Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari

Ritorna la nostra rubrica dedicata ai designer under 35. Astrid Luglio, che ha fatto della ricerca culinaria e olfattiva il suo tratto distintivo, ci racconta la sua esperienza. Nei suoi lavori ama condurci in una narrazione ancora inesplorata, capace di evocare nuove gestualità e sensazioni.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
Ritratto Astrid Luglio, photo credit Sirio Vanelli     

Ha un tocco poetico e lieve. Gli oggetti che disegna promuovono il rinnovato bisogno di un coinvolgimento dei sensi. Parliamo di Astrid Luglio, classe 1988, originaria di Napoli, oggi vive, progetta e insegna a Milano. Si è laureata in Design del Prodotto alla NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove attualmente è docente di progettazione nel corso di prodotto Small Objects al triennio di Design condotto in lingua inglese.

Il viaggio ha rappresentato un aspetto importante della sua formazione: Astrid ha vissuto e lavorato in Australia, a Melbourne, in Vietnam, a Ho Chi Minh City, e in Norvegia, a Oslo, dove vive una parte della sua famiglia. Nel 2018 ha fondato a Milano il suo studio e ha iniziato a collaborare con aziende, gallerie e privati sia in Italia che all’estero.

Mi sono buttata per istinto nel mondo del design. Ho vissuto a Napoli fino alle scuole superiori e sin da piccola sentivo un’attrazione verso gli oggetti, perché in famiglia c’era una attenzione particolare per questo mondo. In casa c’è sempre stata una cura per la tavola e un interesse per il collezionismo di oggetti. Così dopo un’attenta ricerca per comprendere dove indirizzarmi, sono arrivata a Milano, facendo vari tentativi che poi si sono rivelati positivi. Sono stata presa alla Naba dove ho iniziato gli studi, che anno dopo anno confermavano il percorso giusto per me, racconta Astrid Luglio.

Un percorso formativo che è alla base del suo metodo di lavoro

Anni importanti che si sono rivelati formativi, in cui è entrata in contatto con diversi aspetti del design, dalla grafica all’interior fino al design di prodotto.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
Travasi per IIchendorf Milano, design Astrid Luglio

Pian piano sperimentando e accettando i primi lavori, ho cominciato a selezionare quello che ritenevo più idoneo per il mio percorso. Non è stato un passaggio immediato. La cosa interessante della mia formazione è stata incrociare l’interior, la grafica e la moda.

Al centro della sua ricerca c’è l’interesse per la cultura culinaria, il mondo delle fragranze, dell’arredo e del prodotto in generale. Progetti realizzati al fianco di esperti artigiani locali e anche prodotti in serie, dove esprime la volontà di generare un’esperienza tramite un racconto sensoriale, in un delicato bilanciamento tra narrativa e funzionalità.

Il collettivo The Ladies’ Room, fondato insieme a Sara Ricciardi, Ilaria Bianchi e Agustina Bottini, ha appunto l’intento di indagare il design contemporaneo attraverso esperienze sensoriali.

È stato un modo per stimolarci reciprocamente, ma anche per unire economicamente le forze e poterci presentare alle mostre. In questo settore c’è molto individualismo, quindi l’idea di un collettivo per raggiungere un obiettivo comune ci dava lo slancio giusto per iniziare. Dall’esterno la percezione è stata molto forte e rara.

I primi progetti frutto di una ricerca ossessiva

Nel corso degli anni ha identificato una metodologia che ha poi applicato a tutti i suoi progetti.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
Camera Olfattive

È stata una rivelazione nel tempo. Mio padre lavora nella ristorazione quindi abbiamo sempre trattato il tema della tavola con grande cura dalla scelta degli oggetti allo studio delle tradizioni. Quando mi sono trovata a scegliere in che cosa contraddistinguermi, mi è venuto naturale cominciare da quello che per me poteva essere interessante indagare.

Automotivazione e identificazione delle tematica che ti stanno a cuore, ‘che ti ossessionano’, sono fondamentali fin dai primi lavori. Nasce quindi il primo progetto Camere olfattive, una ricerca per un’acetaia di Reggio Emilia che produce aceto balsamico.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
Camere Olfattive

In Italia la storia sulla produzione di questo ingrediente è poco conosciuta. Sicuramente si trova sulle tavole di tante persone, ma il processo di produzione è molto interessante, con una storia particolare: dietro ogni produzione ci sono cento anni di gestazione, un rituale che si tramanda di famiglia in famiglia. Ho iniziato ad approfondire il tema della degustazione di questo ingrediente, che generalmente viene servito con cucchiaini di plastica o in piccoli bicchieri, proponendo invece al consorzio un calice dedicato all’aceto balsamico per enfatizzare la gestualità nel momento della degustazione. Abbiamo così creato un’esperienza che partiva dalla degustazione olfattiva, spiega la designer.

