Abitare in una ex fabbrica di sigari
Il progetto residenziale di Manifattura Tabacchi propone appartamenti high design firmati Patricia Urquiola e studio q-bic in una location dal sapore industriale e brutalista.

A tre chilometri dal centro storico di Firenze si trova la Manifattura Tabacchi, un edificio possente, una delle tante opere firmate da Pier Luigi Nervi, costruita negli anni Trenta quando il monopolio di Stato decise di unificare gli impianti di produzione del tabacco Sant’Orsola e San Pancrazio. Oggi questo complesso faraonico, che si estende su una superficie di oltre 6 ettari con 16 edifici, è al centro di un progetto di riqualificazione importante. I corpi 7 e 12 sono stati riconvertiti per ospitare unità abitative di nuova concezione e, insieme agli spazi workplace della Factory negli edifici 4 e 5, rappresentano l’inizio di una nuova era per l’intero complesso.
Da stabilimento produttivo ad area polivalente

Come anticipato, il progetto residenziale si inserisce all’interno di un disegno ben più ampio per la Manifattura Tabacchi: diventare un nuovo riferimento multifunzionale per la città di Firenze. La riqualificazione, infatti, entro il 2026 intende recuperare la storica area industriale composta da 16 edifici – parliamo di circa 110.000 mq – per adibirla a spazi commerciali e direzionali, culturali e di formazione, aree residenziali, hospitality, aree verdi pubbliche e parcheggio. L’obiettivo è quello di dare vita a un nuovo quartiere e a un polo per la cultura contemporanea, l’arte e la moda. Ha già aperto la Factory: da gennaio gli edifici 4 e 5 ospitano un workplace dedicato ad aziende, professionisti e talenti creativi. I nuovi ambienti direzionali e di co-working coniugano l’eredità industriale dell’architettura originale con funzionalità, comfort e sostenibilità di alto livello. Mentre sono già in vendita le unità abitative collocate negli edifici 7 e 12, il cui completamento è previsto a dicembre 2023.
Nuove residenze d’autore

Sono in tutto 45 i nuovi appartamenti dislocati negli edifici 7 e 12, distribuiti su una superficie di 25.000 mq che comprenderanno anche spazi commerciali, amenities e spazi pubblici. A disposizione dei futuri residenti sono infatti previsti a uso esclusivo: un deposito biciclette e un bike lab attrezzato per la manutenzione e riparazione delle bici; una pet room per la toelettatura degli animali domestici; un’area fitness attrezzata; una delivery room; un roof-top arredato con vista sul centro storico di Firenze; un servizio di portineria centralizzata a disposizione dell’intera Manifattura.
Insomma, un microcosmo con la vocazione di un macrocosmo, nella varietà dei servizi come nell’attenzione alla sostenibilità. I due edifici, infatti, rispettano gli standard della certificazione BREEAM Excellent. L’impiantistica delle abitazioni sfrutta l’energia geotermica. È stato messo a punto un sistema duale di recupero e riuso delle acque meteoriche e di pozzo. Mentre un impianto domotico gestisce illuminazione, termoregolazione e videocitofoni, anche in remoto, garantendo sicurezza, comfort e risparmio energetico.
Residenze dall’animo green non solo dentro, ma anche fuori: il verde che interessa ballatoio, logge e terrazze degli edifici è al centro di un progetto ad hoc, firmato dall’architetto e paesaggista Antonio Perazzi, che ha anche curato il progetto di landscape per l’intero complesso della Manifattura Tabacchi. Potremmo quasi definirlo un paradiso industriale.
Anilla by Patricia Urquiola

L’edificio 7, con affaccio verso la piazza dell’Orologio, era originariamente destinato a magazzino. È stato chiamato Anilla in un richiamo alla figura dell’operaia (Anilladora) che all’interno della Manifattura aveva il compito di mettere l’anilla (la fascetta) ai sigari.
Al piano terra si trovano le due lobby d’ingresso, di cui una dotata di servizio concierge. Al primo piano sono dislocate le unità con terrazza, mentre tra il secondo e terzo piano si sviluppano tre duplex dotati di grandi verande vetrate.
Due penthouse panoramiche, con ampia terrazza e giardino interno, sono ospitate nel nuovo volume ricavato sulla copertura dell’edificio esistente. Realizzato in mattoni, questo elemento crea continuità visiva e materica con il basamento dell’edificio e i tetti adiacenti.
I 21 appartamenti anche nell’interno dialogano leggeri e delicati con la struttura esistente: la maglia regolare dei pilastri ne guida la suddivisione dei locali, in una separazione netta fra zona giorno e notte; un sistema di soppalchi, pedane e locali posti su diversi livelli riproporziona le grandi altezze ereditate dall’architettura industriale.
La luce naturale diventa, ovunque, l’occasione per mettere in risalto le caratteristiche originali del fabbricato. Ampie vetrate, terrazze e giardini d’inverno portano all’interno dell’edificio scorci della piazza dell’Orologio e della piazza del Teatro.

