Fuorisalone 2023 Sagevan Marmi: le novità create da Simone Micheli, l’intervista a Viola Marino

Autore:
Caterina Di Iorgi
  • Giornalista

Fuorisalone 2023 Sagevan Marmi: l’azienda è uno dei più noti marchi italiani che lavora e commercializza i famosi marmi di Carrara. Sagevan presenta le sue novità al Salone del Mobile 2023 e nel Cortile dei Bagni presso l’Università degli Studi di Milano all’interno del progetto per Interni Design Re-Evolution. Ci racconta tutte le novità Viola Marino, Communication Manager dell’azienda.

Fuorisalone 2023 Sagevan Marmi
Il marmo speciale dal fondo giallo-beige con venature dal verde, viola e nero. Paonazzo Sagevan è idoneo per pavimenti e rivestimenti.

Ci racconta la storia di Sagevan Marmi?

Sagevan (www.sagevanmarmi.com) nasce a Carrara, nel 2004, con l’intento di aggiungere un tassello fondamentale alla filiera del marmo: quello dedicato alla trasformazione e al commercio di questa materia prima così emblematica e prestigiosa. Rispecchia la visione aziendale della famiglia Gemignani e Vanelli il cui legame con il marmo ha origini lontane. Attraverso l’azienda di filiera Gemignani e Vanelli Marmi, Sagevan dispone dei marmi della cava Calocara Bettogli n°102–A da cui provengono i migliori marmi bianchi, bianchi venati e “colorati” di Carrara, per citarne solo alcuni Statuario, Calacatta, Paonazzo…

Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Sagevan Marmi?

Al centro di tutto c’è un assunto fondamentale: la valorizzazione del marmo, dalle sue geometrie fino all’esaltazione delle sue ineguagliabili caratteristiche estetiche. Un’attenzione e una cura verso la materia prima che si traduce negli elevati standard qualitativi e produttivi dell’azienda. Per queste ragioni, nel corso del tempo, abbiamo deciso di intessere rapporti con i nostri partner solidi e duraturi basati proprio sugli ideali di affidabilità e lealtà propri dell’azienda.

Vi siete posti nuovi obiettivi in ottica green o nuove soluzioni eco-sostenibili?

A noi piace parlare di costante miglioramento in materia di prestazioni ambientali. Una sensibilità questa che abbiamo fatto nostra precorrendo un po’ i tempi: dal 2002-2003 la cava di filiera Calocara Bettogli n°102–A vanta le certificazioni ISO 9001 e 14001 a cui si è aggiunta nel 2021 la prestigiosa EMAS. La traccia segnata prosegue per quanto riguarda i prodotti di Sagevan: in prospettiva futura desideriamo ottenere la Made Green in Italy, passando anche per la Enviromental Product Declaration. Si tratta di progetti in corso a cui ci stiamo dedicando per ottenere un risultato davvero significativo.

Quali saranno le tendenze su cui puntare per il futuro del settore?

Fuorisalone 2023 Sagevan Marmi
Il marmo Statuario di Carrara si caratterizza per il suo fondo bianco-latte con poche e sottili venature grigie che lo rendono molto pregiato.

Il futuro è una fucina di nuove sfide tutte volte alla valorizzazione del marmo. Parlando di processi produttivi, per esempio, abbiamo già sperimentato con successo l’eliminazione delle piccole cavità naturali presenti sulle lastre di marmo. Oggi, stiamo realizzando tecnologie e metodi di taglio ad automatismo avanzato che ridurranno di oltre il 50% gli sfridi di lavorazione. Allo stesso tempo forniremo misure e spessori di lastre inediti rispetto a quelli attualmente presenti sul mercato, così da ottimizzare al massimo la produzione della cava e incrementare, a parità di volumi lavorati, la quantità di lastre rispetto alle tecnologie correnti. Per l’azienda questa è una scommessa e noi abbiamo deciso di “gettare il cuore oltre l’ostacolo”.

Ci racconta le novità della collezione 2023 che presenterete in occasione della Design Week?

Le creazioni che presenteremo sia al Salone del Mobile che al Fuorisalone (Cortile dei Bagni, Università degli Studi di Milano) sono Soul vaso e Soul pouf-scultura, entrambe realizzate in marmo Statuarietto di Sagevan. Ci siamo affidati allo sguardo visionario dell’architetto Simone Micheli che le ha ideate e progettate anche secondo le fascinazioni esercitate da questa materia prima senza tempo. Il suo credo progettuale – trasformare la complessità del nostro tempo in semplicità – è sintetizzato da queste due creazioni. Anticipo forme del tutto inaspettate che trovano un controcanto formidabile nel disegno vivace che le tipiche venature di questo marmo creano sul suo fondo bianco.

Quale sarà il concept dell’allestimento per Interni Design Re-Evolution 2023?

Ad ospitare le creazioni di Sagevan sarà la splendida cornice del Cortile dei Bagni della Statale di Milano. Una mostra evento collettiva disegnata dall’architetto Simone Micheli. Il tema di fondo pone al centro il pensiero evolutivo come strumento di progetto in grado di attivare le necessarie sinergie tra differenti saperi. Dal design fino al concetto di casa, dal territorio fino al Metaverso, questi i temi che fanno da sostrato all’allestimento progettato dall’architetto Micheli, un allestimento capace di emozionare creando così una crescente interazione tra utente e prodotto.

Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?

Forse non è esattamente la più contemporanea, ma credo sia la più forte e promettente: sono molto affascinata dall’approccio odierno di reinterpretazione del passato, fornendo una nuova luce a ciò che già esiste. Se è vero che nulla di nuovo può essere detto, adottare un nuovo sguardo contraddice in parte la celebre affermazione.

Una domanda che è anche un po’ una provocazione, esiste ancora uno stile italiano nel design?

Esiste perché esiste l’ingegno umano che in nessun modo può essere imbrigliato da dinamiche spazio-temporali. Quello italiano in particolare si contraddistingue per un passato così denso che difficilmente potrà dirsi esaurito.

Cosa significa per voi il concetto di Made in Italy?

Per rispondere devo scomodare Italo Calvino. Secondo noi il Made in Italy corrisponde alla definizione di “classico” data dallo scrittore: “È classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno.”