Case all’asta al minimo: dati, dettagli e motivazioni
Acquistare una casa all’asta è sempre stata una scelta alternativa per tante persone, soprattutto per via dei bassi prezzi che, comprando una casa normalmente senza alcuna asta, sicuramente non sarebbero affatto gli stessi. Nell’ultimo periodo, stando ai dati, è emerso che le case all’asta sono al minimo nel nostro Paese. Un vero e proprio calo che si registra mentre l’innovazione digitale prosegue e avanza sempre di più. Quindi è solo una questione di invecchiamento oppure c’è anche dell’altro? Andiamo a scoprire tutti i dettagli ma anche tutti i dati che sono emersi a tal proposito.

In Italia le case in asta sono in netto calo. I dati emersi rispetto all’anno in corso, il 2023, ci comunicano che nei soli primi nove mesi, ci sono state 115 mila aste per le case. Un numero che corrisponde ad una percentuale pari al 21% rispetto all’anno precedente. Infatti, nello stesso periodo del 2022 le aste erano 144 mila. La percentuale arriva al -38% se prendiamo come riferimento il 2019, quando ancora non era arrivata la pandemia da Covid. Sempre dai dati appare ben chiaro che vengono fatte all’incirca 4 mila procedure ogni tre mesi. Ma che cosa sta succedendo? Perché i numeri sono così differenti rispetto alle precedenti annate sopraelencate, quali sono le motivazioni?
Case all’asta in netto calo: questione di invecchiamento e digitalizzazione?
Il motivo di questo calo pare essere legato tutto ad una questione di invecchiamento nell’era in cui la digitalizzazione continua ad avanzare, minuto dopo minuto. Lo stock delle case all’asta sta sfiorendo e, prima che il declino sia totale, probabilmente bisognerà agire per riorganizzare in altro modo la vendita degli immobili di questo tipo. Innovare potrebbe essere la chiave giusta per riportare la curva a salire?

Come spiega anche Abilio, per il 41% delle procedure delle aste giudiziarie ci sono degli operatori specializzati che vi partecipano. Bisognerebbe rendere questa gestione decisamente più efficiente. Come dicevamo però la digitalizzazione è un aspetto molto importante quando si parla di case all’asta.
Case all’asta: quanto è importante il digitale
Per la maggior parte dei casi, gli immobili all’asta vengono venduti in via telematica. Dai dati emerge che ben l’81% delle aste si svolge in modo digitale e da remoto. Un numero decisamente in aumento se si pensa che nel 2019, sempre prima dell’inizio del Covid, questa percentuale era solo al 33%. E’ chiaro anche che il dato è salito in quanto, durante la pandemia, quasi ogni cosa si è svolta in modo telematico. Evidentemente il sistema continua a funzionare pure ad emergenza finita, con un certo supporto al momento della vendita/acquisto della casa all’asta.

Case all’asta: dove ce ne sono di più
Ci sono delle regioni d’Italia dove le aste sono maggiori. Eccole qui di seguito con le rispettive percentuali:
- Lombardia 13%
- Sicilia 11%
- Lazio 11%
Per quanto riguarda i Tribunali che pubblicano nuove aste di case, ecco qui le città in cima alla vetta della classifica:
- Roma (6%)
- Brescia
- Milano
- Cagliari