Anteprima Milano Design Week, Guida al Fuorisalone: gli appuntamenti da non perdere in Zona Tortona

Autore:
Monica Zani
  • Giornalista

Zona Tortona è stato il primo distretto del FuoriSalone: quarant’anni fa Flavio Lucchini e Gisella Borioli hanno dato vita a Superstudio 13, un hub di tredici studi fotografici e servizi dedicati alla moda. Nel 2000 sono nati Superstudio Più e il distretto zona Tortona e, poco dopo, la Tortona Design Week. Oggi il distretto è rappresentato da tre realtà distinte: Superstudio Più con Superdesign Show, Base e Tortona Rocks.

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Tortona Design Week

Superdesign Show 2023: Inspiration, Innovation, Imagination

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Ingresso del Superdesign Show

Inspiration, Innovation, Imagination è il filo conduttore del Superdesign Show, progetto di Gisella Borioli con la direzione artistica di Giulio Cappellini, al Superstudio Più, via Tortona 27, che già da lunedì 17 metterà in scena numerose installazioni con novità internazionali di prodotto, anticipando interrogativi e risposte sulle funzioni del mondo che verrà – Dove sta andando il design? Quale ruolo avranno l’intelligenza Artificiale, il Metaverso, la realtà aumentata? Come evolveranno i nostri spazi? con interessanti riflessioni sui materiali, sull’automotive e sull’ambiente. Da non perdere, l’installazione Wonder Matter(s) di Materially, sul tema dell’innovazione nella ricerca materica, che propone soluzioni ecosostenibili e di recupero.

L’ambiente è al centro dei lavori presentati da Massimiliano Mandarini e Creative Iltaly Lab, che ripensano i luoghi di lavoro e di vita intorno all’inclusività e alla sostenibilità. Il tema dell’ambiente è ripreso anche da GN Architetti + Phononic Vebes di Giacomo Nasini nell’isola / scultura acustica ‘SoundSpline’ e presente nel progetto Fili, promosso da Regione Lombardia, FNM, Ferrovie Nord e Trenord, che guarda all’ambiente pensando di rigenerare i principali centri di connessione ferroviari in aree urbane ed extraurbane con progetti all’avanguardia e, soprattutto, green.

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‘SoundSpline’ di GN Architetti + Phononic Vebes

Nel Virtual Pavilion vivremo l’esperienza delle mostre e degli eventi con qualsiasi device da remoto. Mentre saranno gli studenti dell’Istituto Marangoni – the School of Design, a guidarci nel Metaverso proponendo un percorso immateriale e un’esperienza tattile con polpastrelli tecnologici.

Ampia la sezione Asian R-Evolution, dedicata all’Asia. All’ingresso del salone principale tre grandi oggetti scultorei e curvilinei ‘Fabric Light Andon’ della giapponese GPJ × YUTAKA interpretano un nuovo sistema di illuminazione realizzato con alluminio e tessuto attraverso l’innovativa tecnologia Onefabrica, mentre Forum8 propone un’installazione dedicata alla tecnologia VR. E poi gli indonesiani di Jakarta Tourism and Creative Economy office, i cinesi Grado Design, i tessuti thailandesi Kawashima Selkon Textiles e, in rappresentanza della Corea, Seoul Design Foundation.

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Scultura, DITP-Thailand
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Installazione di Forum8

I giovani sono i protagonisti della collettiva Stars of Today, a cura di Giulio Cappellini, che presenterà i lavori di dieci giovani attori del design: Leonardo Talarico, Elena Salmistraro, Francesca Lanzavecchia, Ilaria Marelli, Matteo Agati, Sergio Prieto, Daniel Nikolovski, Francesco Forcellini, Antonio Facco, Keiji Takeuchi.

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Tavoli Luce di Antonio Facco
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Vasi Trace di Francesco Forcellini

Puntuale come ogni anno, non poteva mancare la sezione tutta al femminile Donne&Design con ‘Mirror – CreaTTive allo specchio’ che vedrà designer eclettiche e multitasking riprese dalla macchina fotografica della giovanissima Angelica Cantù Rajnoldi.

