Minimalismo personalizzato per un appartamento milanese
Il bianco che illumina, il legno che scalda, gli oggetti che raccontano una storia. L’appartamento rivisitato da Atelierzero a Milano è un inno alla quiete del quotidiano.

Una rilettura contemporanea per una nuova vita. Un appartamento situato in una tipica casa di ringhiera a Milano è rinato grazie all’intervento dello studio di architettura Atelierzero. Disposto su due livelli, gli 80 metri quadrati complessivi sono stati riorganizzati in maniera più funzionale.
Originariamente lo spazio prevedeva la cucina e il bagno al piano inferiore, mentre zona giorno, studio e camera da letto erano situati al piano superiore, insieme a un sottotetto caratterizzato dal tetto spiovente e diviso da un muro di spina centrale.
Gli architetti hanno disposto al piano inferiore una zona di servizio con bagno, lavanderia e camera degli ospiti, radunando gli altri ambienti al piano superiore e nel sottotetto, accomunati dal parquet scuro termotrattato di Minimal48. Il collegamento avviene attraverso una rampa di scale che emerge dal bianco diffuso degli ambienti grazie a una parete rivestita dalla carta da parati Cole&Son. A fare respirare l’appartamento verso l’esterno, un piccolo, piacevole terrazzo accessibile dalla cucina, affacciato sulla corte interna da cui filtra generosa la luce naturale.
Atelierzero: il design sofisticato che è anche vivibile

Il progetto si inserisce perfettamente nella linea seguita da Atelierzero, studio di architettura e design con sede a Milano, fondato nel 2013: a oggi, 5 giovani architetti e un interior designer. La progettazione architettonica è qui curata nel dettaglio, con l’obiettivo di coniugare atmosfere sofisticate ad ambienti vivibili e accoglienti.
Questo intervento diventa un’occasione per riportare ordine nello spazio fisico ma anche in quello mentale: la progettazione dello spazio è stata accompagnata da un lungo processo di decluttering e selezione dei tanti oggetti, arredi, quadri e lampade che affollavano la casa.
Proprio grazie a questa selezione di oggetti personali l’abitazione ha mantenuto il proprio carattere, rinfrescato da un’impostazione più moderna nel layout come nell’interior design. La paglia di Vienna, la graniglia, il marmo e il parquet si affiancano a scelte più minimali e razionali, restituendo un risultato equilibrato e bon ton.
Il living come un piccolo nido

Sfruttando l’intimità che si crea grazie all’altezza ravvicinata del sottotetto, il living si presenta comodo e accogliente, con morbidi divani color ghiaccio disposti paralleli al camino. La luce naturale che arriva da finestre e lucernari è integrata dai punti luce d’autore tra cui riconosciamo Bibibi, progettata da Ingo Maurer nel 1982, appoggiata sul tavolino classico in legno scuro; Cone and Sphere di Atelier Areti alle pareti; le due lampade da terra Toio (Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos) e le Costanza (design Paolo Rizzatto per Luceplan) in punti strategici della sala.
Una zona pranzo raccolta

La zona pranzo è dominata dal bel tavolo rettangolare scuro come il parquet, al quale sono abbinate le sedie Gebrüder Thonet Vienna nei modelli 209, 218, 233. La paglia di Vienna che caratterizza le sedute diventa finitura ricorrente e sofisticata per le porte scorrevoli dell’abitazione, che separano con leggerezza gli ambienti.
Cucina dalle atmosfere pacate

La firma di Gebrüder Thonet Vienna torna anche in cucina – elegante nel suo minimalismo e nella scelta del grigio – con gli sgabelli Single Curve disegnati dallo studio Nendo nel 2015, abbinati al bancone disposto di fronte alla zona tecnica piastrellata in ceramica smaltata di Ceramica Vogue. Un equilibrato bianco e blu fa da sfondo a piccoli oggetti quotidiani, illuminati da due singolari punti luce a tema. Uno è Delight, di Ingo Maurer, che si finge canovaccio appeso al muro; l’altro è la serie Light au Lait, sempre di Maurer, composta da simpatiche tazzine con tanto di cucchiaino appese alla parete. Un piccolo camino e qualche quadro ben scelto rafforzano l’atmosfera.

Dalla cucina si accede al piccolo terrazzo che proietta l’interno verso la luce, il verde delle piante e i tetti circostanti.
Dormire minimal

Due sono gli elementi distintivi in camera da letto: il tetto a spiovente con le travi a vista e il grande oblò di vetro zigrinato. Questi due dettagli riscattano la semplicità della stanza, in bianco e arredi in legno scuro. Stessa cifra stilistica per la zona studio, delimitata visivamente da un lato dalla piantana Parentesi di Flos (Achille Castiglioni e Pio Manzu, 1971) e dall’altro dalla lampada da tavolo One from the Heart (Ingo Maurer). Don Quixote, sempre di Ingo Maurer, fa invece capolino sul tavolino a fianco al letto.
Toilette con stile

Al rigore essenziale dell’appartamento si contrappone un bagno ricco e accogliente, dove salta all’occhio prima di tutto il pavimento, realizzato con piastrelle esagonali in terrazzo Mosaic del Sur in un bel contrasto antracite e crema. Stesso gioco cromatico fra il lavello geometrico e il rivestimento del bagno in mosaico di Ceramica Ce.Si. La luce naturale che arriva diretta dal lucernario si riflette potente sul bianco dei sanitari e sul vetro della doccia. Sono necessari dunque pochi punti luce discreti, come i Mini Glo-Ball di Jasper Morrison per Flos disposti a parete e sulla specchiera.