La poltrona: stili e ambienti possibili
È dell’ottobre 1944 la celebre provocazione di Bruno Munari diretta agli interior designer, dal titolo Ricerca della comodità in una poltrona scomoda. L’artista annovera nella serie delle sedute, poltrone, più o meno scomode, dotate di forme più o meno bizzarre: poltrone piene di spigoli, poltrone di tubi cromati, di denti d’elefante…

Sino a concludere che la sedia a sdraio, deprecata dal borghese, sarebbe – di fatto – la soluzione più comoda e meno dispendiosa.
A dispetto di quanto si progetta e realizza, negli studi di design più all’avanguardia, a dispetto di quanto si potrebbe dedurre da alcune bizzarrie dell’artista che ne scrive, è la funzione a dover essa messa in primo piano e non l’estro, con tutte le incongruenze e le scomodità che quest’ultimo può portare con sé.
Alla riflessione di Munari fa eco quella di Mies van der Rohe, per il quale una sedia dev’essere leggera, robusta e confortevole.
La poltrona in vimini

In effetti, non tutte le sedie e le poltrone della tua dimora sono esattamente comode, a cominciare da quella in vimini che dovrebbe essere più confortevole, dove sei solito accomodarti – un po’ scomodo a dire il vero – in compagnia di tua figlia e dei suoi albi illustrati. Ti soccorrono cuscini in tutte le fogge e i tessuti: in raso di seta, in mussola di cotone e di pile, per la stagione invernale. Contribuirai a rendere comoda una poltrona scomoda, abbellendo anche quello che è l’ingresso che dà sul giardino di casa. Lo farai con quell’estro, che – al di là delle provocazioni – è sempre appartenuto a Munari, all’uomo e all’artista.
Il giusto ambiente

Fortunatamente trovi che altre poltrone, delle quali è costellata la tua abitazione, siano comode; ma, per lavoro e per impegni familiari, non hai ancora trovato il modo o l’ispirazione per farne il perno di un ambiente elegante e raffinato, minimal o accogliente. Spesso e volentieri accatasti sulle poltrone tanto comode e scelte con cura, ritagli di giornale, riviste, i giochi di tua figlia, dimenticando – appunto – la funzione di una poltrona!
E, quindi, all’opera!
Quanto alla poltrona minimal del tuo studio non hai dubbi: non andrai a sovraccaricare un ambiente formale che concilia lo studio e il lavoro. Abbinerai alla seduta uno o due quadri monocromi.

Di tutt’altro genere la poltrona del salotto, ricoperta da un tessuto leggero a righe verticali. Un’idea potrebbe essere quella di abbinarla alle pareti mediante una carta da parati che mantenga il motivo verticale, senza riprendere i colori della poltrona. Infine il gioiello di design che campeggia accanto alla vetrata, si abbinerà da sé. Le sue linee asseconderanno i riflessi che il sole crea, abbattendosi sugli infissi.

Pensavi che ambientare una poltrona fosse impresa impossibile quanto trovare la comodità in una poltrona scomoda e invece eccoti soddisfatto: i tuoi ambienti assumono finalmente quel tocco che ti contraddistingue.