A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana

Autore:
Daniela Giambrone
  • Giornalista
Tempo di lettura: 7 minuti

Sontuosità antiche e contemporanee per l’hotel 5 stelle che rivela il gusto sofisticato dello Studio Luca Guadagnino che si è occupato degli interni.

A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana
Foto Giulio Ghirardi

Bella come una scenografia, intrisa di storia antichissima, ricca di fascino solenne. A Roma ogni edificio ha qualcosa da raccontare e sicuramente l’hotel Palazzo Talìa, situato in un edificio risalente al Cinquecento, rivela fra le sue mura un lungo passato. Oggi ospita un 5 stelle con 26 tra camere e suite grazie a un intervento congiunto tra la Federici, specializzata in costruzioni e real estate, e lo Studio Luca Guadagnino, fondato dal noto regista nel 2017.

Carta d’identità di un palazzo cinquecentesco

A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana
Foto Giulio Ghirardi

Abitazione dell’umanista Angelo Maria Colocci, segretario di papa Leone X, il palazzo fu donato nel Seicento dal Cardinal Michelangelo Tonti, detto “il Nazareno”, a San Giuseppe Calasanzio, fondatore dell’Ordine degli Scolopi nonché del Collegio Nazareno. La prestigiosa scuola resistette nel tempo all’occupazione dei francesi di Napoleone, all’invasione dei nazisti, ma non riuscì a far fronte al calo demografico e al progressivo spopolamento del centro storico durante gli anni Novanta del secolo scorso.

Nonostante fosse frequentato da molti nomi noti – da Carlo Verdone a Christian De Sica, dai figli di Rossellini a quelli di Leone, dal pittore Serafini a Dario Argento – venne chiuso definitivamente nei primi anni Duemila, ospitando al posto del Collegio la sede del Partito Democratico, attualmente ancora presente all’ultimo piano dell’edificio.

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A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana
Foto Giulio Ghirardi

Nel gennaio 2021 è stato avviato un accurato progetto di restauro conservativo che ha regalato all’edificio l’aspetto odierno, valorizzandone gli ambienti nonché la preziosa eredità del Collegio costituita da 60 opere in marmo, tra cui busti di epoca romana del I e II secolo d.C., e la Statua di Menade esposta nella hall.

Non ha i vincoli delle catene alberghiere, non presenta un lusso omologato. Al contrario, è molto caratterizzato, con uno stile riconoscibile e un timbro personale. Un palazzo con un sincretismo di tre secoli di storia, ma da cui traspare anche molta contemporaneità

spiega l’ingegnere Elia Federici, patron e anima del progetto.

L’essenza del confort domestico

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Foto Giulio Ghirardi

Il senso è di dare casa all’ospite: molte residenze romane sono maestose e con dettagli architettonici di grande ricchezza, ma anche vissute con semplicità. Qui c’è la solennità del passato, che è possibile adattare alla quotidianità in modo autentico

continua Elia Federici.

Come buon auspicio è stato scelto il nome Talìa per battezzare il nuovo progetto, in riferimento alla musa dell’accoglienza, oltre che delle arti e dello spettacolo: in greco, la parola significa infatti abbondanza, prosperità.

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Foto Giulio Ghirardi

Nonostante l’ispirazione arrivi da una visione classica del lusso, l’atmosfera è alleggerita da una sensibilità contemporanea: affreschi d’epoca sono affiancati da opere di arte contemporanea, come le due site-specific della pittrice Delfina Scarpa, che fa parte della nuova generazione di artisti romani. Echi sobri e raffinati permeano tutti i dettagli, tornano anche nelle divise dello staff, disegnate dalla stilista Claire Crowley, che rievoca lo stile britannico e tradizionale, ma in chiave sofisticata e attuale, con colori differenti per ogni area dell’hotel.

Il tocco dello Studio Luca Guadagnino

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Foto Giulio Ghirardi

Gli interni di tutti gli spazi comuni, ristorante e bar inclusi, sono stati curati dallo studio di Guadagnino, alla sua prima esperienza nell’ospitalità. Interessante il concept studiato per l’imponente moquette, pensata come una sorta di tappeto-percorso da seguire, con un tema floreale stilizzato, creato da Nigel Peake, cromaticamente intenso e con le tonalità che identificano l’hotel, dal rosso al vinaccia, dal rosa al vinaccia.