La relazione con l’arte – l’imagination – è bene interpretata da progetti come i ‘conigli-cortoon’ di Slide dell’artista giapponese Aki Kuroda e dagli interruttori Tecnolite di Meljac, trasformati in scultore dorate dall’architetto Dante Benini.

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Gli interruttori Tecnolite di Meljac di Dante Benini

Un progetto all’insegna della sostenibilità, quello presentato da ISIA Firenze, a cura del professor Mirko Tattarini, in collaborazione con Veronica Bogao e Francesco Bonomi, volto a promuovere arredi reinterpretati. Esposte 15 poltrone ‘hackerate’ cioè con un’interpretazione differente da quella per cui sono nate, ampliandone l’orizzonte d’uso e allungandone la vita. Design Fiction – questo il nome del progetto – vuole promuovere una generazione di arredi non definitivi, aperti e pronti ad essere interpretati, anche nell’uso.

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Design Fiction, di Isia Firenze

Base: inclusione, diversità, equità e accessibilità

 

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We Will Design a Base

We Will Design, il grande laboratorio sperimentale aperto tutto l’anno con residenze e scambi internazionali promosso da BASE, via Bergognone 34, presenta progetti di designer, scuole, università, istituzioni internazionali, sviluppati intorno all’acronimo I.D.E.A., Inclusione, Diversità, Equità, Accessibilità, con l’obiettivo di sensibilizzare al concetto di design inclusivo, che coinvolga persone di ogni età, genere, abilità e cultura.
Una grande installazione dell’artista francese Claire Fontaine accoglierà i visitatori nella Ground Hall di Base. CasaBASE, la guest house dell’ex Ansaldo, si trasformerà in Temporary Home, uno spazio sperimentale che ospiterà cinque designer e artiste provenienti dalla Francia, Inghilterra, Germania, Olanda e Grecia.
Exhibit ospiterà progetti e installazioni nazionali e internazionali, a cura di accademie, università, studi di progettazione, designer e giovani talenti. A Base non mancheranno attività dedicate ai bambini, con We Will Design – Kids e al divertimento con We Will Design Music, in collaborazione con Volvo Studio Milano e Le Cannibale.

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Claire Fontaine, Patriarchy Kills Love, 2020

Tortona rocks: riusare è meglio che comprare

Tortona Rocks, arrivata alla sua ottava edizione, si snoda tra l’headquarters di Opificio 31, Via Tortona, Via Savona, Via Bergognone. Con la domanda ‘How do you take care of tomorrow? Design Istruction’ invita a riflettere come ognuno sia parte attiva nel creare uno stile di vita più alternativo, attento all’ambiente e focalizzato sulla persona e sui bisogni in continua evoluzione.

Lo Studio Pepe, ad Archiproducts Milano Opificio 31, Via Tortona 31, con il progetto TERRA vuole fare vivere l’interiors e la casa con più consapevolezza.

Mentre la mostra The Slowdown Take It or Leave It, a cura di Daniel Rozensztroch, nata dalla riflessione sul ruolo degli oggetti nella società contemporanea, metterà in scena una centinaia di oggetti, – dagli antichi cucchiai in metallo provenienti dall’India, ai rari prototipi di Alessi, alle porcellane tedesche -, che la designer e architetto Paola Navone, ha raccolto o progettato nel tempo e che, durante la Design Week, faranno parte di un’estrosa lotteria (per partecipare all’estrazione si dovrà prenotare il proprio turno su https://www.slowdown.tv).

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Paola Navone, Take it or Leave It
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Paola Navone Take it or Leave It

L’installazione di Fabio Novembre, a Opificio 31, in collaborazione con IQOS, presenterà i quattro pattern alla community di IQOS per ribadire e celebrare il percorso di trasformazione e innovazione di Philip Morris Italia.

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L’installazione di Fabio Novembre

Riutilizzare è l’esortazione del progetto Unwanted Furniture di Open Dot e AMSA, in via Tortona 5, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini al riuso degli oggetti di arredo. Realizzato in collaborazione con la pagina Instagram Stooping Milano (che agevola lo scambio di arredi desueti), attraverso una call sono stati selezionati 10 designer under 30 a cui è stata affidata la riprogettazione, tramite una strategia circolare, di altrettanti oggetti recuperati da Stooping Milano.

