Milano Design Week 2023 – 23 aprile: La luce di Occhio, il futuro visto da Iacurci e il metaverso di JCP Universe
La manifestazione milanese del design si conclude con un focus su alcune delle installazioni più interessanti che, partendo dal tema incentrato sul futuro, lo espandono e lo completano.

L’ultima giornata della manifestazione si conclude con una serie di installazioni dal significato importante per il mondo del design e non solo. Seguendo la linea guida della Milano Design week, infatti, molti artisti si sono interrogati sul rapporto con il futuro e su come portarlo nella giusta direzione.
In questo contesto rientrano le riflessioni di JCP Universe su ciò che può essere considerato reale o meno, sovvertendo completamente il domino dei sensi per dare una risposta valida alla questione. Allo stesso modo l’installazione di Iacurci, realizzata in un edificio destinato alla demolizione, sposta l’attenzione sull’emergenza climatica e sul tipo di mondo che ci troveremo a fronteggiare. In questo caso viene messo in discussione l’atteggiamento del singolo e della comunità che, pur consapevoli del problema, continuano a non apportare cambiamenti efficaci.
E tra di loro s’inserisce Legami, l’installazione con la collezione di tappeti realizzati da Elena Salmistraro per Tai Ping che, con le sue forme essenziali ed i suoi colori brillanti, vibranti ed accesi regalano uno spettacolo di forte vitalità.

1. Occhio a Villa Necchi

Ambientato nello storico parco di Villa Necchi Campiglio, una casa privata degli anni ’30 trasformata in museo nel cuore di Milano, New Horizons, del brand di illuminazione Occhio, mirava a offrire una esperienza olistica della cultura della luce.
L’installazione presentava gli ultimi prodotti, inclusa la serie Luna che sarà lanciata nell’autunno 2023. Considerato uno dei punti focali dello spettacolo, Luna è un globo di vetro a specchio illuminato dalla luce Fireball brevettata dal brand. La lampada è progettata per fluttuare come un corpo celeste all’interno della sfera di vetro e offre una lucentezza nobile e quindi una presenza unica in ogni interno.
Con i suoi elementi ottici, il Fireball conferisce alla luce un’ aura sferica e crea una morbidezza, priva di abbagliamento. Questa, infatti, è direzionata e progettata per apparire come la luna.
Proposte in tre diverse dimensioni, le lampade presentano una testa o una base a specchio e sono rifinite in una scelta di due tonalità denominate “dark chrome” e “phantom”. Come con altri prodotti Occhio, gli apparecchi sono dotati di sensori che consentono regolazioni controllate da gesti attraverso semplici movimenti o tramite l’app Occhio.
2. Dry Days, Tropical Nights di Agostino Iacurci

Nel cuore di Brera, Dry Days, Tropical Nights dell’artista Agostino Iacurci si caratterizzava per l’atmosfera onirica, che ha avvolto la grande torre di largo Treves, prossima alla demolizione.
Il lavoro di Iacurci ha coinvolto sia la facciata esterna dell’edificio che il suo interno, e soprattutto l’ampia lounge. Questo spazio infatti ha avuto il compito di coinvolgere e abbracciare i visitatori in uno spettacolo di colori e luci realizzato ad hoc dall’artista con un’opera che invita a considerare con attenzione il futuro del pianeta. Esigenza essenziale, infatti, è pensare tutti insieme ad un futuro migliore . La sua riflessione ha preso spunto dalla lettura del libro “Viaggio in Italia nell’Antropocene” dove il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani, insieme al geografo Mauro Varotto, hanno immaginato il paesaggio italiano nel 2786. I climatologi valutano che con l’attuale gestione del Pianeta, ci troveremo di fronte a paesaggi desertici e tropicali.
Nonostante le previsioni future non propriamente positive, l’opera di Iacurci è caratterizzata da un’esplosione di colori accesi, la cui allegria contrasta nettamente con l’urgenza della tematica. In questo modo l’artista vuole far riflettere sul modo in cui ci confrontiamo con alcune problematiche. Infatti, pur consapevoli dei cambiamenti cui stiamo assistendo, continuiamo a vivere le nostre vite in una sorta di allegra incoscienza.
3. Meta – Physical, Installazione di JCP

Come possiamo distinguere ciò che è naturale da quello che non lo è? E, soprattutto, è reale solo quello che percepiamo attraverso i nostri sensi o anche i mondi virtuali possono essere considerati tali? Questo il concept alla base dell’installazione Meta – Physical realizzata presso il Teatro Arsenale da JCP Universe.
In questo modo il brand di design ha voluto creare una situazione phygital, dove di prodotti di arredo si presentavano sotto forma di NFT – non-fungible token. All’interno di questo universo powered by Oniro Lab e creato da Eliseo H. Zubiri, artista digitale argentino, con la direzione creativa dello studio di design CTRLZAK ,non sono mancati gli artefatti del brand. Si trattava di una selezione di quindici oggetti, trasformati in NFT ed animati in modo tale da rivelare la loro natura.
La realtà, dunque, è stata rappresentata attraverso diversi piani, da quello fisico a quello digitale, in cui si sovrapponevano i diversi elementi come le pietre, archetipo del mondo naturale, gli schermi e le proiezioni, conducendo lo spettatore nel Metaverso. Concludevano anche elementi di design, sia fisici che virtuali, che, attraverso superfici specchianti, contribuivano a mescolare le dimensioni e a confondere i nostri sensi in un’esperienza immersiva dove diventava difficile definire la differenza tra ciò che era reale e quello che non lo era.
4. Legami by Elena Salmistraro

Legami, l’installazione realizzata da Elena Salmistraro allo showroom di Tai Ping ha riscosso grande successo alla Milano Design Week 2023. Lo spazio si è distinto per essere un esuberante luogo di colore e di vitalità dove la bellezza dei morbidi tappeti presentati rimandava un’atmosfera energetica.
La collezione è caratterizzata da sei tappeti realizzati con la tecnica della taftatura artigianale, dalle forme sinuose e complesse. Grazie ad una grafica stilizzata, Elena Salmistraro ha declinato il concept di partenza della mano in sei elementi: quello del pollice è circolare, rettangolare quello dell’indice, medio, anulare e mignolo. A questi, poi, si aggiunge anche un ultimo tappeto dal profilo irregolare e articolato dedicato alla Mano.
Ognuni prodotto presentava sagome che si intrecciano e si sovrappongono, richiamando proprio le figure delle dita, delle mani, delle braccia, ma anche di strumenti musicali. In questo modo si creava un effetto incredibilmente armonico, quasi poetico, ma anche estremamente dinamico e giocoso.
Milano Design Week 23 aprile 2023: foto e immagini
La manifestazione è arrivata alla fine. Sfogliate le immagini inserite in galleria per scoprire i colorati tappeti della collezione Legami e le ultime installazioni concettuali.