Oltre che negli ambienti, si sviluppa anche sulla scala monumentale che conduce al piano nobile, dove si trovano altre camere e l’Aula Magna, 248 metri quadrati di sontuosità e magnificenza, decorata con gli affreschi settecenteschi del pittore Gaspare Serenari. Questa sala è una delle chicche dell’hotel, viene infatti utilizzata per eventi privati o prenotata insieme alle attigue suite come Talìa Suite.

Lo Studio Luca Guadagnino si è anche occupato di disegnare quasi tutti i mobili, molti accessori d’arredo come le lampade, la collezione di piastrelle multicolor per i bagni, i divani rotondi a spicchi rosa e vinaccia, i letti a baldacchino in ferro battuto,  e l’area wellness. Qui marmi pregiati sono stati accostati a maioliche verdi, in un risultato finale insolito e ben equilibrato.

A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana
Foto Giulio Ghirardi

Allo studio, infine, la scelta di disegnare e personalizzare una camera speciale all’ultimo piano, la Terrace Suite: boiserie in legno di pesco, tetto spiovente, colori tenui e morbidi sul rosa, camino, letto immaginato come un’alcova e un terrazzo di 66 metri quadrati che si affaccia sul cortile interno, un salotto urbano ricco di verde tropicale. È stato curato dalla paesaggista Blu Mambor e ospita il bar e parte dei coperti del ristorante, aperti entrambi anche agli ospiti esterni dell’hotel.

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Foto Giulio Ghirardi

Camere d’autore

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Foto Giulio Ghirardi

L’architetto Marianna Lubrano Lavadera dello studio di progettazione e store Mia Home Design Gallery con l’architetto Laura Feroldi di Laura Feroldi Studio hanno progettato gli interni delle 25 camere, una diversa dall’altra, e dei corridoi del primo e del secondo piano. Gli ambienti sono spaziosi, accoglienti, con oggetti di design tradizionali reinterpretati in chiave contemporanea.

Molti gli arredi delle camere disegnati e le finiture progettate ad hoc per l’hotel, come la collezione di piastrelle multicolor per i bagni, i divani rotondi a spicchi rosa e vinaccia, i letti a baldacchino in ferro battuto. Ma non finisce qui, è presente infatti anche una selezione di prodotti di designer e realtà artigianali storiche ed emergenti, italiane e internazionali: dalle applique con vetro soffiato a mano all’armadio in radica a righe marrone e avorio.

A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana
Foto Giulio Ghirardi

Ognuna delle nostre camere è unica per volumi e luce, come è tipico dei palazzi storici. L’obiettivo è stato quello di preservare e valorizzare queste differenze creando ambienti senza tempo che combinano elementi classici e contemporanei in un equilibrio armonioso, rievocando la naturale sovrapposizione che avviene in una residenza storica di famiglia. Il tutto con il comfort di un hotel 5 stelle.

Tradizione romana rivisitata in cucina

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Foto Giulio Ghirardi

A piano terra, sono stati collocati i tre ambienti del bar, comunicanti fra loro e uno con accesso diretto dalla strada. Gli affreschi sul soffitto ispirati alla Domus Aurea regalano una nota di carattere e precedono le atmosfere sobrie e composte del ristorante Tramae.

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Foto Giulio Ghirardi

Marco Coppola firma il percorso gastronomico, un viaggio che da Venezia passa per Firenze e Roma, fino a Sorrento, città natale dello stesso chef, proponendo i piatti preferiti della famiglia Federici, come la milanese con l’osso e il vitello tonnato, affiancati da portate mediterranee come gli spaghetti alla Nerano. Immancabile protagonista è ovviamente la tradizione romana, con specialità come il raviolo alla vaccinara, la millefoglie di filetto con strati di carciofi o patate, gli anellini di calamari impanati o la stagionale minestra di arzilla.

 

A Palazzo Talìa, per ritrovare tutta l’essenza dell’estetica romana: foto e immagini