La cucina è il cuore pulsante di ciascun appartamento: disegnata da Patricia Urquiola e realizzata artigianalmente su misura per ogni unità, è un pezzo unico di design. In alcuni casi prende la forma di un volume curvilineo che caratterizza lo spazio del soggiorno, altrove si configura come angolo aperto che, sfruttando l’illuminazione, diventa parte integrante della zona giorno.

Anche la proposta di arredo è studiata da Patricia Urquiola e comprende pezzi iconici da lei disegnati per alcuni dei più importanti brand di design a livello internazionale. Tra questi Cassina, Moroso, Flos, Agape, Kettal, Listone Giordano, Glas Italia, Mutina, CC-Tapis. Il parquet in legno, le boiserie a parete e i colori tenui riprendono la palette di Manifattura, creando ambienti caldi e accoglienti in contrasto con la ruvidezza dell’edificio.
Puro by q-bic

L’edificio 12, costruito negli anni Venti in stile industriale tardo ottocentesco, è il più antico del complesso, il solo preesistente al momento dell’avvio del cantiere negli anni Trenta. Originariamente era adibito al confezionamento e inscatolamento dei prodotti finiti. Il nome Puro è stato scelto perché, in spagnolo, significa sigaro, ma gioca anche con il termine italiano per fare riferimento allo stile minimale che q-bic ha scelto per il progetto. La riqualificazione pensata dallo studio, infatti, mira a preservare e valorizzare ogni aspetto dell’architettura preesistente, mantenendo gli interni il più possibile aperti e indivisi, utilizzando materiali, finiture e serramenti originali.
Al piano terra si trova la lobby d’ingresso, mentre al primo piano si sviluppano i 24 loft open space di diverse metrature, realizzati su uno o due livelli. Tre di questi sono ospitati all’interno della struttura a ponte che, in passato, collegava l’edificio 12 con quello adiacente. Il doppio affaccio che li caratterizza svela, su entrambi i lati, scorci inediti della Manifattura Tabacchi.
Gli appartamenti sono illuminati dalle grandi finestre orientate a sud e dominati dalle imponenti capriate metalliche che sorreggono il tetto a padiglione. Gli spazi del soggiorno mantengono, in alcune parti, la doppia altezza originaria. Proprio grazie alle ampie volumetrie, è stato possibile realizzare un nuovo livello sottotetto che accoglie, oltre alle camere da letto, le terrazze a tasca ritagliate nella copertura.

Il contributo di luce naturale dato dalle grandi finestre tripartite restaurate è amplificato dalle nuove aperture in copertura: terrazze a tasca e lucernari, infatti, permettono di illuminare generosamente anche gli spazi del sottotetto. L’uso dell’acciaio nei nuovi spazi prende spunto dal repertorio industriale della Manifattura: il ballatoio in metallo che dà accesso alle residenze al primo piano, per esempio, richiama le passerelle in ferro che collegavano in quota i macchinari della centrale termica; le partizioni delle pareti vetrate e dei rivestimenti in ferro crudo richiamano il disegno delle guardiole dislocate negli edifici.
Infine, la vegetazione è un altro degli elementi peculiari del progetto: ispirata al verde spontaneo che ha avvolto gli edifici della Manifattura negli anni di disuso, la vegetazione pervade il ballatoio e le terrazze a tasca, fino a innestarsi all’interno degli appartamenti.

Per quanto riguardo l’interior, q-bic ha selezionato una serie di brand d’arredamento di alta gamma in linea con l’identità industriale del progetto. Boffi e Lema per cucine e armadi, mentre per le finiture sono stati scelti materiali che appartengono alla tradizione degli edifici manifatturieri: cemento, parquet industriale in listelli di legno massello, resina e ceramica.