Perchè andare nelle Langhe per un weekend di tartufi e funghi. E per molto altro ancora

Autore:
Mia Pizzi
  • Direttore editoriale
Tempo di lettura: 7 minuti

Per la dolcezza ondulata delle colline e dei vigneti che si tingono di sfumature a ogni stagione, per il fascino dei castelli che vegliano sugli antichi panorami, per l’armonia del paesaggio colto. Per questo e per molto altro, il Boscareto Resort & Spa, a Serralunga d’Alba, è la destinazione ideale per ritemprare anima e corpo.    

Perchè andare nelle Langhe per un weekend di tartufi e funghi. E per molto altro ancora
Il magnifico panorama dal Boscareto Resort & Spa

Il paesaggio delle Langhe sa sempre suscitare un incanto profondo, intimo, personale. Così è ancora una volta, superato di poco il borgo di Serralunga d’Alba per percorrere una strada secondaria, invito discreto che conduce al Boscareto Resort & Spa. Oltre che un cinque stelle lusso, un luogo dell’anima e del benessere. In questo rifugio elegante ha preso forma la visione di ospitalità di Valentina Dogliani — dopo anni dedicati alla storica azienda familiare – trovando qui il suo approdo naturale, il proprio regno silenzioso tra le vigne dei grandi Baroli, dove ogni stagione ha il suo profumo, ogni vendemmia la sua attesa.

Un tempo Cascina Boscareto – una delle sette tenute della storica Cantina Beni di Batasiolo, fiore all’occhiello della famiglia Dogliani – il luogo è stato scelto per la posizione straordinaria, dominante un panorama mozzafiato e abbracciato da 30 ettari di vigneti di proprietà che raccontano storia e passione.

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Boscareto Resort

Inaugurato nel 2009 su iniziativa della stessa famiglia Dogliani, questo Resort nasce ora ex novo integrandosi con ancora maggiore coerenza e visione nel paesaggio. L’architettura dialoga con il contesto collinare attraverso una composizione misurata, linee pulite e un attento bilanciamento tra trasparenze e pieni.

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Boscareto Resort

L’edificio, distribuito su più livelli, si sviluppa secondo il principio di apertura visiva: ampie vetrate e terrazze panoramiche creano una continuità fluida tra interno ed esterno, valorizzando la relazione con i vigneti circostanti. I materiali utilizzati — pietra locale, legno, Corten e vetro — sono stati attentamente selezionati per richiamare le cromie del paesaggio e garantire l’integrazione con l’ambiente. Per questo e per molti altri motivi, il resort si propone come luogo in cui l’ospitalità diventa progetto culturale.

Il giardino

Il nuovo giardino pensile è un preludio piacevole che accoglie gli ospiti al loro arrivo. Un grande spazio fiorito e rigoglioso, pensato per essere attraversato, vissuto, respirato, con un camminamento tra isole verdi, che offre scorci sempre diversi.
Qui la bellezza non è solo da guardare: è un invito a sostare, a lasciarsi avvolgere dai colori cangianti e dai profumi intensi che cambiano con le stagioni.

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Il giardino progettato da Patrizia Pozzi

Prima dell’inizio lavori, il terreno è stato attentamente analizzato da Patrizia Pozzi/ Landscape architecture, la paesaggista che ha curato l’intero progetto scegliendo alberi e arbusti, assecondando la pendenza del terreno, prevedendo gli ingombri delle radici e delle foglie.

Il giardino-parterre si sviluppa in modo tale da accentuare i molteplici punti di vista prospettici e i coni visivi sul paesaggio, cosicchè l’ospite possa stupirsi, meravigliarsi e fruire del magnifico paesaggio che il Resort offre intorno a se. (Patrizia Pozzi/ Landscape Architecture, curatrice del giardino).

L’incanto si diffonde oltre il giardino, abbracciando tutto il Resort e sfumando dolcemente nelle colline. Ogni momento del soggiorno è così un’esperienza immersiva, tra emozione e meraviglia.

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Vista panoramica del giardino

Gli interni

Gli spazi interni – recentemente riqualificati – riflettono una concezione contemporanea del lusso: ambienti ampi, illuminazione naturale controllata, arredi su misura e finiture di pregio creano un’atmosfera sobria e sofisticata.