Un oggetto semplice che intende valorizzare il bouquet aromatico, espandendo al massimo la sensorialità.

La ricerca costante di un’esperienza narrativa

Nel corso degli anni Astrid ha anche accolto la sfida di progettare prodotti in di serie. Un passaggio quasi naturale, ma dove ha sempre mantenuto con coerenza la propria area di interesse, senza snaturarsi.

Ho ben chiara la mia idea di ricerca e cerco di riconnetterla ai progetti industriali. Il mio racconto cerca sempre un dialogo con l’interlocutore per trasformare in esperienza il rapporto con l’oggetto. Cerco di coinvolgere l’utente in modo che si possa porre delle domande o che semplicemente possa sentirsi felice di utilizzare l’oggetto, che gli trasmette determinate sensazioni, prosegue Astrid.

Travasi, oggetti ibridi

Tra le importanti collaborazioni ricordiamo quella con l’azienda Ichendorf Milano, che da più di cent’anni produce tableware in vetro. Il progetto Travasi, una collezione di brocche che si concentra sul gesto del “travasare”; ovvero versare i liquidi dalla confezione originale in cui vengono venduti a oggetti di servizio pronti per essere messi in tavola. Vino, acqua, caffè, latte, olio, aceto, a ogni modello può essere assegnato un ruolo diverso a seconda delle esigenze, ma anche della forma, della capacità e del beccuccio più adatto.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
Travasi per Ichendorf Milano, design Astrid Luglio

Contrariamente all’abitudine di utilizzare oggetti specifici per ogni singola funzione, questi pezzi abbracciano la tendenza della spersonalizzazione, sfuggendo ai ruoli convenzionali. Sono oggetti ibridi, liberamente interpretabili, che mantengono la loro funzione e ampliando le possibilità di utilizzo, costruendo ogni volta storie diverse. Una famiglia di prodotti che popola e allestisce la scenografia della tavola con delicatezza e un tocco di colorata allegria.

La narrazione è proseguita con l’ultima omonima collezione di bicchieri per aperitivo di forme ibride, utilizzabili in libertà.

Famiglia Oliva, il racconto di un ingrediente mediterraneo

Tra gli ultimi lavori troviamo Famiglia Oliva, una collezione di utensili pensata per il dosaggio e la degustazione dell’olio, che intende valorizzare uno degli ingredienti mediterranei per eccellenza, presente in tutte le tavole. Composta da tre elementi – Gea, il piatto per pane e olio; Elio, il cucchiaio per dosare e servire l’olio; e Pigi, il barattolo dedicato all’esperienza olfattiva – la serie è realizzata con gli artigiani di Napoli della storica Rua Catalana, profondi conoscitori della lavorazione dei metalli come ottone, latta e bronzo.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
Famiglia Oliva

Ho avuto la fortuna di lavorare a fianco degli artigiani che hanno collaborato con il famoso architetto Riccardo Dalisi. La loro è una saggezza complessa, ma anche significativa e determinante per la buona riuscita del progetto. Una produzione partecipata, davvero alla Dalisi, come solo a Napoli si riesce a fare: chi passava dal vicolo dava una sua personale opinione sul progetto. Abbiamo costruito ogni pezzo sulla base dell’opinione condivisa del quartiere, ci svela Astrid.

Una piccola cantina a Edit

La ricerca della giovane progettista è proseguita anche nell’ambito dell’interior design con Innesti Bar per il marchio vinicolo Feudi di San Gregorio. Si è trattato di un concept che racconta il territorio irpino dove nasce questo vino, valorizzando tecniche artigianali e materiali locali. Durante l’edizione ottobrina di Edit Napoli, la fiera dedicata al design editoriale e d’autore, una porzione della cantina vinicola è stata ricostruita nel Chiostro di San Domenico Maggiore.

Astrid Luglio, il mondo dei sensi che apre nuovi scenari
EDIT Napoli 2022, Innesti Bar, design Astrid Luglio per Feudi di San Gregorio. Complesso San Domenico Maggiore, photo credit Serena Eller Vainicher

Per realizzare il Bar sono state utilizzate pietre locali come Fontanarosa, Breccia Irpinia e Tufo, una tipica giara in terracotta di Calitri e un intreccio di paglia realizzato dalla cooperativa della paglia di Fontanarosa. Il nome Innesti è volutamente preso a prestito dalla pratica botanica in cui la parte basale e quella aerea si bilanciano in nuovi curiosi equilibri.

Le sfide proseguono. Astrid che sta lavorando ad un progetto per Davide Longoni che vedremo al prossimo Salone del Mobile e a tanti altri progetti che al momento non può svelare. Il tutto sempre guidato dal suo  sguardo delicato e poetico, e dalla ricerca che conduce a un’esperienza sensoriale irripetibile.

Astrid Luglio progetti: foto e immagini