Biofilico, ecco l’ufficio del futuro

Autore:
Tiziana Morganti
  • Giornalista

Lo studio Kengo Kuma Architects Associates ha presentato a Milano il progetto Welcome, feeling at work, che sarà realizzato entro 2024. Scopriamo insieme i particolari.

Un particolare del progetto Welcome Feeling At Work.
Photo KKAA

Architettura ed elementi naturali. Questo binomio non è certo una novità per il panorama urbanistico di Milano. Le politiche urban green, infatti, hanno già dato i loro frutti realizzando un edificio che, in poco tempo, è diventato uno dei simboli più rappresentativi della città.

Si parla ovviamente del Bosco Verticale di Stefano Boeri. Un progetto che è andato a riqualificare un’area e che ha catturato la fantasia di turisti ed abitanti.

Questo nuovo approccio dell’architettura, però, non è certo destinato a fermarsi qui. Nel 2024, infatti, verrà inaugurato un altro edificio, questa volta dedicato al lavoro. Si tratta del progetto “Welcome, feeling at work” di Kengo Kuma Architects Associatesvolto a realizzare dei luoghi di lavoro attraverso la biofilia.

Una vera e propria filosofia naturalistica d’intendere lo spazio cui hanno partecipato anche il botanico Stefano Mancuso.

Scopriamo il design biofilico

Un particolare del progetto Welcome Feeling At Work.
Photo KKAA

A spiegare gli aspetti essenziali che stanno dando vita a questo progetto è la project leader Yuki Ikeguchi e Kengo Kuma. Con design biofilico, dunque, s’intende una nuova visione dell’architettura, volta ad integrare e dialogare con l’elemento naturale. Il che vuol dire, in pratica, prendere in considerazione e realizzare diverse tematiche come:

  • energie rinnovabili
  • emissioni zero
  • controllo dei consumi
  • recupero dell’acqua,
  • spazi condivisi creati per la socializzazione

Struttura del progetto

Particolare del progetto Welcome Feeling At Work.
Photo KKAA

Dal punto di vista strettamente architettonico, KKAA ha disegnato sei corpi flessibili, stratificati, ruotati e intrecciati tra loro. Tutti loro, poi, sono stati concepiti come una sorta di anfiteatri arricchiti da terrazze verdi completamente accessibili che vanno degradando verso lo spazio pubblico.

Qui si trova il così detto Parco Lambro, destinato a diventare un importante spazio di correlazione tra tutti gli uffici.

In tutta questa visione architettonica, però, quale ruolo ha avuto il botanico Stefano Mancuso? Il suo impegno è quello di portare a termine l’integrazione del verde e realizzare un sistema innovativo per la purificazione dell’aria.

La Fabbrica dell’Aria utilizza le piante per depurare in brevissimo tempo l’aria degli ambienti indoor, eliminando il 99% dei composti volatili dannosi, che vengono assorbiti e degradati dalle piante. È un sistema che amplifica la possibilità delle piante di depurare l’aria, una tecnologia che fa uso della vegetazione: una nature-based solution.”

Oltre a questo, però, Mancuso intende affidarsi all’elemento verde anche per migliorare la salute psicofisica di chi, ogni giorno, frequenterà quegli ambienti per lavoro.

Le piante hanno degli effetti positivi sulla psiche, sulla salute e sulla produttività. La mia non è un’idea “new age” e buonista ma un’osservazione scientifica dimostrata da migliaia di pubblicazioni riconosciute a livello internazionale. In generale, possiamo affermare con certezza che non c’è un’altra singola soluzione che permette una tale quantità di vantaggi con una spesa così esigua. Non è un miracolo ma, semplicemente, le piante sono casa nostra.