Casa con piscina, scatta la tassa di lusso: quello che c’è da sapere
Realizzare una piscina nel proprio giardino di casa fa aumentare il valore dell’immobile e l’aggiunta di questo nuovo elemento potrebbe comportare un aumento della rendita catastale con relativo aumento delle tasse. Ma è sempre così? Quando si costruisce una piscina scatta la tassa di lusso? Scopriamolo insieme.
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Chi dispone di un immobile con ampio giardino, molto spesso valuta l’ipotesi di comprare una piscina. Dopotutto, si tratta di un’ottima soluzione per stare al fresco d’estate senza lasciare il comfort di casa. Allo stesso tempo, può essere un investimento significativo che richiede tempo e denaro per mantenerlo in ottime condizioni durante tutto l’anno. Insomma, è una scelta che comporta vantaggi e svantaggi, ma un altro fattore da non sottovalutare è quello legato all’aumento della categoria catastale.
Per essere più precisi, nella maggior parte dei casi la piscina comporta un incremento del valore di mercato dell’immobile e, in alcuni casi, una variazione della categoria catastale. Di conseguenza, anche le tasse lievitano, soprattutto quando si parla di categoria di lusso. Di seguito cercheremo di fare chiarezza riguardo all’argomento.
Piscina, aumentano le tasse sulla casa?

Come anticipato, la costruzione e installazione di una piscina può comportare il riaccatastamento dell’abitazione in una categoria superiore, con relativo aumento della tassazione. Tuttavia, prima di scendere nei dettagli, è importante fare chiarezza sulle diverse categorie catastali che vengono utilizzate per classificare i vari tipi di immobili e sono fondamentali per determinare l’imposizione fiscale. Ricordiamo che le abitazioni sono suddivise in categorie del Gruppo A, che comprendono:
- A/1 – Abitazioni di tipo signorile
- A/2 – Abitazioni di tipo civile
- A/3 – Abitazioni di tipo economico
- A/4 – Abitazioni di tipo popolare
- A/5 – Abitazioni di tipo ultrapopolare
- A/6 – Abitazioni di tipo rurale
- A/7 – Abitazioni in villini
- A/8 – Abitazioni in ville
- A/9 – Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici e storici
- A/10 – Uffici e studi privati
- A/11 – Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi
È doveroso precisare che non sono previste agevolazioni fiscali (esenzione dal pagamento dell’IMU e della TASI) per le categorie catastali A/1, A/8 e A/9, che includono le abitazioni di lusso come ville e castelli. Quando il proprietario dell’immobile decide di realizzare una piscina, potrebbe andare a modificare la classificazione catastale della casa; in particolare, secondo il Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 2 Agosto 1969, un’abitazione si definisce di lusso anche quando è dotata di piscina con una superficie minima di 80 mq. Ad ogni modo, bisogna valutare attentamente anche altri fattori oltre alle dimensioni della piscina come le caratteristiche dell’immobile e le normative locali.
Casa con piscina, quali tasse aumentano
Vediamo ora come cambia la tassazione dopo l’installazione di una piscina con superficie superiore a 80 mq:
- IMU: l’imposta municipale propria viene calcolata sulla base della rendita catastale dell’immobile
- Aliquote dell’IVA: variano in base alla categoria catastale dell’immobile e alla finalità della piscina. Ad esempio, per le prime case non di lusso, l’IVA può variare dal 4% al 10% per la realizzazione della piscina sulla prima pertinenza.