Bonus acqua potabile: nemmeno il 10% nelle tasche degli italiani
Bonus acqua potabile, cifra ridotta da utilizzare in compensazione o in dichiarazione dei redditi, nel modello 730. L’Agenzia delle Entrate ha stabilito la percentuale per il calcolo dell’importo che viene riconosciuto. Vediamo le ultime novità.

Cattive notizie in arrivo per chi ha richiesto a febbraio 2023 il bonus acqua potabile: il credito d’imposta per le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare è stato ridotto.
L’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate dal 1° febbraio 2023 al 28 febbraio 2023, con riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, è risultato pari a 27.932.195 euro, a fronte di 5 milioni di euro di risorse disponibili, che costituiscono il limite di spesa,
si legge nel provvedimento.
Dato che le risorse a disposizione non bastano per le richieste ricevute, si potrà godere solo del 17,9% dell’importo richiesto. Si tratta di una netta riduzione della cifra che potrà essere utilizzata nella dichiarazione dei redditi e quindi nel modello 730/2023.
Cifra ridotta per il bonus acqua potabile

Come appreso, anche quest’anno le domande hanno portato il beneficio ad una drastica riduzione e il futuro non fa certo ben sperare: infatti, le risorse per garantire un credito d’imposta per le spese sostenute nel 2023 passano da 5 a 1,5 milioni di euro.
Ricordiamo che il bonus acqua potabile è un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio mineralizzazione raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile e per le persone fisiche mentre per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali l’agevolazione ammonta a 5mila euro.
Come richiedere il bonus acqua potabile
Per ottenere il bonus acqua potabile, l’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000 del 16 giugno 2021 – pdf sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia.