Un tour internazionale fra i 5 barbershop più cool

Autore:
Daniela Giambrone
  • Giornalista

Il design dei barbershop si è emancipato: finalmente finito il revival anni Cinquanta, oggi sono location contemporanee dove l’estetica al maschile parla linguaggi nuovi, capace di raccontare trend global e mood locale allo stesso tempo.

5 barbershop fuori dagli schemi
Juice Barbeshop & Cafè, Toronto. Design by Studio AC , photo Andrew Snow

Lentamente, ma ci è riuscito. Il grooming – ovvero quel segmento del mercato beauty che si occupa della bellezza al maschile – da tempo non è più considerato un fenomeno passeggero né secondario. Rilanciato da un revival vintage che ha acceso la nostalgia degli anni Cinquanta con il trend hipster, oggi, a circa dieci anni di distanza, il grooming si è evoluto, nell’offerta di servizi e prodotti, così come nella progettazione dei luoghi dedicati.

I barbieri, o meglio i barbershop, oggi sono spazi dove il design non è più costretto a seguire lo stereotipo del club al maschile – sigari, pipe, divani in pelle – ma si prendono la libertà di reinterpretare codici tradizionali in una versione più contemporanea, fluida. Luoghi di aggregazione e condivisione, che declinano il trend globale della cura per barba e baffi ognuno secondo il proprio mood locale.

Pianeta Design ne ha selezionati cinque, in un viaggio internazionale all’insegna del grooming.

A Praga tradizione quanto basta

5 barbershop fuori dagli schemi
Tony Adam’s barbershop, design by oooox, Photo Boys play nice

Tony Adam’s a Praga, progettato dallo studio locale Oooox, è un buon esempio della transizione nel design dei barbershop. Qui gli elementi simbolici che l’immaginario collettivo associa al barbiere sono numerosi: prime fra tutte le poltroncine tecniche fatte a mano in Sicilia, che connotano inequivocabilmente il luogo.

L’ingresso si apre su un bar, imponente con il suo bancone in travi di legno grezzo, e sul divano Chesterfield in pelle scura, altro classico dell’immaginario barber, che anticipa la zona tecnica con le postazioni lavoro. Un corridoio più intimo, che funziona anche come spazio rivendita, collega all’area rasatura e ai lavaggi.

I banconi dell’area rasatura sono costituiti da due travi in acciaio collegate a un lavabo, che sorreggono assi di legno di appoggio per i prodotti. Ooox ha abbinato a mobili in rovere naturale, intonaco pettinato e piastrelle retrò degli elementi industriali in acciaio che contaminano l’immagine tradizionale del barbiere con un gusto più attuale.

L’insieme restituisce un’atmosfera vintage ma non troppo, dove i colori scuri parlano al maschile senza essere scontati.

A Dubai il lato scintillante della barberia

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Chaps & Co. barbershop, design Nicholas Szczepaniak Architects, photo Nicholas Worley

Chaps & Co è un franchising colosso del grooming. Presente con numerose sedi a Dubai, Abu Dhabi, Riyad e New York, rappresenta un punto di riferimento nel mondo mediorientale e internazionale. La sede nel Dubai Design District è stata curata dallo studio londinese Nicholas Szczepaniak Architects, così come tutte le altre, al momento nove concluse e due in progress.

Ispirati a un’estetica tradizionale inglese, in particolare il salone di Dubai si caratterizza per la scelta di affiancare una struttura in cemento grezzo a contrasto con arredi su misura in legno. Poltroncine tecniche e colori scuri rimangono per suggerire l’idea di un ambiente al maschile, insieme agli immancabili divani Chesterfield in pelle nera e a una finta testa di cervo, ma entrano a far parte del concept anche elementi di novità, come le lampade sospese che irradiano una luce ambrata morbida, o l’uso di materiali insoliti per un barber, come le pareti in vetro opaco.

Ad allontanare Chaps & Co. dal modello vintage c’è un’atmosfera scintillante che, pur comunicando virilità, aggiunge un aspetto più leggero e spettacolare.

