Case green, i lavori da eseguire: caldaie, cappotto termico e infissi
Dopo il via libera alla direttiva case green che ha come obiettivo l’aumento del tasso di ristrutturazione, l’Italia dovrà presentare un piano di ristrutturazione del parco edilizio residenziale e raggiungere gli obiettivi Ue. Vediamo quali sono i lavori da eseguire e i costi che le famiglie dovranno affrontare.

La direttiva case green parla chiaro: bisogna raggiungere un parco immobiliare completamente decarbonizzato entro il 2050, stimolando le ristrutturazioni in ciascuno Stato membro, in particolare per gli edifici con le peggiori prestazioni. Nel dettaglio, per quanto riguarda gli edifici residenziali, ciascuno Stato membro dovrà ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Ebbene, si tratta di una sfida non da poco, vista la situazione in cui versa il patrimonio edilizio italiano con ben 5 milioni e 375 mila edifici da ristrutturare su un totale di 12,5 milioni.
Gli interventi indispensabili che interesseranno gli immobili meno efficienti dal punto di vista energetico riguardano il cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari. Ovviamente c’è anche la questione legata ai costi da non sottovalutare e che più spaventa gli italiani. Dunque, non ci resta che dare un’occhiata ai lavori da eseguire per centrare gli obiettivi della direttiva case green e scoprire quanto costerà ammodernare il parco immobiliare italiano.
Direttiva case green, quali lavori sono da eseguire?

Come anticipato, l’Italia dovrà impegnarsi nella riduzione dei consumi e dovrà garantire maggiore efficienza degli edifici più vecchi. I lavori da eseguire potrebbero riguardare il cappotto termico, la sostituzione dei vecchi infissi con modelli più efficienti dal punto di vista energetico, la sostituzione delle vecchie caldaie con nuove caldaie a condensazione o con innovative pompe di calore. Per quanto riguarda i costi, tutto dipenderà dalla scelta dei materiali e dall’ubicazione territoriale degli edifici.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, la situazione degli immobili italiani è critica in quanto la maggior parte appartiene alle categorie F e G (rispettivamente con 3.157.942 unità e con 4.464.582 unità), ovvero le peggiori. Ciò significa che la spesa totale potrebbe sfiorare i 270 miliardi per una spesa media per ciascun immobile di circa 35.000 euro. I costi variano dai 20mila euro ai 55mila euro, ma potrebbero arrivare fino a 60mila. Anche il Codacons aveva fornito delle stime delle spese maggiori che attendono i consumatori per adeguarsi alla Direttiva case green:
Il cappotto termico, ad esempio, ha un costo medio compreso oggi tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato, mentre per gli infissi la spesa varia in media da 10 a 15mila euro. Per una nuova caldaia a condensazione, considerata una abitazione da 100 mq, la spesa va dai 3mila agli 8mila euro, mentre per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore il costo oscilla tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto. Per un impianto fotovoltaico da 3 kW la spesa da sostenere è di circa 7.500-10.500 euro, a seconda del tipo di pannelli fotovoltaici utilizzati
aveva scritto l’associazione in una nota.