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Le camere – 49 in tutto, comprese le suite – sono pensate per regalare un’esperienza di soggiorno all’insegna dell’accoglienza e del benessere. Di queste stanze, dieci sono state realizzate ex novo nell’ambito dell’intervento di ristrutturazione, otto delle quali con terrazzi privati che dominano il borgo di Serralunga d’Alba, i vigneti e il giardino.

Il filo conduttore dell’intero progetto é un concetto di lusso autentico e senza tempo, pensato per offrire momenti di relax profondo e di comfort in ogni dettaglio. Con l’attuale ampliamento, il Resort si è arricchito di nuove tipologie: due grandi suite, di cui una con angolo cucina a scomparsa; due junior suite e una camera deluxe al primo piano; e cinque esclusive rooftop junior suite situate al piano mansardato, tutte dotate di terrazze panoramiche.

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Una junior suite

Anche l’arredo delle restanti 39 camere è stato completamente rinnovato in una riscrittura che rispetta l’anima originaria, sapientemente rivitalizzato da un’attenta scelta di colori, da materiali e tessuti attuali e da soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

La SPA

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La SPA

La Sovrana, la spa del resort, fonde architettura e natura in un’unica esperienza di benessere. Al piano superiore La Sala delle Acque con piscina, idromassaggio e palestra; a quello inferiore i trattamenti personalizzati, affidati a mani esperte che ti rimettono a nuovo. E poi,  bagno turco, frigidarium e tutto quanto sintetizza al meglio il recupero psico fisico degli ospiti.

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La Sala delle Acque

Rei Natura, il ristorante all’interno

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MIchelangelo Mammoliti Ph Marco Varoli

E poi c’è lui, Michelangelo Mammoliti, lo chef del ristorante Rei Natura. Giovane, ma già nel Gotha della ristorazione internazionale – due Stelle Michelin,  Miglior Chef  2021 per la Guida di Identità Golose, inserito nella Best Chef Awards, 15mo ristorante al mondo secondo We’re Smart Green Guide, tra i migliori al mondo per la guida francese La Liste…

Difficile non rimanere incantati dalla perfetta orchestrazione della sua cucina che a ogni portata rasenta uno spettacolo di magia, grazie anche all’altrettanto straordinarie brigate di sala e di cucina. Orchestrazione che riguarda anche il layout del ristorante nato dal dialogo con la proprietà e affidato all’architetto d’interni Stefano Guidotti che ha saputo tradurre nei locali la filosofia di questo food style, suddividendo gli spazi in tre ambienti che corrispondono ai diversi momenti in cui si articola la proposta dello chef. Un’isola è dedicata agli snack appena si accede al ristorante, una sala alla pasticceria dove ci si reca a fine pasto, di modo che ogni momento abbia il perfetto risalto.

Il mio buongiorno si vede dal giardino – come Michelangelo ama ripetere alla brigata –. Per me l’elemento naturale e? fondamentale nella creazione di una ricetta: volevo che questo approccio trovasse continuita? nel ristorante, con degli interni che parlassero di natura senza dover spiegare nulla. Tutto é semplicemente sotto agli occhi.

Pareti in terra cruda (di Matteo Brioni), pavimento in blocchetti di cotto posati come in una strada romana, grandi teche trasparenti che dividono le sale in microambienti, arredi dei grandi brand di design (Baxter, Cassina, B&B Italia, Collection Particulière, Davide Groppi) mixati a opere d’arte di giovani artisti scelte con la Galleria Lunetta11 e ai pezzi unici di Draga & Aurel.

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La Rei, la sala del ristorante

C’è qualcosa di mistico nei virtuosismi di Mammoliti. Qui si può autenticamente parlare di esperienza, di haute cuisine in cui tutto, ma proprio tutto è perfettamente sincronizzato. Un approccio 100% naturale, dove gli ingredienti vegetali provengono dai 200 mq di serra e da un intero ettaro di orto.

È la natura a dettare i ritmi della mia cucina. Ecco perché la mia filosofia di ristorazione, che ho sintetizzato nel percorso MAD100%100Natura®, non può esistere senza una serra e un orto. Thailandia, Messico, Vietnam, Giappone, sono solo alcuni dei paesi che ho visitato e di cui ho ereditato e assimilato la cultura. La maggior parte delle varietà che coltiviamo qui difficilmente si trovano sul mercato.

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Shrub mela e cannella

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