A Londra benessere al maschile

5 barbershop fuori dagli schemi
Man-ifesto barbershop, design by Studio Phyne, photo Edward Hopley

Rispetto ai due barber visti finora, Man-ifesto si spinge ancora un po’ di più verso una nuova estetica maschile.

Il concept, firmato Benedict Wilhelm dello Studio Phyne di Vienna, è stato declinato su due sedi. La prima, quella situata a Leather Lane nell’Holborn di Londra, vuole comunicare l’approccio meno standard alla barberia di cui si fa portavoce il titolare.

Se da un lato la virilità continua a essere associata a colori scuri e a materiali di spessore – come legno bruciato secondo l’antica tecnica giapponese tecnica shou sugi ban e mattoni a vista – dall’altro si nota un evidente desiderio di innovazione: i colori scuri sì, ma nei toni dell’ottanio e del marrone; le poltroncine tecniche sì, ma con linee più moderne, che non rimandano troppo a echi vintage.

Il light design abbina lampade minimali di ispirazione Art Déco con punti luce e faretti di sapore più industriale. In questo spazio, si perdono le tracce di un’atmosfera barber per trovare quelle di un approccio più orientato al benessere in generale.

A Toronto contaminazione contemporanea

5 barbershop fuori dagli schemi
Juice barbershop, design by Studio AC, photo Andrew Snow

Un passo ancora oltre, nel percorso di innovazione dell’estetica barber, lo fa Juice, barbiere e caffé di Toronto firmato dallo Studio AC locale.

Qui si aggiunge la multifunzionalità: la barberia rimane luogo di condivisione sociale, ma non più chiusa in un’atmosfera da club, bensì aperta con un servizio bar che attira anche altre tipologie di clienti. Il colore sfrutta ancora le tinte scure, ma nel contrasto bianco e nero non si riconosce più soltanto un codice maschile. È facile immaginare che il target abbia un’età giovane, non più o non tanto legato a nostalgie vintage.

Cuore dello spazio, 74 metri quadrati ben ottimizzati, è il bancone in metallo ondulato e cemento, che da bar passa senza soluzione di continuità a supporto per le postazioni lavoro, dove i carrelli con gli strumenti sono incastonati a scomparsa. Come vuole la logica del salone, i lavaggi sono collocati un un’area a parte, intima e di colore nero brillante, per ricreare atmosfera e privacy.

A dare un tocco fresco e luminoso, le grandi vetrate e le panche in legno chiaro. Il risultato è uno spazio dinamico, fluido, libero da cliché di genere.

A Montréal verso una nuova era

5 barbershop fuori dagli schemi
Crisp The Village, design by Ivy Studio, photo Alex Lesage

Chiudiamo la nostra selezione con Crisp The Village, barber di Montréal su progetto dello Studio Ivy. Tutti gli elementi dell’immaginario collettivo associati al barbiere qui scompaiono.

In circa 70 metri quadri ricavati da uno spazio che in precedenza accoglieva proprio un barbiere, i designer si sono impegnati a trovare l’interpretazione innovativa più adeguata per quella location. L’intervento più evidente consiste nella scelta di una palette colori inedita. Se nell’esercizio precedente le pareti erano bianche e il pavimento scuro, nella nuova rilettura di Studio Ivy l’attenzione è tutta sulle postazioni lavoro, messe in risalto da un intonaco di marmorino verde acqua davvero insolito per un luogo di benessere al maschile.

L’abbinamento è con pareti crema e un pavimento in legno di quercia naturale. Non c’è più bisogno di usare colori scuri per dichiararsi virili, non c’è più bisogno di ricorrere a divani Chesterfield quando si possono usare panche disegnate su misura e realizzate in microcemento, con una lastra d’acciaio color crema che offre la seduta vera e propria.

Le barberie sono finalmente libere di raccontare identità uniche e davvero personali.

Tour internazionale fra i 5 barbershop più cool, all’insegna del nuovo grooming: foto e immagini