Brionvega: le icone del design italiano, l’intervista ad Alessandro Cini

Brionvega: il marchio che vanta collaborazioni celebri con personaggi del calibro di Marco Zanuso, Richard Sapper, Achille & Pier Giacomo Castiglioni, Mario Bellini, Ettore Sottsass e tanti altri ha prodotto alcuni tra gli oggetti più iconici della storia dell’elettronica di consumo, come il Radiofonografo, un’icona del design italiano, un archetipo di stile e di artigianalità, disegnato nel 1965 da Pier Giacomo e Achille Castiglioni.

Lo stesso oggetto di design amato e collezionato da David Bowie è ancora in produzione. Il Radiofonografo infatti non è solo un pezzo d’arte e di arredo da ammirare ma un raffinato prodotto di alto design che abbina un’estetica unica con una incredibile qualità del suono. Ne abbiamo parlato con Alessandro Cini, Direttore Generale dell’Azienda.

Brionvega

Ci racconta la storia di Brionvega?

La storia del marchio Brionvega (www.brionvega.it) è lunga e complessa ed abbraccia quasi 60 anni della storia industriale italiana. Il marchio “Brionvega”, nasce infatti nel 1963 quando il cognome dello storico fondatore, Brion (Giuseppe) e il nome di una delle stelle più luminose del cielo, Vega, vengono uniti andando a comporre il noto marchio.

La grande intuizione che Brion e l’azienda hanno avuto a partire dagli anni 60 è stata quella di “chiamare” alcuni tra i più grandi architetti dell’epoca a progettare i propri prodotti. Dalla matita di questi maestri del disegno industriale e grazie anche ad una notevole capacità produttiva e di innovazione dell’azienda stessa, nasceranno numerosi prodotti alcuni dei quali diventeranno vere e proprie Icone dell’industrial design italiano e mondiale.

Si alternano così in quegli anni, a “disegnare” per Brionvega, personaggi del calibro di Marco Zanuso, Richard Sapper, Achille & Pier Giacomo Castiglioni, Mario Bellini, Ettore Ettore Sottsass e molti altri ancora. Queste collaborazioni daranno vita ad alcuni degli oggetti più iconici della storia dell’elettronica di consumo, oggetti capaci di vincere premi importanti, di essere esposti nei principali musei di arte contemporanea e di far parte di collezioni private di artisti e personaggi famosi di tutto il mondo (David Bowie, Karl lagerfeld, Francis Ford Coppola etc). Stiamo parlando, naturalmente, su tutti della radio cubo di Zanuso & Sapper, del radiofonografo di Achille& Pier Giacomo Castiglioni , del totem di Mario Bellini, del tv doney e dell’algol sempre di Zanuso & Sapper.

Col finire degli anni 80 la società entrerà in crisi e come la maggior parte delle aziende di elettronica europee uscirà sconfitta dalla sfida della globalizzazione. Competizione che ha visto trionfare i grandi gruppi asiatici capaci di produrre prodotti di buona qualità con costi molto più contenuti. Dopo varie vicissitudini, dal 2004 il marchio Brionvega è posseduto da Sim2, azienda italiana produttrice di proiettori e soluzioni video per il cinema in casa, che ha deciso di investire nuovamente sul marchio Brionvega e soprattutto su alcuni dei suoi più iconici prodotti.

Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Brionvega?

Brionvega

Durante la sua lunga storia produttiva, in Brionvega sono stati sviluppati e prodotti moltissimi oggetti, alcuni dei quali hanno mantenuto inalterate le loro caratteristiche di attrattività. Oggetti senza tempo capaci di conservare e trasmettere ancora oggi il loro valore, in deciso contrasto con la tendenza al consumo ed allo spreco che negli ultimi anni ha visto il proliferare di prodotti “usa e getta” o comunque caratterizzati da un ciclo di vita molto breve.

