Tre scenografiche cantine

Autore:
Marilena Pitino
  • Giornalista
Tempo di lettura: 7 minuti

Percorsi sensoriali per scoprire tutte le meraviglie del mondo vinicolo attraverso architetture capaci di stupire e, soprattutto, emozionare.

Tre scenografiche cantine
Cantina Kurtatsch

 Il mondo del vino, come è noto, ha grande fascino e negli anni ha suscitato un interesse crescente non solo tra gli esperti del settore, ma anche nel pubblico più amatoriale, sempre più desideroso di provare nuove esperienze. L’enoturismo, in continua espansione, non si limita a valorizzare il vino, ma celebra anche i territori da cui nasce, offrendo percorsi emozionali che accompagnano i visitatori alla scoperta di un universo ricco di storia, cultura e sapori. Per rendere ogni esperienza ancora più coinvolgente, molte cantine hanno creato spazi ad hoc, creando atmosfere uniche e suggestive, dove ogni dettaglio è studiato per esaltare l’esperienza vinicola. Abbiamo quindi selezionato tre realtà affascinanti che, di recente, hanno ampliato e arricchito i propri spazi con percorsi esclusivi, pensati per coinvolgere i visitatori in un viaggio sensoriale attraverso il mondo vinicolo. Aziende pioniere nell’innovazione, che stanno ridefinendo il concetto di ospitalità, trasformando ogni visita in un’esperienza fatta di scoperte.

Cantina Bertani, nel cuore del Veneto

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Cantina Bertani, Sala Fondatori

Rappresenta un’eccellenza per gli appassionati dell’Amarone Classico della Valpolicella e dei vini delle valli veronesi la storica Cantina Bertani a Quinto di Valpantena, nel Veraonese, fondata nel 1850 da Gaetano Bertani, definito da molti “l’architetto dell’Amarone”. Alla base del successo vi è una profonda conoscenza e un grande rispetto per il territorio. Ma pur essendo una realtà storica, ha saputo guardare al futuro, investendo nella riqualificazione di 800 metri quadri per creare uno spazio dedicato all’accoglienza. A firmare i nuovi spazi lo studio Westway Architects, fondato dagli architetti Luca Aureggi, Maurizio Condoluci e Laura Franceschini, che ha saputo coniugare sapientemente l’arte del vino e l’architettura nel segno della sostenibilità, riportando in vita alcuni spazi inutilizzati della cantina.  Il nuovo progetto ha previsto l’ideazione di tre sale – Sala Fondatori, Sala Archi, Sala Torchi – destinate all’accoglienza.

Abbiamo ripensato la percezione del luogo della cantina utilizzando elementi storici del lavoro e della produzione come strumenti del racconto di un passato che celebra il presente, affermano i progettisti di Westway Architects.

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Cantina Bertani. Sala Archi

Entrando, si accede alla sala Fondatori che si caratterizza per la presenza di un mobile centrale che funge da divisorio, con un’area alla degustazione e l’altra alle riunioni. Uno spazio di grande fascino che permette di ammirare gli storici serbatoi in cemento, visibili lungo la parete del corridoio. La sala Archi, situata al centro, si distingue invece per gli archi del vecchio fabbricato, da cui prende il nome. Quest’area è stata destinata a un percorso museale che esplora le tappe storiche dell’azienda, permettendo di immergersi nella storia di questo luogo affascinante. Da qui, percorrendo una scala, si accede alla cantina storica, la cui parete è impreziosita da cesti in vimini, un tempo utilizzati per la vendemmia. Infine, la sala Torchi custodisce due antichi torchi ed è stata pensata come un’area relax, arredata con tavoli, sedie e divani. Grande cura è stata riposta nella progettazione della luce che si propone di valorizzare la matericità dei materiali, ma permette anche una visione ottimale di tutti gli spazi. Nell’ottica del recupero di materiali di valore storico, gli stencil con cui si imprimevano i testi sulle casse in legno sono ora utilizzati come segnaletica. Due i percorsi di degustazione: Valpolicella Classica e The Library Experience.

