Non chiamateli semplicemente ombrelloni! I nuovi modelli sono dichiarazioni di stile
Richiami rétro e innovazioni high-tech, giochi di luce e poesia tessile: le nuove icone dell’estate sono loro, gli ombrelloni, veri e propri progetti con cuore smart. Che riscrivono l’arte dello stare all’aperto e progettano per noi nuovi spazi dove vivere e sognare dalla mattina a notte fonda

- Gusto d’antan
- Ombra a tutto tondo
- Innovazione leggera
- Il giardino dell’Eden
- Sol Levante
- Living en plein air
- Leggerezza fuori dagli schemi
- Rigoroso, ma decisamente versatile
- Atmosfera ancient
- La Dolce Vita
- L’ombrellone che non ti aspetti
- All’ombra… delle stelle
- Non chiamateli semplicemente ombrelloni! Oltre che fare ombra i nuovi modelli sono dichiarazione di stile: foto e immagini
Gusto d’antan

L’ombra diventa poesia con Classic, l’ombrellone firmato da Ethimo che celebra la bellezza senza tempo. In legno massello e tessuto acrilico, gioca la carta della semplicità elegante, con cappelli quadrati, rettangolari o tondi e tonalità che richiamano la natura. La base, con pesi variabili, assicura stabilità in ogni situazione, mentre il meccanismo manuale restituisce il piacere del gesto. Un tributo al savoir-faire più autentico, che si fa complemento discreto, ma protagonista dei giardini d’antan.
Ombra a tutto tondo

Stile minimale e tecnica al dettaglio: Navona, l’ombrellone disegnato da Christophe Pillet per Emu fa della funzionalità un vocabolario esplicito e ben calibrato. Palo laterale, rotazione a 360°, inclinazione in tre posizioni: ogni dettaglio è pensato per modulare l’ombra con grazia. La maniglia ergonomica facilita l’apertura, mentre accessori come tende, gronde e plafoniera centrale integrata trasformano il comfort in un progetto completo. Disponibile in due misure decisamente comode (m 3×3 o 3×4), si ancora a terra o a parete, e fa spazio a tutti per godersi infiniti pranzi all’aperto e oziosi pomeriggi a bordo piscina.
Innovazione leggera

Quando si pensa al colibrì, viene subito in mente la sua straordinaria forza leggera che lo fa danzare leggiadro nell’aria. Sarà per questo che KE ha voluto chiamare il suo nuovo ombrellone proprio Kolibrie. Una vela fluttuante che ruota a 360° tra tecnologia e leggerezza, sostenuta da un solo palo in acciaio inox, con piedistallo a cuscinetti. Manuale o motorizzato, nella sua versione smart “legge” il vento e si chiude da solo in caso di forti raffiche. Un design essenziale, quasi delicato, che custodisce un cuore intelligente, perfetto per chi cerca una bellezza silenziosa, ma performante.
Il giardino dell’Eden

“Tutto ciò che voglio è un piccolo angolo tranquillo dove si possa vivere circondata da rose” scriveva Elizabeth von Arnim ne Il giardino di Elizabeth. Et voilà, Tuuci presenta Bolero nella versione Ombré Blossom, un ombrellone che fa del romanticismo civettuolo una vera dichiarazione di stile. La struttura a cupola, i montanti a cascata e i dettagli smerlati raccontano di una raffinatezza sognante e ci proiettano, all’istante, in quell’atmosfera un po’ nostalgica dei giardini inglesi di fine Ottocento. Il segreto è tutto nel centinaio di rose applicate, cucite a mano una ad una: delicate, poetiche, ma resistenti al tempo e agli agenti atmosferici.
Sol Levante

Ripararsi all’ombra con ritrosia, come fosse un rituale di stile. A insegnarcelo è la gestualità sofisticata delle geishe, che Marcel Wanders interpreta con la sua immancabile vena ironica. Geisha, l’ombrellone da terrazza professionale disegnato per Symo Parasols, è un rimando esplicito ai costumi e alle tradizioni d’Oriente: i colori sono un omaggio alle lacche giapponesi, mentre il fiocco metallico in cima al palo richiama l’obi del kimono. L’interno del telo, invece, è impreziosito dalla grafica floreale: un gioco di ricami, luci e ombre per un’atmosfera decisamente raffinata.
Living en plein air

A cupola o piatto, fisso o orientabile (grazie allo snodo in alluminio verniciato), Bistrò di Paola Lenti reinterpreta l’ombra in chiave progettuale. La struttura è in alluminio, con zavorra in ghisa e bacchette in fibra di vetro declinate in finiture opache o lucide, mentre lo schermo ombreggiante è proposto in vari tessuti tecnici e ha un foro centrale coperto che favorisce la ventilazione evitando l’effetto “cappa” sotto l’ombrellone. La vera chicca è, però, è nella sua capacità di creare un perfetto angolo living: i nuovi tessuti Poppy e Herbier, realizzati in poliestere double face, hanno disegni rivolti verso l’interno che decorano il “soffitto” mentre sedute e tavolini della collezione Clique si abbinano alla perfezione per creare un salottino en plein air su terrazze, dehors e ambienti contract.
Leggerezza fuori dagli schemi

