Milano Design Week: Verena Nava per Glamora
Milano Design Week 2023 Glamora: il brand si caratterizza per il costante impegno nell’innovazione, per la creazione di nuovi rivestimenti frutto di uno studio incentrato sulla contaminazione. In occasione della Design Week, Glamora svela la nuova collezione wallcovering Madama Butterfly, ne abbiamo parlato con Verena Nava, marketing manager dell’azienda.

Ci racconta la storia di Glamora?
Quando Glamora (www.glamora.it/it) è nata nel 2010, aveva un’aspirazione: introdurre la bellezza della natura, dell’arte, del design e dell’architettura nelle case. Oggi, come 13 anni fa, esiste per lo stesso scopo: soddisfare il desiderio delle persone di vivere in ambienti che le facciano sognare. L’azienda si è sviluppata notevolmente nel corso degli anni. Di pari passo alla crescita dell’organico, a una selezionata distribuzione internazionale, sempre più capillare, e ai risultati economici, si è evoluta dal punto di vista della comunicazione, del servizio al cliente, della capacità produttiva e progettuale, sempre sartoriale. Infine, ha compiuto la scelta di sviluppare la creatività delle proprie proposte di wallcovering esclusivamente all’interno dell’azienda. Una scelta di stile decisiva che è ha portato il brand e le collezioni che realizziamo ad avere un’estetica identitaria e inconfondibile, puro distillato dei valori che l’azienda rappresenta.
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Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Glamora?
Fondiamo il nostro lavoro su valori in cui crediamo profondamente e che si riversano nella quotidianità delle nostre azioni.
Tra questi la ricerca di una poetica di bellezza che si sovrapporne alla funzione, un passo oltre la razionalità. Ci interessano le emozioni, i sentimenti, quando sono veicolo per l’anima delle persone.Pensiamo che l’impresa possa essere una fonte di ispirazione e creatività, un luogo di apprendimento e crescita, un’organizzazione di persone che traggono ricchezza dalle differenze e dall’unicità di ogni individuo, capaci di coniugare la creazione di valore economico e di significato, di produttività e sostenibilità sociale e ambientale.
L’eccellenza e il “fatto bene” sono la misura del nostro creare. Siamo convinti che l’attenzione ai dettagli e la dedizione siano strumenti indispensabili per dare vita a un prodotto eccellente e a un’esperienza unica.
Infine desideriamo promuovere la cultura, intesa come un percorso votato alla ricerca e alla generazione di nuovi percorsi estetici. Una filosofia di salvaguardia, valorizzazione e condivisione della bellezza che si intreccia con identità e memoria e vuole gettare un ponte tra passato, presente e futuro. Per questa da un anno siamo sostenitori e promotori del FAI, il Fondo Italiano per l’Ambiente.
Vi siete posti nuovi obiettivi in ottica green o nuove soluzioni eco-sostenibili?

In Glamora la sostenibilità non è un obiettivo, ma un atteggiamento dinamico che trova espressione in ogni aspetto del lavoro aziendale. Da anni ormai lavoriamo in ottica trasversale, alla ricerca continua delle migliori soluzioni e pratiche a tutela e salvaguardia In particolare, nel modo in cui si progettano, producono e confezionano i nostri wallcovering. Le ultime collezioni presentate, ad esempio, da Komorebi Collection su GlamPure o Creative Collection Chapter XIII su GlamTrace o la neonata Madama Butterfly Collection, vengono realizzate nel rispetto dell’ambiente. I materiali sono naturali e privi di VOC, gli inchiostri sono ecologici e gli imballi sono completamente riciclabili.
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Ci racconta alcuni progetti recenti su cui avete lavorato?
Siamo entusiasti di lavorare su piccole gemme nel mondo del residenziale così come prestigiosi progetti del mondo dell’hospitality, del contract o commerciale, tanto all’estero come in Italia.
Siamo stati orgogliosi partner di progetto per la realizzazione di alcuni interni dell’Armani Tower a Miami, del Bulgari Hotel a Dubai, dell’Ambiente Landscape hotel in Arizona, dell’Eala Hotel sul Lago di Garda, degli aeroporti di Zurigo, Malpensa e Bergamo o degli uffici Amazon a Madrid, Barcellona e Parigi.
Secondo lei, come sono cambiati negli ultimi 10 anni lo stile delle case, la divisione degli spazi ed il gusto dei clienti? Ci sono oggetti ed elementi di interior design che prima non si vendevano e adesso sì o viceversa? Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?
Sempre più il concetto di lusso si esprime nella ricerca di un benessere psicofisico, di armonia ed equilibrio, di tempo per sé, di esperienze estetiche, culturali e sensoriali da vivere nel rispetto degli altri e dell’ambiente. Uno stile di vita legato a valori immateriali ed etici e a un consumo meno appariscente. Questa sensibilità si traduce anche in interni pensati come spazi armonici che prediligono materiali organici, essenze lignee di pregio, la personalizzazione, l’esclusività del fatto a mano, tavolozze ricercate. I cambiamenti che stiamo vivendo ci stanno suggerendo un approccio all’abitare che segue i principi della fluidità e invita alla riconnessione con la natura.
Ci racconta le novità della collezione 2023 che avete presentato in occasione del Salone del Mobile? Qual era il concept dell’allestimento per la Design Week?

porosità del sughero e raggiungono inediti effetti di multisensorialità.
Durante la Milano Design Week 2023 abbiamo presentato una nuova collezione di wallcovering, omaggio alla celebre opera lirica del maestro Giacomo Puccini: Madama Butterfly Collection.
È il frutto di un affascinante viaggio alla scoperta della cultura giapponese e dei suoi riflessi nel mondo europeo. Una collezione dal concept progettuale innovativo, connotata da un forte carattere sensoriale. La proposta amplia i canoni tradizionali della decorazione murale, trasformando il wallcovering in una vera e propria installazione architettonica integrata nel progetto d’interni. L’obiettivo è quello di trasmettere un’eleganza pacata e rarefatta, evocando l’emozione di un incontro tra Oriente e Occidente, tra contemporaneità e tradizione, nonché tra materiali differenti, creando effetti inediti.
Una domanda che è anche un po’ una provocazione esiste ancora uno stile italiano nel design?
In Glamora crediamo fortemente in un concetto di italianità che si sviluppa oltre l’idea di stile. Siamo orgogliosamente italiani, nel senso che ci sentiamo testimoni di una cultura antica, straordinaria, basata su un’innata capacità di cogliere la complessità delle cose e tradurla in semplice bellezza, tessendo assieme arte e tecnologia.