Oggetti così iconici e contemporanei da essere non solo esposti nei principali musei di arte contemporanea (Il MoMA di NYC, il V&A museum di Londra, il Pompidou a Parigi, la Triennale di Milano, etc etc) ma di essere apprezzati e desiderati ancora oggi, rendendoli immortali come vere e proprie Opere d’Arte. Per questo motivo ci siamo concentrati su prodotti come la radio cubo di Zanuso & Sapper ed in particolare sul radiofonografo dei fratelli Castiglioni e, da quest’anno, anche sul totem disegnato da Mario Bellini.

La filosofia o la mission che guida l’azienda oggi è infatti proprio la produzione di oggetti il cui scopo primario è quello “del fare compagnia” , quasi come animali da compagnia o dei buoni amici, lungo tutto l’arco di vita della persona che li possiede. Una filosofia che va di pari passo con la sostenibilità. Cosa c’è, infatti, di più sostenibile di un prodotto che ti accompagna per una vita intera, o che addirittura possa anche andare oltre venendo tramandato alle generazioni future (così come avveniva in passato)?

Radiofonografo e totem ,oggi, sono interamente realizzati artigianalmente nel distretto del mobile del nord est italiano. Un’area industriale capace di realizzare anche le più complesse lavorazioni , mantenendo una qualità ed una attenzione al dettaglio uniche nel settore. Colgo quindi l’occasione per ringraziare tutti i partner che ci aiutano e supportano nella realizzazione di queste 2 fantastiche Icone della storia industriale italiana. Ad oggi la produzione avviene su richiesta e i tempi di attesa partono dai 60 giorni ed arrivano ai 90 giorni per alcuni pezzi.

In che modo si sta evolvendo, oggi, il settore, vista anche la pandemia di Covid-19, che ci ha fatto utilizzare e “riscoprire” la tecnologia e la casa durante il lockdown?

Il complicato periodo del covid (che speriamo di esserci lasciati alle spalle), ha sicuramente cambiato la mentalità e lo stile di vita di milioni di persone in tutto il mondo e ormai, dopo più di due anni, possiamo affermare che lo abbia fatto anche in maniera permanente per molti aspetti. Ad esempio, il lavoro da remoto ha fatto “riscoprire” l’ambiente casa alle persone che si sono rese conto dell’importanza di vivere in un ambiente sano, curato e di qualità. La gestione interna degli spazi casalinghi è cambiata e ci si è accorti della necessità di essere circondati da prodotti che non solo devono svolgere una funzione ma devono farlo seguendo canoni di qualità, durabilità e sostenibilità. La tecnologia stessa, in futuro dovrà sempre più concentrarsi sul migliorare la qualità della vita degli utenti aiutandoli in una efficiente gestione quotidiana e nella riduzione degli sprechi.

Quindi dopo la pandemia, quali saranno le sfide del futuro?

Mobilità, riduzione degli sprechi, sostenibilità, lotta al cambiamento climatico. Ritengo che le sfide future più importanti saranno quelle relative al miglioramento della qualità della vita. Ci siamo resi conto che un sistema votato al consumismo ed allo spreco non è più sostenibile.

Come sarà la casa del futuro secondo Brionvega?

Brionvega

Una casa tecnologica, votata alla sostenibilità, nel senso di ridurre sempre di più l’utilizzo di prodotti “usa e getta” focalizzandosi al contrario su prodotti di qualità con un ciclo di vita lungo ed una produzione sempre più attenta alla sostenibilità ambientale sia in termini di materiali usati che di ciclo produttivo. Penso che non si possa più prescindere da questi 2 fattori.

Digitale, virtuale, Intelligenza Artificiale e nuove tecnologie sono già il nostro presente. Come si evolveranno, secondo voi?