Linee che si aprono come ali, movimenti leggeri e intuitivi disegnati dal vento, proporzioni generose, ma discrete: ecco l’ombrellone del futuro. Basta un’occhiata per capirlo: con Vela, Scolaro ridefinisce il concetto e l’architettura dell’ombra. Inedito e fuori dagli schemi, questo modello con il telaio in alluminio con finitura titanio e telo in nylon nasce dalla fusione armonica tra un ombrellone e una vela. Per navigare l’estate a vista.
Rigoroso, ma decisamente versatile

L’ombrellone disegnato da Kris Van Puyvelde Solaz di Royal Botania è un modello a sbalzo decisamente di alta gamma che coniuga, in gesti semplici, ingegneria e bellezza. Inclinabile, girevole, pivotante, si adatta alla luce con grazia fluida e ci regala, con una facilità sorprendente, una copertura modulabile e ampia in qualsiasi contesto. In più, sa inserirsi con discrezione nella natura, grazie alle tonalità sofisticate dei tessuti (dal bianco all’ecrù, dal cappuccino al grigio roccia) e alla struttura essenziale, in acciaio inox rivestito in alluminio.
Atmosfera ancient

La Villa Sola Cabiati, residenza settecentesca dei duchi Serbelloni oggi gestita dal Grand Hotel Tremezzo, è un luogo incantato che manifesta tutta la sua bellezza negli interni affrescati dalla scuola del Tiepolo. Ma vanta anche un giardino suggestivo e affascinante che oggi la designer Luisa Beccaria ha riportato a nuova vita con tessuti e arredi disegnati ad hoc, capaci di rievocare la stessa allure del passato. Proprio come l’ombrellone in ferro grigio azzurro e tessuto tecnico – per la prima volta stampato con uno dei motivi iconici della designer – che riecheggia le cromie degli affreschi settecenteschi. Frange glicine, arredi in ferro grigio azzurro, cuscini in palette: ogni dettaglio del giardino affacciato sul lago di Como, incluso gazebo, ombrelloni e chaise longue, racconta un progetto d’autrice sospeso nel tempo. E ci regala una pausa da sogno all’aria aperta.
La Dolce Vita

Un altro tuffo nel passato con Unopiù che ci invita negli anni Cinquanta e Sessanta, tra stabilimenti balneari chic e giardini aristocratici. Le frange ondulate, il telo acrilico verde oliva con bordino écru (o bianco grezzo con profilo a contrasto) e la struttura in legno massello di Riviera riportano alla memoria l’estetica rétro della dolce vita e delle tipiche villeggiature italiane. Inutile negarlo, un’icona di charme come questa sublima all’istante l’arte dell’ospitalità all’aperto.
L’ombrellone che non ti aspetti

“Lavorare con MV Line significa dialogare con un’azienda che ha il coraggio di trasformare elementi tecnici in oggetti carichi di senso e bellezza” esordisce il nuovo art director Giulio Iacchetti. E il suo Papillon, l’ultimo nato in casa MV Line, ne è la dimostrazione: un ombrellone che sfida le logiche di apertura convenzionali e concentra tutto il suo carattere in un elemento di sostegno eccentrico. Il funzionamento è semplice quanto inaspettato: come ali di farfalla, due teli si dispiegano nello spazio – grazie a un movimento automatico con comando a distanza, mentre una volta chiuso il telo si raccoglie sotto la struttura portante per essere protetto. La base, invece, diventa una vera e propria piattaforma gigante, in laminato Abet HPL Externa, per inventare un’isola relax o zona-pranzo a effetto cocooning.
All’ombra… delle stelle

“All’ombra dell’ultimo sole…” cantava De Andrè. E se noi, invece, volessimo stare all’ombra delle stelle? A suggerire l’idea è FIM, che con la linea Ambience, firmata da Riccardo Giovanetti, all’ora del tramonto trasforma il classico ombrellone in una scultura luminosa e scenografica. Una sorta di lanterna gigante che si si illumina completamente perché racchiude all’interno del cappello un corpo luminoso. Tutta bianca, nelle versioni originali, o immaginifica nelle due nuove interpretazioni di Plant della designer Marialaura Irvine: Strawberry e Waves. Texture cangianti, sfumature pastello, suggestioni tattili che disegnano nuovi “paesaggi onirici” per godersi l’estate fino in fondo.