutto negli spazi lavorativi o in luoghi deputati al relax, è imprescindibile. Caimi con le sue innovazioni sospese tra tecnica e poesia ne ha fatto il suo cavallo di battaglia, al di là dei limiti progettuali. Un esempio? Il nuovo sistema Snowsound-Up che trasforma il soffitto da semplice superficie tecnica a elemento architettonico attivo e flessibile. Un sistema brevettato essenziale, leggero e modulare all’infinito: i suoi pannelli e baffle fonoassorbenti — rigidi o tessili — si possono combinare liberamente per creare isole acustiche o coprire porzioni di soffitto, in qualunque spazio. I profili in alluminio integrano corpi illuminanti professionali, lineari o a faretto, mentre la tecnologia brevettata regala risultati performanti con meno materiale, riducendo costi, tempi e impatto ambientale. Ma è soprattutto nella qualità percettiva dello spazio che il sistema rivela la sua forza: ogni configurazione è un’esperienza sensoriale su misura, e l’atmosfera un perfetto equilibrio di luce e sonorità.
HYLEtech di Luce5

Costruire con il legno, preservandolo. Ecco l’obiettivo di HYLEtech di Luce5: un pannello sandwich in alluminio, leggero ma robusto, elettrificabile e modulabile tramite incastri a secco che diventa una piattaforma progettuale libera e sostenibile. Con un solo ingresso per i cavi, consente di realizzare elementi architettonici, arredi e facciate senza limiti creativi: superfici continue, per interni o esterni, che abbattono costi di trasporto ed emissioni di CO?. La resistenza meccanica sorprende — un pannello di 800x200x1 cm equivale a un pannello di legno quattro volte più spesso — mentre la sua anima tecnologica apre scenari futuri: oggi integra l’illuminazione, domani potrà diventare cassa acustica o superficie riscaldante.
Cucina Zero di Oikos

Quando si legge la firma di Debonademeo Studio, alias Luca De Bona e Dario De Meo, vengono subito in mente tre cose: sperimentazione materica, creatività spinta e una metodologia dichiaratamente hic et nunc, capace di guardare al passato e proiettarci nel domani. È un approccio che non si limita a disegnare oggetti, ma li trasforma in racconti emotivi e spaziali. Proprio come accade con la Cucina Zero, il progetto ideato per Oikos. Zero come azzeramento dei modelli costruttivi tradizionali e ripensamento radicale della cucina: da arredo statico a sistema aperto, modulare e personalizzabile. Il cuore è uno scheletro strutturale adattabile alle diverse esigenze dimensionali, che si veste di materiali, colori e finiture a scelta, come una tela bianca su cui comporre la propria “cucina dei sogni”. Nella sua prima declinazione, la Cucina Zero si presenta in Chroma®, un materiale in esclusiva per Oikos a base di fibre di canapa riciclata e frammenti di travertino, omaggio alla bellezza dell’arcipelago campano. Qui l’eleganza non è un orpello, ma una forza strutturale: il nuovo composito VOC-free, circolare e riciclabile, unisce prestazioni tecniche altissime a una matericità percepibile, che ricorda il terrazzo contemporaneo. Forte, resistente e insieme delicato nel disegno, il composito si adatta a top, ante e volumi monolitici, diventando lo strumento perfetto per fa convivere bellezza, variabilità e sostanza.