Oggi si parla sempre di più di metaverso e di tutto il mondo legato ad esso (NFT, blockchain etc). I giganti del tech ci lavorano da anni e credo che in futuro questi mondi virtuali , giocheranno un ruolo sempre più importante nella vita delle persone. Le nuove generazioni sono già molto più abituate ad usufruirne, in quanto molto spesso ne hanno già avuto a che fare specialmente grazie all’uso di alcuni videogiochi che, già da qualche anno, hanno creato i loro metaversi nei quali è possibile utilizzare il proprio avatar e comprare oggetti virtuali . La moda, che come molto spesso accade è precorritrice delle nuove tendenze, è sicuramente uno dei settori che si è lanciato di più in attività legate al metaverso.

Ad oggi comunque, anche altri settori vi si stanno avvicinando e stanno cercando il modo giusto di inserirsi in questo trend. Ritengo, però, che siamo ancora ad un punto primordiale per questo tipo di tecnologie e che ci vorrà qualche anno per capirne le potenzialità e la vera direzione. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale già da anni è sempre più integrata nei prodotti per la casa, penso agli assistenti vocali o ai controlli di domotica. Queste tecnologie sono molto utili nel momento in cui aiutano le persone a migliorare la qualità e la sostenibilità delle loro vite.

Ci racconta i prodotti che avete presentato recentemente?

Brionvega

Proprio seguendo la nostra filosofia di produrre oggetti che non siano semplici prodotti che svolgono una funzione ma veri e propri compagni di vita, non abbiamo “l’ansia” di presentare nuovi prodotti ogni anno o addirittura ogni 6 mesi. I 4 prodotti che abbiamo in gamma sono tutti oggetti che sono stati progettati tra gli anni 60 e l’inizio dei 70. Mi riferisco appunto al radiofonografo dei Fratelli Castiglioni, al totem di Mario Bellini , alla cubo Di Zanuso & Sapper e alla grattacielo di Zanuso. Questi prodotti che abbiamo rivisto nell’elettronica interna che è stata modernizzata e migliorata rispetto al passato, sono stati realizzati rispettando, per quanto concesso dalle tecnologie attuali, i disegni ed i materiali originali.

Qual’è stato il concept dell’allestimento?

Come menzionato in precedenza, consideriamo ognuno di questi oggetti non semplici prodotti , ma vere e proprie opere d’arte da ammirare, custodire e tramandare, quasi come fossero un quadro o una scultura. Per questo nell’allestimento che abbiamo pensato e realizzato presso lo showroom di via solferino, proprio come per le vere Opere d’Arte si è lasciato più spazio possibile agli oggetti, cercando di eliminare altre “fonti di distrazione”.

Il visitatore quindi, proprio come in una galleria d’arte o in un museo si è trovato immerso in una stanza dove al di la di due divani posizionati in maniera speculare al centro della stessa, a farla da padrone erano il radiofonografo ed il totem che posizionati ognuno su una pedana davano al visitatore la sensazione di trovarsi proprio davanti ad un Opera d’Arte: una scultura. In contrasto però con una esperienza forse un po’ fredda e distaccata che si può avere con delle Opere esposte in una galleria o in un museo, il fatto che i prodotti fossero “vivi”, riproducessero la musica e che i visitatori potessero toccarli e “giocarci” ha contribuito a creare quel legame di “compagnia” che si può avere con i nostri prodotti e che noi vogliamo trasmettere ai nostri clienti.

Sempre cercando di creare questa connessione tra i nostri prodotti e le persone, una delle sere del fuorisalone, abbiamo realizzato una piccola performance nella quale un designer ha creato una sorta di “salotto sonoro” dove gli oggetti Brionvega hanno “dialogato” tra di loro e con il performer stesso.

Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?

Sarò ripetitivo, ma credo che dopo anni in cui si è parlato di ambiente, sostenibilità, riduzione di sprechi etc, la vera “rivoluzione” sarà proprio quella di cominciare a realizzare prodotti che siano veramente sostenibili e diventino compagni di vita per più generazioni. Il design, come progetto senza tempo, avrà il suo ruolo da protagonista, nel guidare questa rivoluzione.