Itinerari di architettura in Italia
Un viaggio da nord a sud della penisola alla scoperta delle più recenti architetture d’interni, e non solo, progettate da giovani e promettenti studi.

Qual è lo stato dell’arte dell’architettura italiana, soprattutto per la progettazione degli interni? A giudicare dal recente progetto curatoriale (un libro e una mostra itinerante) dall’evocativo titolo Viaggio in Italia. Itinerari di architettura contemporanea, alcuni giovani studi di architettura italiani, da monitorare, con alle spalle circa dieci anni di attività e sparsi nell’intera penisola, offrono interessanti risposte ai temi dell’abitare, del socializzare, del fare cultura, del lavorare e quant’altro. La panoramica non è certo esaustiva ma come dichiara Roberto Bosi, curatore con Mattia Pavarotti del progetto:
rappresenta uno spaccato significativo del lavoro di una nuova generazione di architetti: professionisti che conducono la loro ricerca attraverso l’accademia e il cantiere, passando per i concorsi di architettura come via preferenziale verso la qualità del progetto.
La selezione è stata condotta sulla base di una ricerca del legame tra spazio pubblico e privato, esterno e interno, volta a costituire un processo relazionale per la condivisione degli spazi. Di seguito alcuni progetti accorpati per tipologie e destinazioni d’uso.

Residenze d’artista

Interni privati, certo, ma anche luoghi di lavoro. La casa “atelier d’artista” diventa un tema di progetto intrigante che offre soluzioni traslabili anche in contesti più tradizionali. Nella casa dell’artista Hannes Egger, a Lana, lo studio altoatesino Messner Architects risolve il grande spazio al pianterreno con una cellula centrale in legno, con bagno incorporato, attrezzata sui lati per contenere ed esporre: con cassetti, scaffali e armadi. Ad enfatizzare l’ingresso una porta, incorniciata dall’apertura ad arco, rivestita con una lamiera di rame.


Ciclostile Architettura trasforma invece un fienile anni Sessanta nella provincia di Bologna in un luogo di lavoro e di archivio per l’artista Francesca Pasquali. L’intero primo piano è stato trasformato in un grande open space, immerso nel verde catturato dalle ampie finestre concepite come cannocchiali sul paesaggio. Grazie alle altezze interne e ai lucernari diviene uno spazio di lavoro luminoso e areato. Una scala sospesa dalle pareti in lamiera forata connette i due piani e dialoga con il colore nero dei serramenti e del pavimento in resina dell’open space.



Il rapporto con il trascendente

Una chiesa rappresenta un punto importante per una comunità. Quella progettata da AM3 Architetti Associati a Villaggio Mosé, in Sicilia, è definita all’ingresso da un grande taglio-spaccatura che accoglie il fedele generando uno spazio di decompressione ombreggiato. All’interno un tetto dalle linee morbide riunisce e protegge simbolicamente la comunità, permettendo alla luce zenitale di diffondersi nell’ambiente, soprattutto in corrispondenza dell’altare dove elementi d’arredo minimali definiscono le funzioni liturgiche.

Il collettivo milanese studio wok offre un saggio di architettura come strumento di conforto misurandosi nella progettazione di una casa funeraria in provincia di Milano. Fulcro della ristrutturazione di un laboratorio degli anni Trenta è il cortile interno trasformato in giardino: uno spazio contemplativo che segna lo scorrere del tempo e delle stagioni. Su questo affacciano gli ambienti accoglienti e essenziali grazie all’uso di una palette sobria e neutra di materiali naturali (legno, pietra, vetro). Il soffitto diventa tridimensionale con morbide volte dove si insinua la luce naturale.


Luoghi per la cultura

Ad Arzignano (Vicenza), una ex tipografia di fine Ottocento è stata trasformata in una galleria d’arte contemporanea e un’associazione culturale dallo studio AMAA. L’intento più ampio è portare l’arte nelle dinamiche sociali della città e per questo si è lavorato sul definire, plasticamente, la soglia di ingresso, definita da volumi in cemento d’impatto scultoreo, che porta a un giardino interno quindi a una grande sala aperta internamente da una gabbia di ferro e vetro che dilata lo spazio scoprendo la corte interna.

La cosiddetta Room of memory di Associates Architecture è un padiglione, distaccamento del museo MAR ad Argentiera (Sassari), destinato a mostre temporanee e conferenze sul tema della memoria del paesaggio minerario. Una grande copertura lignea a cassettoni dipinta di nero, retta da esili pilastri, si innesta sulla rovina definendo tre spazi: uno centrale per le conferenze e due laterali per le mostre. Il rapporto con il suolo è dato da una superficie in cemento che copre l’intero perimetro delle mura preesistenti senza mai toccarle.


Gli edifici scolastici dovrebbero essere luoghi curati in tutti i loro aspetti per trasmettere valori positivi alle generazioni future. Lo studio BDR bureau si è in qualche modo specializzato in questa tipologia e il progetto della scuola d’infanzia di Macerata non delude le aspettative. La struttura è interamente in legno così come gli elementi d’arredo. E all’interno, una serie di elementi – un portale, un lucernario su uno spazio a doppia altezza, una colonna isolata rivestita in legno – diventano quasi degli oggetti da scoprire lungo il percorso.
La nuova biblioteca di Veggiano (Padova) progettata dallo studio MD41 risulta immediatamente riconoscibile nel contesto parzialmente rurale in cui si colloca, immersa nel verde, per il grande tetto a falda e il portico. Quasi un portale d’accesso al paese. Ad energia quasi zero è caratterizzata da un sistema costruttivo in legno a vista che offre un’atmosfera domestica agli spazi interni.


Il senso del pubblico

Esiste infine una forma di architettura, effimera, che attraverso allestimenti mirati riesce a trasformare lo spazio pubblico. Il collettivo romano orizzontale con il progetto di LuOgo, nel 2022, ha creato nel prato antistante la monumentale Piazza dei Martiri di Lugo (Ravenna) uno spazio multiforme. In meno di una settimana attraverso un laboratorio partecipativo e l’utilizzo di semplici e funzionali moduli in legno si è allestita una piazza recintata con gradonate, altalene, scivoli e sdraio con tanto di teli ombreggianti e reti metalliche coperte da piante rampicanti.

Lo stesso principio costruttivo è stato usato per l’allestimento della stessa mostra Viaggio in Italia (visitabile fino al 23 giugno 2024 nel cortile interno della Rocca Estense) sempre a Lugo, dove attraverso legno di recupero si è creata una parete espositiva la cui base si allarga a disegnare una seduta pronta ad accogliere passanti e visitatori.