Ca’ del Bosco, l’eccellenza della Franciacorta

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Ca’ del Bosco Cuvée Prestige, Photo by Mattia Aquila

Un’altra interessante realtà nel panorama enologico è la cantina Ca’ del Bosco, nata nel 1964 in Franciacorta, che ha raggiunto una posizione di eccellenza grazie all’entusiasmo, alla passione e alla ricerca, confermandosi come una delle cantine più moderne e avanzate. Di recente, l’azienda ha completato un importante intervento di rinnovamento architettonico nella sede di Erbusco, con l’obiettivo di offrire ai visitatori esperienze immersive uniche, grazie a innovative aree multimediali capaci di coinvolgere i sensi e raccontare la filosofia che guida la cantina. Ad accogliere gli ospiti, una grande cupola circolare rivestita in acciaio Corten, che si sviluppa intorno a una maestosa quercia e collega gli spazi comuni, lo showroom e le aree di degustazione. Si prosegue attraversando l’ingresso di un caveau, dove si è avvolti da una suggestiva illuminazione, ricreata attraverso i fori delle pupitres, che evoca un cielo stellato.

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Ca’ del Bosco, La Cupola dei Sensi Photo by Mattia Aquila

In quest’area, chiamata Vintage Collection, è impossibile distogliere lo sguardo dalle infinite bottiglie che definiscono il perimetro dello spazio, mentre sul lato sinistro si può ammirare la Vinoteca di Ca’ del Bosco, una collezione storica che raccoglie i vini e i Franciacorta prodotti dal 1972 a oggi. Il percorso conduce poi alla La Cupola dei Sensi, un’installazione scenografica curata dall’artista Andre Guidot del collettivo {[(etica)estetica]anestetica}. Qui, i quattro sensi vengono coinvolti in un viaggio sensoriale alla scoperta del mondo vinicolo. Al centro domina l’opera “Ludoscopio” di Paolo Scirpa: un pozzo di luce che si riflette in un fondo infinito. A completare questa esperienza, la più scenografica di tutte le aree: Prestige Immersion, dove si può ammirare una gigantesca bottiglia capovolta, realizzata con oltre 33.000 bottiglie di Cuvée Prestige, vuote e retroilluminate. Il percorso si conclude percorrendo un tunnel inclinato per scoprire le Barricaie storiche, attraverso una scalinata impreziosita da un gioco di luci lineari ambrate, omaggio ad alcuni capolavori dell’arte contemporanea.

Cantina Kurtatsch, tra le pendici altotesine

Tre scenografiche cantine
Cantina Kurtatsch

Nel cuore della parte sud dell’Alto Adige, con oltre 120 anni di storia, scopriamo la Cantina Kurtatsch che sorge nel pittoresco borgo vitivinicolo di Kurtatsch/Cortaccia. Immersa in un paesaggio mozzafiato, è circondata da dolci pendii ricoperti di vigneti e dominata dalle imponenti pareti dolomitiche di Milla. L’eccellente qualità delle uve, la lunga tradizione unita alle moderne tecniche di vinificazione e un impegno costante sono le chiavi del successo della cantina, riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale.

Il progetto di ampliamento è il frutto di anni di successi e ristrutturazioni interne, guidati dal desiderio di presentarci con un’identità sempre più dinamica sul mercato, afferma il presidente Andreas Kofler.

Il risultato è un’imponente facciata architettonica, progettata dallo studio bolzanino Dell’Agnolo Kelderer, realizzata con enormi lastre di dolomia, che si affaccia sulla Strada del Vino offrendo alla cantina grande visibilità e un indubbio impatto scenografico. Sul retro, invece, la struttura si fonde armoniosamente con gli edifici preesistenti.

Le Pareti Milla, che caratterizzano il panorama di Cortaccia, e i vini della Cantina Kurtatsch hanno ispirato la scelta delle forme, dei colori e dei materiali, spiega l’ingegnere Egon Kelderer.

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Cantina Kurtatsch

L’ampliamento ha così reso possibile un’esperienza ancora più immersiva, grazie a un’accogliente enoteca, alla cantina scavata nella dolomia e al percorso sensoriale “Terroir”. Tre elementi che rappresentano la prova tangibile di un luogo in cui il legame con il territorio si vive ogni giorno, in ogni piccolo dettaglio.

Tre scenografiche cantine: foto e immagini