Pizzeria San Lazzaro: fuori dagli schemi
Una nuova idea di pizzeria, del tutto inusuale, che bene si addice allo stile forte, ludico ed elegante del progettista

Eclettico nel suo genere, l’architetto toscano Emanuele Svetti, nelle sue realizzazioni di interior design, contravviene a molte barriere della progettazione, coniugando la naturalezza e la progettazione tradizionale con lo stile moderno e le tendenze della moda e del design. La Pizzeria San Lazzaro, a Camucia – Cortona in provincia di Arezzo, è la prima ‘opera’ che firma in questo campo e, come lui stesso afferma: “è la prima volta che affronto il tema pizzeria, e questa è una pizzeria napoletana pensata su Marte…”.

La base progettuale su cui fonda il locale è incentrata sul nuovo format e sul claim ‘Pizza Legend’, legato alla leggenda, che narra che la pizza Margherita abbia avuto origine in onore della Regina Margherita di Savoia. Il claim identifica la pizza come status symbol del nostro Paese, perché non si tratta solamente di un prodotto gastronomico, ma è anche sinonimo di Italia.
La scritta ‘Pizza Legend’ domina e decora un’intera parete dell’ambiente, a indicare l’importanza che il progettista e il proprietario attribuiscono al significato della pizza, intesa come simbolo della cultura culinaria italiana.
Un locale insolito

Già entrando nel locale, se ne percepisce l’atmosfera particolare e curiosa. Con grande stupore, all’ingresso, gli ‘onori di casa’ li fa un grande robot, un gigante di ferro, posto sopra il bancone, che sembra esca da una sorta di fenditura del soffitto, da cui si intravede una parte di orizzonte.
Inevitabile, quindi, alzare gli occhi verso l’alto per rimanere nuovamente meravigliati nel vedere che il soffitto è rivestito con una carta da parati, stampata in digitale su supporto vinilico con disegno realizzato dallo studio del progettista e prodotta da Zambaiti Parati: poichè è un prodotto custom made, non è presente a catalogo. Un utilizzo della carta da parati alquanto insolita!
Un locale originale e raccolto, il cui progetto si prefissava la massima ottimizzazione spaziale e che aveva come obiettivo di arrivare a un compromesso tra stile e funzionalità: scopo raggiunto grazie anche alla preziosa ‘collaborazione’, data in fase di progettazione, dai pizzaioli.
Tutto bianco e nero

Lo spazio, di soli 95 metri quadrati, sviluppato su un solo livello e che può ospitare fino a trenta coperti, è caratterizzato dall’alternanza del bianco e del nero, in disegni geometrici, secondo uno schema che desta singolarità.
Per il rivestimento del pavimento e di alcune pareti è stato utilizzato il grés, mentre la restante parte verticale è stata risolta con smalto murale bianco e nero. La differenza di finitura tattile dei due rivestimenti, in contrasto tra loro, crea un un effetto geometrico bidimensionale, in cui il bianco e il nero sono i principali protagonisti.
Il forno, anch’esso rivestito di piastrelle nere, ma con un formato ridotto – quasi un mosaico – rispetto alle altre, accoglie i ciocchi legna nella parte inferiore, modificando la linearità della superficie verticale del bancone, con un ‘tocco’ di calore.
Il grès: un materiale resistente

L’orientamento verso il grès è stato dettato dalle sue caratteristiche di resistenza alle abrasioni e all’usura, di impermeabità e di durevolezza, nonchè di facilità e velocità di pulizia: elemento non trascurabile in un luogo dove si consumano i cibi e l’igiene deve essere garantita!
Le piastrelle scelte appartengono alla serie System di Ceramiche Vogue, realizzate in grés smaltato ingelivo, nella finitura opaca che, grazie alla loro posa su rete e alle molteplici possibilità di combinazione e formati, permettono di realizzare giochi compositivi infiniti.
Continuità di materiali

La collezione in grés porcellanato Macro di Casalgrande Padana, il cui effetto estetico è caratterizzato dall’accostamento di pietre, ciottoli, sassi e frammenti di diversa dimensione, riveste il bancone, che ha la struttura in legno e poggia su elementi refrigerati in metallo, e i tavoli. I piani di questi ultimi sono realizzati su disegno dell’architetto, mentre il supporto è quello dei modelli Lunar e Concrete disegnati da Pio e Tito Toso per Pedrali.
Il primo è contraddistinto dalla base in cemento e dalla colonna in acciaio, mentre il secondo, con un’identità più leggera, ha la base in tondino d’acciaio.
Le sedute e gli sgabelli posti di fronte all’area di preparazione sono sempre di Pedrali: fanno parte della collezione Nolita, disegnata da cmp design, una famiglia di sedute da esterni con schienale basso e struttura in tubo d’acciaio verniciato.

Un locale fuori dagli sterotipi della pizzeria tradizionale ma, al contempo, pulito, essenziale e raccolto, con quel tocco ‘stravagante’, che accomuna e distingue i lavori del progettista.
Pizzeria San Lazzaro: foto e immagini