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Unwanted Furniture di Open Dot e AMSA
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Unwanted Furniture di Open Dot e AMSA

CESVI e il fotografo Fabrizio Spucches presentano una mostra en plein air dal forte significato sociale, che mette in scena la distruzione dello spazio abitativo dovuto a eventi naturali, come il terremoto ed emergenze climatiche, eventi umani, come la guerra.

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Fabrizio Spucches con Fondazione CESVI. Home Swept Home

Il contest internazionale one&twenty, presentato da German Design Council premia 21 designer emergenti, provenienti dalle accademie di tutto il mondo.

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one&twenty, German Design Council

Il design verso le periferie

Novità di Tortona Rocks è la prima edizione del progetto ALTROVE, in collaborazione con MilanoSecrets, che oltrepassa i tradizionali confini per spingersi verso nuove zone e rendere protagonisti i luoghi ‘quotidiani’ per nuove esperienze di contaminazione visiva e concettuale e alimentare il dialogo tra design e città. Meta: il quartiere del Giambellino, che serba un’anima popolare con i suoi negozi che ospiteranno, per l’occasione, oggetti di design.

‘Tu mi fai girar’ e la mostra ‘Alles wird Hut’ di Susanne Schmitt

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Tu mi fai girar
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‘Alles wird Hut’ di Susanne Schmitt

‘Tu mi fai girar’, Polleria di quartiere Via Vespri Siciliani, 30 ospita la mostra ‘Alles wird Hut’ di Susanne Schmitt, che dimostra come oggetti inutilizzati possono diventare oggetti inaspettati. Da ventitrè anni Susanne Schmitt si occupa esclusivamente di cappelli.

El Vinatt e la designer Alice Barki

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El Vinatt photo by Bernard Iachella
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Blossom di Alice Barki in mostra a El Vinatt

La storica enoteca El Vinatt, in via Tolstoi 49 ospita oggetti che sembrano siano progettati ad ho per il luogo, come il porta bottiglie cinetico Blossom, creato in stampa 3D dalla designer Alice Barki, il cui movimento permette ai ‘petali’ di avvolgere la bottiglia, schiudendosi al sollevarsi e richiudendosi al riposizionarsi della stessa.

La Farmacia di via Tolstoi ed Evelina Sanna

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Farmacia di via Tolstoi
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‘Ogni goccia conta’ di Evelina Sanna

L’installazione interattiva ‘Ogni goccia conta’ di Evelina Sanna in collaborazione con Amici del Policlinico Donatori di Sangue si trova, non a caso nella Farmacia Tolstoi di Via Tolstoi 17. La sacca del sangue, sempre associata alla malattia piuttosto che alla cura, viene maneggiata solamente da medici e infermieri mantenendo una sorta di tabù. All’interno di questa installazione, la sacca diventa, invece, una celebrazione del dono e dell’aiuto ormai alla portata di tutti, oltre che l’inizio di un nuovo dialogo volto a coinvolgere soprattutto i più giovani.

Il Centro D’Arte Trillino Selvaggio e Filippo Zambelli

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Trillino Selvaggio ph:oto by Bernard Iachella
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Uroboro di Filippo Zambelli

Ex fabbrica di galalite, ristrutturata per diventare un centro dove scoprire le proprie vocazioni artistiche e stimolare la creatività di ciascuno, Trillino Selvaggio, via Tolstoj 14/A è un concept che mette al centro il bambino e il ragazzo, portandolo a partecipare a itinerari creativi ed espressivi per aiutarlo nella crescita. Proprio per questo luogo, Filippo Zambelli ha progettato Uroboro, che vuole essere la sintesi delle pratiche creative attivate al Trillino: formato da elementi multipli legati tra loro a formare un serpentone snodabile dà libertà di modulazione all’utente. Le figure geometriche semplici che lo compongono sono quasi scontate e basilari, così da non concentrarsi sulla forma ma più sulla modalità d’uso.